Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Intervento di coagulazione eseguito sul muscolo retto interno dell'occhio in caso di glaucoma, per ridurre la produzione di umore acqueo. È però controindicato nel glaucoma cronico semplice e nel glaucoma ad angolo stretto.
Secondo la definizione di H. Kaplan, l'insieme delle tre fasi che costituiscono l'esperienza sessuale (allo- o autoerotica) dell'uomo e della donna: desiderio, eccitamento e orgasmo. Secondo la precedente definizione di Masters e Johnson, peraltro ancora valida in molte sue parti, si distinguono eccitamento, plateau, orgasmo e risoluzione. Tra un ciclo sessuale e l'altro vi è il periodo refrattario.
- Desiderio: consiste in fantasie sull’attività sessuale e nel desiderio di praticare attività sessuale.
- Eccitazione: sensazioni soggettive di piacere sessuale che comporta modificazioni fisiologiche come la tumescenza del pene e l’erezione nel maschio e vasocongestione pelvica, la tumescenza dei genitali esterni, la lubrificazione e la dilatazione della vagina nella femmina.
- Orgasmo: questa fase consiste in un picco di piacere sessuale, con allentamento della tensione sessuale e contrazioni ritmiche dei muscoli perineali e degli organi riproduttivi. Nel maschio vi è la sensazione di inevitabilità dell’eiaculazione, seguita dall’emissione di sperma. Nella femmina vi sono contrazioni (non sempre percepite soggettivamente come tali) della parete del terzo esterno della vagina. Sia nel maschio che nella femmina, lo sfintere anale si contrae ritmicamente.
- Risoluzione: questa fase consiste in una sensazione di rilassamento muscolare e di benessere generale. Durante questa fase, i maschi sono fisiologicamente refrattari ad ulteriori erezioni ed orgasmi per un periodo variabile di tempo. Al contrario, le femmine possono essere in grado di rispondere a nuove stimolazioni quasi immediatamente.
I disturbi della risposta sessuale possono verificarsi in una o più di queste fasi.
Un’anomalia del processo che sottende il ciclo di risposta sessuale da origine ad una disfunzione sessuale.
I disturbi della risposta sessuale possono verificarsi in una o più di queste fasi.
Processo periodico di cambiamenti che, durante il periodo fecondo della vita delle femmine di alcune specie animali e ha come fine ultimo la maturazione di una cellula uovo e la preparazione di un tessuto adatto al suo impianto. È collegato al processo di ovulazione e si svolge sotto il controllo di ormoni prodotti da ipotalamo, ipofisi e ovaie; ha la manifestazione più evidente nella mestruazione.
Il ciclo ha una durata media di 28 giorni, e viene diviso in tre fasi.
1)Il primo giorno è segnato dall'inizio delle mestruazioni, che durano da 3 a 6 giorni (fase mestruale).
2)Dal 6° al 14° giorno gli estrogeni prodotti dal follicolo ovarico inducono l'aumento di spessore dell'endometrio (fase proliferativa).
3)Al 14° giorno, con l'ovulazione, si forma il corpo luteo che, producendo progesterone, stimola dal 15° al 28° giorno la proliferazione delle ghiandole endometriali (fase secretoria). Se è avvenuta la fecondazione, l'uovo si impianta circa al 20° giorno e la mucosa dell'utero mantiene queste caratteristiche; in caso contrario passa nella fase ischemica, che precede la mestruazione.
Durante il ciclo mestruale, il corpo della donna sessualmente matura fa aumentare le dimensioni dell'endometrio dell'utero con un progressivo aumento di estrogeni, e quando questo ormone raggiunge livelli critici viene prodotto dell'estradiolo, e poco dopo inizia la stimolazione delle ovaie per mezzo dell'ormone FSH (Follicle Stimulating Hormone), e dell'ormone luteinizzante LH. I follicoli iniziano a crescere e dopo qualche giorno uno di loro matura in un ovulo a causa di un processo di feedback negativo. A quel punto le ovaie rilasciano un oocita (o eventualmente più di uno, nel caso in cui ci sia una doppia emissione di oociti durante l'ovulazione, e in questo caso si hanno dei gemelli eterozigoti o gemelli non identici durante l'ovulazione. Gemelli identici, o monozigoti, si hanno da un singolo ovulo, attraverso la mitosi di uno zigote in due zigoti differenti). Le cellule della granulosa e della teca che precedentemente proteggevano l'oocita, ora si trasformano in corpo luteo, ricco di proteine e grassi, che ha la funzione di continuare la produzione di estrogeni e progesterone nei primi tre mesi di gravidanza (in seguito questo ruolo viene assunto dalla placenta). Il rivestimento dell'utero, l'endometrio (mucosa uterina), si inspessisce fino a 2–3 mm in seguito ad un aumento degli estrogeni. Dopo l'ovulazione, questo rivestimento cambia per prepararsi per il potenziale concepimento e impianto dell'uovo fecondato per dare il via a una gravidanza (si inspessisce fino a 5–6 mm, si arricchisce di capillari e di depositi di lipidi e glicogeno grazie allo stimolo del progesterone). L'ormone progesterone cresce dopo l'ovulazione e raggiunge il picco poco dopo.
Se la fertilizzazione e la gravidanza non vanno avanti, l'utero si libera del rivestimento culminando con le mestruazioni, che segnano il punto minimo per l'attività degli estrogeni. Questo si manifesta al mondo esterno nella forma del "mestruo": parte essenziale dell'endometrio e prodotti sanguigni che escono dal corpo attraverso la vagina. Sebbene questo sia comunemente definito come sangue, differisce nella composizione dal sangue venoso. I cicli mestruali si contano dall'inizio della mestruazione, poiché questo è un segno esteriore che corrisponde da vicino al ciclo ormonale. Il mestruo, o lo spurgo o altri segni mestruali possono terminare in diversi punti nel nuovo ciclo.
L'uso comune si riferisce alle mestruazioni (dal latino mensis, mese, ovvero che si verificano una volta al mese) come un "ciclo". Solitamente indica che una donna non è incinta, ma si può verificare la presenza di perdite anche nelle prime fasi della gravidanza, chiamate false mestruazioni. Queste differiscono dall'effettivo ciclo mestruale in quanto sono perdite minori del solito; talvolta questa differenza può non essere notata. Durante gli anni fertili, la mancanza di mestruazioni fornisce la prima indicazione alla donna sulla sua possibile condizione.
Le mestruazioni formano una normale parte di un processo ciclico naturale che si svolge nelle donne sane tra la pubertà e la fine della fertilità. L'inizio delle mestruazioni, conosciuto come "menarca", avviene attorno ai dodici anni. Fattori quali l'eredità, la dieta e soprattutto la salute possono accelerare o ritardare il menarca.
Locuzione con la quale si indica la vita della cellula dal momento in cui nasce da una progenitrice al momento in cui cessa di esistere, duplicandosi in due cellule figlie. Il ciclo cellulare consta di due periodi principali: la divisione cellulare, che rappresenta il processo di distribuzione del materiale cellulare e del DNA tra due nuove cellule figlie, e l'interfase, che rappresenta il periodo di crescita della cellula. L'interfase è divisa a sua volta in tre fasi: la fase G1, in cui il DNA si prepara a duplicarsi; la fase S, o sintetica, in cui avvengono la sintesi delle proteine e la duplicazione del DNA; la fase G2, in cui la cellula assembla le strutture necessarie per poter dividere in parti uguali il corredo cromosomico tra le due cellule figlie e per la loro separazione durante la citodieresi. Vedi divisione della cellula.
Ciclo mestruale durante il quale non avviene l'ovulazione. Comporta sterilità.
Infiammazione del corpo ciliare, perlopiù associata a processo infiammatorio a carico dell'iride, per cui si parla di iridociclite, o uveite anteriore.
Colpisce ambo i sessi, si presenta generalmente tra i 30 e i 40 anni, i dati sono troppo pochi per altre informazioni.
E' caratterizzata da annebbiamento visivo, e tardivamente, cataratta. Spesso correlata con eterocromia. È responsabile di circa il 2/3% dei casi di uveite.
Si ritiene che sia una patologia autoimmune, perché in molti pazienti si è riscontrata la presenza di autoanticorpi a distruzione dell'epitelio corneale. La causa esatta rimane sconosciuta.
I fattori scatenanti possano essere rintracciati negli agenti infettivi erpetici della rosolia o della toxoplasmosi.
La prognosi è generalmente buona.
Sostanza dolcificante 30 volte superiore a quello dello zucchero. Trova impiego nell'alimentazione dei diabetici come sostituente della saccarina o in associazione con essa, rispetto alla quale ha sapore più gradevole. È stata avanzata l'ipotesi di una possibile attività cancerogena.
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