Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Sinonimo di colangiografia.
Sostanza di colore giallo-rossastro che deriva prevalentemente dalla demolizione dell'emoglobina, la proteina che lega l'ossigeno nei globuli rossi. Ogni 120 giorni i globuli rossi vengono rinnovati e l'emoglobina viene decomposta dai macrofagi nei suoi componenti base, il gruppo eme e le globine. Il gruppo eme viene ulteriormente degradato in biliverdina e poi in bilirubina; per essere eliminata, dev'essere trasformata dal fegato. E' un pigmento, contenuto nella bile ed è un prodotto del catabolismo dell'emoglobina. La parola deriva dal latino bilis, bile, e ruber, rosso.
La bilirubina coniugata finisce nella bile e con questa nell'intestino, dove viene parzialmente trasformata in urobilinogeno. La bilirubina e i suoi derivati conferiscono alle feci il loro caratteristico colore marrone. L'urobilinogeno viene in parte riassorbito ed espulso dai reni come urobilina: è questa a dare all'urina il suo colore giallo. Questa situazione si verifica inoltre comunemente nei neonati nei primi giorni dopo il parto (ittero neonatale), perché il numero di globuli rossi necessario alla vita indipendente è minore di quello necessario per la vita intrauterina. Tuttavia anche nei neonati, se il livello di bilirubina nel sangue supera una soglia critica (molto più alta di quella necessaria a colorare la pelle), si possono produrre danni al cervello. Per questo motivo, l'analisi della bilirubina è un'analisi di routine nei primi giorni dopo la nascita.
Se il fegato si ammala o se vengono distrutti globuli rossi in eccesso, la bilirubina nel sangue aumenta oltre il valore di 3-4 mg/dl e conferisce alla cute e alle sclere un colorito giallastro, definito ittero.
Quantità di bilirubina nel sangue. Indicatore della funzionalità epatica e delle vie biliari.
Disturbo dell'alimentazione caratterizzato da episodi di abbuffate con perdita di controllo sul proprio comportamento. A differenza di chi soffre di bulimia chi è affetto ad binge eating disorder non mette in atto alcun metodo di compenso (vomito, lassativi, attività fisica esagerata). Tipicamente soffrono di questo disturbo le donne, adolescenti o adulte, in genere obese ma anche normopeso.
Termine usato in farmacologia per indicare la quota di farmaco che è effettivamente in grado di svolgere la sua azione, fattore condizionato dai processi dell’assorbimento e del metabolismo organici. La biodisponibilità varia a seconda della via di somministrazione del farmaco, ad esempio con la somministrazione per via endovenosa la biodisponilità è il 100%.
Disciplina che si occupa dell'etica applicata alla scienza, ovvero affronta il comportamento individuale e sociale di fronte alle problematiche sollevate dalle nuove scoperte scientifiche in campo medico e biologico. La bioetica affronta temi quali la manipolazione genetica, la fecondazione artificiale, l'aborto preventivo, l'eutanasia, etc.
I bioflavonoidi, o più semplicemente flavonoidi, sono composti polifenolici metaboliti secondari delle piante. Ci si riferisce spesso ad essi anche con il termine Vitamina P.
La loro distribuzione nelle piante riguarda non solo i fiori, ma anche frutti e foglie. Non a caso, sono presenti in molti tipi di frutta e verdura, ad esempio nelle albicocche, negli agrumi, nelle ciliegie, nell'uva, nei pomodori e nei broccoli.
Il nome deriva dal termine latino “flavus”, biondo, che fa riferimento al ruolo svolto in quanto pigmenti vegetali. Un particolare tipo di flavonoidi, le autocianine, dona il tipico colore rosso, blu e violetto di molti fiori e tipi di frutta ed è di conseguenza fondamentale per il processo di impollinazione, costituendo una sorta di pista segnaletica per gli insetti che atterrano sui fiori.
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