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Tecnica radiodiagnostica che si basa sull'esame diretto, attraverso raggi X e su uno schermo fluorescente, di qualsiasi parte del corpo umano; permette l'indagine immediata della motilità e della funzione di alcuni organi,come ad esempio i polmoni. La radioscopìa viene utilizzata sempre meno usata per la notevole dose di radiazioni a cui espone.
Caratteristica di tessuto dell'organismo che può essere sottoposto con profitto all'azione ionizzante di radiazioni. La condizione di radiosensibilità è condizionata da molti fattori: ossigenazione del tessuto, caratteristiche delle molecole che ne costituiscono le cellule o la sostanza che lo compone, momento del ciclo cellulare ecc.
Trattamento terapeutico che utilizza l'azione biologica delle radiazioni ionizzanti. I mezzi tradizionali includono gli apparecchi per roentgenterapia, dai quali si ottengono fasci di raggi X, utilizzati per irradiare dall'esterno il focolaio patologico; oppure sostanze radioattive naturali (preparati stabili di radio o labili di radon) adoperate per irradiare anche dall'interno, mediante introduzione in cavità o infissione nel tessuto morboso. I mezzi radioterapici più moderni consentono l'impiego di radiazioni di elevata energia, prodotte da radioisotopi (isotopoterapia).
Caratteristica di tessuto organico i cui componenti non sono capaci di arrestare le radiazioni ionizzanti, i quali li attraversano e possono impressionare una pellicola posta al di là del tessuto.
Sono le articolazioni superiore e inferiore che consentono al radio di muoversi rispetto all'ulna, e quindi permettono i movimenti dell'avambraccio.
Linea che segna i margini di contatto o di fusione fra due parti di una o due formazioni anatomiche simmetriche.
Stato infiammatorio della mucosa nasale, con sintomi come bruciore alle narici, cefalea, scolo nasale, della durata, in genere, quattro o cinque giorni. Il raffreddore è generalmente causato da virus ma esistono anche forme batteriche. Per il raffreddore da fieno o raffreddore allergico, vedi pollinosi. Nei lattanti, il raffreddore può essere pericoloso dal momento che rende difficile la suzione compromettendo così l'alimentazione; possono presentarsi anche vomito e diarrea e infiammazione di organi vicini con complicazioni anche gravi (otiti, sinusiti, meningiti). La terapia consiste nella somministrazione locale o per via generale di vasocostrittori e antistaminici per bloccare la secrezione nasale, ed eventualmente di antinfiammatori e febbrifughi.
La terapia naturaledel raffreddore, invece, si basa sull'utilizzo dell'echinacea (Echinacea purpurea, Echinacea angustifolia), pianta originaria dell'America indicata come antivirale naturale e immunostimolante. L'echinacea conterrebbe un antibiotico naturale (echinacoside) e una sostanza (echinaceina) in grado di contrastare l'azione dell'enzima ialuronidasi.
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