Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Le degenerazioni tappeto-retiniche sono un vasto gruppo di malattie, variamente trasmesse dal punto di vista genetico(Deutman, 1971) con modalità autosomiche ed eterosomiche, dominanti o recessive, con localizzazione retinica centrale, periferica o mista,per lo più caratterizzate da progressive alterazioni funzionali (del visus, campimetriche, cromatiche, adattometriche),elettrofunzionali(elettrooculografiche, elettroretinografiche, dei potenziali visivi evocati) e naturalmente oftalmoscopiche nonché fluorangiografiche.
Fra le più note di queste malattie vogliamo qui ricordare la retinopatia pigmentaria (nelle sue varianti: con o senza pigmento, uni o bilaterale,completa o a settore, punteggiata albescente);
tra le forme a localizzazione prevalentemente periferica, la distrofia dei coni e la malattia di Stargardt; tra le forme a localizzazione centrale,il fundus fl avimaculatus e la distrofia dei coni edei bastoncelli fra le forme miste.
A tutt'oggi non sono ancora stati chiariti i meccanismi eziopatogenetici delle eredo-distrofie per le quali tuttavia si ipotizza per lo più un danno di natura abiotrofica a carico di uno o più strati retino-coroidali- SIRAVO (Wirth
Cavallacci, 1984); il neuroepitelio nella malattia di Stargardt, nella distrofia progressiva dei coni, nella retìnopatia pigmentaria e l'epitelio pigmentato nel fundus flavimaculatus (Deutman,1971).
Per la retinopatia pigmentosa, inoltre, è stata da taluni (Heredia e Coll., 1984) ipotizzata una patogenesi autoimmunitaria.
L'intero gruppo di queste patologie, rappresenta un'importante causa di ipovedenza nella popolazione mondiale, data anche la scarsità, per non dire quasi l'assenza, di presidi terapeutici realmente efficaci finora a nostra disposizione
Si riconoscono otto diverse forme:
1. amaurosi congenita di Leber
2. distrofia dei coni
3. distrofia ialina della retina
4. distrofia vitelliforme di Best
5. distrofia vitreoretinica
6. malattia di Stargardt
7. retinite pigmentosa
retinitepigmentosa
8. retinite puntata albescens
E’ un’affezione maculare bilaterale ereditaria dominante che presenta una penetranza incompleta ed espressività variabile. Può essere osservata anche in neonati, ma è più frequente nei giovani adulti. La diagnosi è spesso agevole e si avvale sia dell’aspetto clinico, fluorangiografico e anche gli esami elettrofisiologici, soprattutto l’elettoculogramma. Solitamente il visus è ben conservato e solo nelle forme più evolute si può avere un grado visivo piuttosto basso.
Le manifestazioni cliniche sono estremamente variabili sia per l’aspetto delle lesioni che per l’età di insorgenza. A secondo dell’aspetto della lesione sono stati descritti 5 stadi (classificazione di Mohler & Fine, 1981).
Esistono delle varianti della malattia di Best caratterizzate da:
Forma unilaterale: identica alla forma già descritta ma che interessa un solo occhio.
Forme multiple: esiste una lesione maculare classica associata ad altre lesioni più piccole che si trovano in stadi evolutivi più precoci, ma che evolvono ugualmente verso la cicatrice centrale.
Forma paramaculare: la lesione è spostata temporalmente sfiorando la foveola che rimane intatta. In questi casi l’acuità visiva rimane sempre buona.
Forma essudativa neovascolare: si ha un improvviso abbassamento dell’acuità visiva e in alcuni casi può essere effettuato un trattamento laser.
Patologia a carico della parte centrale della retina, la macula. È caratterizzata dal deposito di materiale lipoproteico negli strati più superficiali sottoepiteliali e da sclerosi dei vasi della coroide. La Degenerazione Maculare esiste in due diverse forme, “secca” o “umida”, e comporta un deterioramento progressivo della macula, la parte più centrale della retina, responsabile della visione distinta. I pazienti vedono le forme distorte e la visione centrale viene persa, mentre rimane intatta quella laterale.
Sono dette degenerative tutte quelle malattie l'efficienza di determinati organi diminuisca progressivamente. Comportano alterazioni funzionali o biochimiche delle strutture cellulari che costituiscono gli organi o i tessuti colpiti.
O deformazione, è l'alterazione permanente della morfologia di una parte del corpo o del suo insieme. Questa condizione può essere conseguenza di processi patologici come rachitismo, osteomalacia o malattie osteoarticolari. Molte deformità sono congenite, presenti già al momento della nascita, e vengono più comunemente dette malformazioni dovute a cause genetiche o come conseguenza di malattie contratte in gravidanza che hanno portato a problemi di sviluppo del feto.
Termine con cui si indica la rottura dell'imene che avviene solitamente durante il primo rapporto sessuale completo.
Disfunzione sessuale della fase dell’eccitamento maschile, generalmente indicata come impotenza, caratterizzata da un’erezione non soddisfacente o non sufficiente al coito. In particolare, vi può essere difficoltà a ottenere l’erezione (erezione parziale) o a mantenerla (erezione fugace). Il dèficit erèttile può colpire tutte le fasce d’età; può essere primario quando il soggetto non ha mai avuto un’erezione, o secondario ad altri fattori; assoluto, o situazionale, quando l’erezione non si ottiene solo in particolari circostanze o con taluni partner. Le cause possono essere psicologiche, farmacologiche od organiche, ma più spesso sono su base mista: infatti alla causa organica quasi sempre se ne associa una farmacologica con ripercussioni psicologiche (per esempio, l’infartuato in terapia teme l’esperienza sessuale, che considera pericolosa; il giovane diabetico peggiora il suo dèficit erèttile su base vascolare o neuropatica con una reazione depressiva alla malattia). Dèficit erèttili occasionali sono comunissimi e non devono allarmare, ma è proprio a partire da questi che spesso per ansia o insicurezza si sviluppa una disfunzione durevole (vedi ansia di prestazione). L’elenco dei farmaci potenzialmente in grado di influire negativamente sull’erezione è alquanto ampio ed è compito del medico curante scegliere, se possibile, i meno dannosi. Tra i maggiori fattori di rischio ricordiamo: stress, fumo, ipertensione, dislipidemia, diabete, neuropatia alcolica, malattie vascolari, neurologiche e andrologiche. Il primo passo per risolvere il dèficit erèttile è tentare di chiarirne l’origine: una volta escluse o contenute le cause organiche o farmacologiche, il compito del terapeuta sarà quello di individuarne, insieme al paziente, le radici psicologiche individuali, o relazionali di coppia. Nei casi di origine organica la terapia sarà medica nei confronti della malattia originaria, chirurgica (per esempio, nei casi di malformazioni muscolari o vascolari) o a base di farmaci vasoattivi, come l'alprostadil e il sildenafil.Non esistono prodotti a base di sostanze naturali che possano sostituire farmaci come il sildenafil (Viagra) nel trattamento del deficit erettile. Sono invece in vendita nelle farmacie e nelle erboristerie dei fitofarmaci (di solito associazioni di più prodotti) la cui reale efficacia nel determinare l’erezione non è mai stata scientificamente dimostrata.Questi prodotti da banco contengono solitamente sostanze di origine vegetale, tra cui il ginseng (considerato dagli antichi cinesi come un blando stimolatore sessuale, ha in effetti un’azione tonica di carattere generale), la muira puama (pianta brasiliana dalle presunte proprietà afrodisiache).
|
<
|
dicembre 2024
|
>
|
L |
M |
M |
G |
V |
S |
D |
| | | | | | 1 |
2 |
3 |
4 |
5 |
6 |
7 |
8 |
9 |
10 |
11 |
12 |
13 |
14 |
15 |
16 |
17 |
18 |
19 |
20 |
21 |
22 |
23 |
24 |
25 |
26 |
27 |
28 |
29 |
30 |
31 |
|
|
|
|
|
|