Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Difficile eruzione dei denti accompagnata da disturbi locali e generali e dolore. Si riscontra spesso a carico del terzo molare inferiore.
Difetto di coordinazione dei movimenti volontari, risultante da danni cerebellari. La dismetria viene messa in evidenza dalla prova indice-naso: si chiede al paziente di toccarsi il naso con il dito indice, il soggetto con questo disturbo non ci riesce se non dopo numerosi tentativi.
Gruppo di patologie dovute ad alterazioni dei processi metabolici di alcune sostanze. Ad esempio il diabete è una malattia dismetabolica in cui la capacità di assimilare il glucosio è alterata.
Sinonimo di mestruazioni dolorose. Può essere primaria o secondaria: primaria è tipica della pubertà ed è dovuta a un insufficiente sviluppo dell’utero che si presenta piccolo, rigido e anteroflesso; secondaria è dovuta a un’affezione dell’apparato genitale (per esempio, annessite, lesione a livello del cavo del Douglas, endometriosi).
Sinonimo di mestruazioni dolorose.
Termine che indica lo spostamento di una parte anatomica rispetto alla sua sede normale. Può indicare la fuoriuscita di un viscere o di una sua porzione dalla sede originaria oppure lo spostamento di una o più ossa da un'articolazione.
La dislessia è una sindrome classificata tra i Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) con il codice F81.0 e la sua principale manifestazione consiste nella difficoltà che hanno i soggetti colpiti a leggere velocemente e correttamente ad alta voce. Tali difficoltà non possono essere ricondotte a insufficienti capacità intellettive, a mancanza di istruzione, a cause esterne o a deficit sensoriali. Colpisce il 4% ca. dei bambini.
Non è una malattia o problema mentale. Anche se la diagnosi di dislessia può essere fatta solo in classe seconda o terza della scuola primaria, i segnali del disturbo possono essere colti molto prima (quando il bambino affronta l'apprendimento della lettura e della scrittura) ed è opportuno intervenire subito; aspettando, la difficoltà aumenta. I maschi tendono a esternare di più un problema rispetto alle femmine che cercano di celarlo. I problemi maggiori nascono quando i bambini dislessici non vengono compresi, poiché spesso passano per pigri o addirittura per stupidi. Questo li porta spesso a perdere la propria autostima, a forme di depressione o ansia, a crisi d'identità e molto spesso a rigettare in toto il mondo della scuola, rinunciando in questo modo a molte possibilità che la loro capacità di memoria standard invece consentirebbe.
Nel primo anno delle elementari il bambino dislessico ha difficoltà ad acquisire l'alfabeto e le mappe grafema-fonema.
Dalla seconda alla quarta risulta difficile accedere alle mappe e analizzare i fonemi.
Dalla quinta alle scuole medie il bambino si basa su un metodo di accesso automatizzato al linguaggio, la lettura rimane stentata e vi è una scarsa decodifica e comprensione.
Ogni percorso terapeutico deve essere personalizzato in relazione alle caratteristiche psicologiche del soggetto, agli ambiti di competenza, potenzialità e difficoltà riscontrati, ai tempi di attenzione, ai livelli motivazionali e di metacognizione individuati. Le linee guida prevedono due itinerari da portare avanti parallelamente:
a) itinerario relativo alle competenze di base percettivo – motorie e meta - fonologiche
b) itinerario specifico per la lettura
Il primo itinerario è finalizzato alla riduzione delle lacune riscontrate nelle capacità di base; il secondo itinerario ha invece lo scopo di promuovere la conquista di capacità di lettura più adeguate. È importante quindi che i due itinerari siano proposti parallelamente e con gradualità, per evitare di rimandare nel tempo la conquista di quelle capacità di lettura che possono gratificare il bambino. Quest’ultimo dovrà essere informato circa il lavoro da svolgere, anzi, egli stesso dovrà conoscere gli obiettivi che, di volta in volta, dovranno essere raggiunti; in questo modo gli sarà possibile essere protagonista e, al tempo stesso, “osservatore” dei propri processi di apprendimento.
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