Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Acronimo che indica un insieme di pratiche relazionali e/o preferenze sessuali basate sulla dominazione e la sottomissione:
Bondage & Disciplina (B&D);
Dominazione & Sottomissione (D&S o DS);
Sadismo & Masochismo (S&M o SM).
Queste pratiche, che fuori da un contesto di piena consensualità sono comunemente assimilate alla violenza sessuale, diventano, all'interno del BDSM, fonte di soddisfazione reciproca nonché stimolo per la costruzione di un più profondo rapporto interpersonale.
Nel BDSM il "sottomesso" accetta di essere tale; inoltre, i limiti e le regole del rapporto sono definite sulla base di un accordo paritario accettato da ambo le parti in maniera consapevole e consensuale. Anche nel caso di un rapporto TPE, in cui il dominante ha il totale controllo sul sottomesso, sussiste la possibilità, per il sottomesso, di ritirare il proprio consenso in qualsiasi momento. In mancanza di tali requisiti qualsiasi pratica SM è da considerarsi un grave abuso ed è illegale.
Lo scopo è un'interazione bidirezionale positiva per entrambi. Non necessariamente tuttavia questa soddisfazione deve essere intesa come pari opportunità di raggiungere il piacere sessuale: in alcune tipologie di rapporti BDSM (in particolare relazioni 24/7) il piacere sessuale di un partner è limitato in funzione del piacere dell'altro, in questo caso la soddisfazione del partner sottomesso è soprattutto di natura psicologica.
l piacere tratto da un rapporto BDSM è legato alla dinamica del potere che intercorre fra sottomesso e dominante. L'umiliazione e la libertà di disporre del sottomesso esalta e gratifica il senso di potere del dominante, mentre il sottomesso è gratificato dall'assenza di potere (al quale è associato una certa quota di stress, come ad esempio quella legata all'azione e al dover prendere decisioni) e dalla sensazione di impotenza dinanzi al partner supervalutato, sottolineata e amplificata dall'essere inerme di fronte agli stimoli che il dominante infligge o elargisce agendo da soggetto attivo.
In un rapporto BDSM non mancano mai però momenti di grande tenerezza, in cui non c'è né dolore né tensione emotiva, ma solo grande rilassamento per entrambi i partner. Solitamente al termine di un rapporto BDSM il partner dominante pratica l'aftercare nei confronti del sottomesso, ovvero si dedica con affettuosa attenzione alla sua cura elargendogli spesso anche dei "premi". Nei rapporti non continuativi è la "riappacificazione" alla fine di un gioco di dominazione, mentre nei rapporti 24/7 questi momenti possono essere più casuali e non collegati a qualche specifica situazione.
Una ricerca basata sulla somministrazione di questionari psicologici sia a soggetti praticanti il BDSM che ai non praticanti, ha evidenziato che gli amanti del BDSM risultano più estroversi, più aperti a nuove esperienze, più coscienti di sé e meno nevrotici rispetto ai cosiddetti "normali".[2] Secondo i ricercatori, gli appassionati di BDSM avrebbero una maggiore consapevolezza dei propri bisogni e desideri sessuali, con la conseguente diminuzione della frustrazione nelle relazioni fisiche ed emotive che tutto ciò implica.
Il sesso nella sua forma tradizionale è presente in misura minoritaria nel rapporto BDSM, se non addirittura completamente sublimato, ciò nonostante i normali rapporti di coppia sono chiamati con il termine anglosassone vanilla (vaniglia, appunto, dal gusto piacevole ma non particolarmente saporita) a sottolineare la minore intensità emotiva rispetto ai rapporti BDSM.
Farmaci usati per il trattamento della tosse, soprattutto quando questa crei molto fastidio, ad esempio impedisce il sonno. Tali farmaci agiscono sulle strutture nervose che intervengono nel riflesso.
Farmaci
Becotide, Clenil, Clenilexx, Clipper, Menaderm Simplex, Prontinal, Rinoclenil, Topster, Turbinal
Indicazioni
Trattamento dell'asma bronchiale. Controllo della evoluzione della malattia asmatica e delle condizioni di broncostenosi. Riniti allergiche e vasomotorie. Affezioni infiammatorie delle cavità nasali e del tratto rinofaringeo. Dermatosi steroido-sensibili, eczemi da contatto, disidrosi, punture da insetto. Colite e proctosigmoidite ulcerosa in fase di primo attacco o di riacutizzazione.
Controindicazioni
Controindicato nei soggetti con infezioni virali e tubercolari attive o quiescenti locali, nel primo trimestre di gravidanza e nelle affezioni virali della cute.
Interazioni
Non sono state evidenziate interazioni con altri farmaci
Vedi Comportamentismo
Patologia cronica che colpisce prevalentemente uomini fra i 20 e i 50 anni. È caratterizzata dall'associazione di afte recidivanti alla mucosa orale e genitale, artrite, e da alterazioni oculari. Conseguenze gravi sono la cecità totale e il danno cerebrale. La malattia presenta periodi di riaccensione e di remissione: durante le crisi può essere presente la febbre. La terapia è a base di steroidi, farmaci immunosoppressori e interferone.
È un fenomeno che si manifesta all'interno del quadro clinico della paralisi periferica del VII nervo cranico. Consiste nel fatto che, dal lato della paralisi, nel tentativo di chiudere l’occhio si ha rotazione del bulbo verso l’alto.
Paralisi che colpisce tutto il territorio innervato dal nervo facciale, per cui manca la motilità volontaria di tutti i muscoli mimici dallo stesso lato della lesione (paralisi periferica, a differenza della paralisi centrale, in cui sono colpiti i muscoli facciali inferiori controlaterali, e restano integri i superiori). In realtà il freddo non sembra rappresentarne il fattore responsabile, ma tutt'al più un elemento scatenante. La paràlisi a frìgore evolve favorevolmente, soprattutto se la terapia è precoce, e guarisce in genere completamente in 2-8 settimane. La terapia farmacologica si avvale di cortisonici e antinfiammatori. Se dopo 15 giorni la guarigione non è avvenuta, si può ricorrere all'elettroterapia con corrente galvanica, ai massaggi e alla ginnastica facciale. È importante prevenire con l'uso di occhiali e con lacrime artificiali le complicazioni che potrebbero derivare dall'assenza di ammiccamento (congiuntivite, cheratite). La terapia chirurgica, se dopo 6-12 mesi non si è ottenuta una risposta soddisfacente, va riservata solo a casi particolarmente gravi.
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