Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Classe di additivi alimentari utilizzati per stabilizzare e omogeneizzare sostanze disperse in fasi solide o liquide tra loro non miscibili, in virtù del fatto che diminuiscono la tensione superficiale tra le due fasi consentendo loro di compenetrarsi. Effetto emulsionante è anche quello che viene esercitato dalla bile nei confronti dei lipidi assunti con la dieta, poi ridotti a particelle più piccole, aumentando la superficie complessiva utile per l'attacco da parte degli enzimi deputati alla loro digestione (lipasi).
Raccolta di pus in una cavità dell'organismo (come la pleura, il seno mascellare, la cistifellea ecc.). Abitualmente con questo termine viene indicata la presenza di un versamento infetto o francamente purulento nel cavo pleurico. Generalmente è secondario alla diffusione di una infezione proveniente dagli organi circostanti. Comunemente si presenta con dolore toracico, febbre, sudorazione notturna, tosse e perdita di peso. Va eseguita un'adeguata terapia antibiotica mirata (dopo coltura batteriologica di un campione di liquido prelevato in corso di toracentesi). Se il liquido è denso e localizzato, con un alto numero di leucociti, e il pH è basso, è richiesto il drenaggio della raccolta. Se il drenaggio toracico "a cielo coperto" non riesce a risolvere il quadro nell'arco di alcuni giorni, sono indicati la toracotomia e il drenaggio "a cielo aperto". Non raro è anche l'empiema colecistico, complicazione possibile di un quadro di calcolosi della colecisti, per il quale è necessario procedere con l'asportazione chirurgica del viscere (colecistectomia).
Forma farmaceutica per uso esterno che consiste in un impasto solido, che presenta un punto di fusione sufficientemente basso, così da rammollire senza sciogliersi attraverso il contatto del corpo umano, e dotato di un forte potere adesivo. Normalmente viene usato spalmato su supporti di tela o di plastica spesso bucherellata, per far respirare la pelle su cui aderisce.
Espulsione atraverso la tosse di sangue rosso vivo che proviene dalle vie respiratorie. Le cause più frequenti sono rotture di varici della cavità orale o della mucosa tracheobronchiale (facilitate da una condizione di dilatazione e ipertensione delle vene bronchiali, molto comune nella stenosi mitralica ma possibile in ogni tipo di ipertensione polmonare), tubercolosi cavitaria, emorragie da carcinoma polmonare; non rara, nei cardiopatici, l'emottisi in seguito a infarto polmonare. È fondamentale segnalare l'emottisi al medico senza alcun indugio, soprattutto se è ripetuta. Un'emottisi che superi 100 ml nelle 24 ore è potenzialmente pericolosa per la vita. L'accertamento diagnostico di base prevede anamnesi ed esame obiettivo, radiografia del torace, esami ematochimici che comprendono dei test di coagulazione. Per l'approfondimento diagnostico può essere necessaria l'esecuzione di esami più complessi e invasivi, compresa la fibrobroncoscopia con prelievo bioptico e l'angiografia polmonare. La terapia sintomatica consiste nell'uso di farmaci antiemorragici e nel sostegno generale delle funzioni cardiocircolatorie qualora necessario. La terapia eziologica è diversa da caso a caso.
Procedimento terapeutico attraverso il quale si infonde direttamente nel circolo sanguigno di un individuo del sangue intero o i suoi derivati (vedi emoderivati), ottenuti per donazione volontaria da parte di altri individui. La donazione di sangue consiste abitualmente nel prelievo di circa 350 ml di sangue intero, perdita che il donatore tollera perfettamente e viene compensata nei giorni successivi dalla aumentata attività del midollo osseo. In casi particolari si può ricorrere alla plasmaferesi, che permette di prelevare dal donatore le componenti del sangue necessarie e di reinfondergli subito la quota non utilizzata. Le situazioni in cui è necessaria la terapia trasfusionale sono molto numerose, tanto più che attualmente, potendosi ottenere separate le diverse frazioni del sangue (globuli rossi, piastrine, fattori della coagulazione ecc.), è possibile, di fronte a una condizione morbosa, trasfondere solo quelle veramente necessarie, e limitare la trasfusione di sangue intero ai casi di emorragia massiva. La pratica trasfusionale deve essere fatta con molta attenzione da parte del medico, con lo scopo di evitare le cosiddette reazioni trasfusionali e soprattutto le reazioni emolitiche post-trasfusionali, nell'accertare la perfetta compatibilità fra i gruppi sanguigni del donatore e del ricevente, attestata preventivamente attraverso l'esecuzione delle prove crociate. La diffusione della terapia con trasfusione, nonché parallelamente di malattie infettive trasmesse con il sangue, ha provocato il sorgere di un problema sanitario di grandissima importanza, ossia quello della possibilità di contrarre infezioni attraverso il ricevimento di sangue infetto.Per questo attualmente, viene richiesto, per eseguire le trasfuzioni, l'uso di aghi e contenitori sterili monouso e la ricerca e identificazione, pur garantita dall'anonimato, che la legge garantisce al fine di evitare discriminazioni, dei donatori contagiosi per le malattie più comunemente responsabili di infezioni post-trasfusionali (epatite virale di tipo B e C e AIDS). Per i concentrati dei fattori della coagulazione, che vengono preparati a partire da grandi quantità di plasma, si richiede un ulteriore trattamento termico.
Raccolta patologica di sangue nell'ambito dello spazio pleurico conseguente nella maggior parte dei casi a un trauma toracico grave (contusioni, ferite penetranti) o a manovre invasive sulla pleura in pazienti con disordini emocoagulativi preesistenti o, in modo più raro, a rottura spontanea di un vaso per alterazioni congenite (per esempio, cisti polmonare sottopleurica), o a un tumore. Va distinto dal versamento essudativo emorragico. Il quadro clinico è presenta dispnea e, per emotorace cospicui, anche shock. La conferma della diagnosi avviene attraverso la puntura esplorativa del cavo pleurico (toracentesi). La terapia si basa sull'arresto dell'emorragia e sulla rimozione del versamento (drenaggio toracico) per favorire la respirazione ed evitare esiti in fibrosi (fibrotorace, polmone imprigionato). Se il sanguinamento proviene da una lacerazione pleurica, va considerata la pleurodesi. Se il sanguinamento supera i 200 ml può essere necessaria una toracotomia.
Mezzo fisico come la pinza emostatica e il laccio emostatico oppure chimico, come farmaci o sostanze naturali a effetto procoagulante, che serve atto ad arrestare un'emorragia.
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