Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Encefaliti metastatiche.
Sono provocate da germi localizzati a livello del tessuto nervoso trasmessi per via ematica (patolologie polmonari, endocarditica, ecc.). Generalmente si presentano sotto forma di microascessi.L'ascesso cerebrale è sempre secondario (metastasi). I sintomi più comuni sono febbre elevata, continua in casi gravi; modica in casi di media gravità, cefalea costante, bradicardia nel corso di episodi febbrili, vomito, vertigini, crisi epilettiche, neurite ottica, lieve linfocitosi e modesta leucocitosi ; decadimento generale, rapido, intenso. Effettuata la diagnosi la terapia di elezione è quella chirurgica per lo svuotamento degli ascessi, accompagnata dall'uso di antibiotici sulfamidici, penicilina, streptomcina. La prognosi è sempre grave.
Encefaliti post-vacciniche e parainfettive. Le encefalomieliti post-vacciniche insorgono dopo somministrazione di un vaccino, di solito quello antitifico: L'incubazione è di 12-15 giorni. Assai più rare sono le complicazioni encefalomielitiche per le altre vaccinazioni.Le encefalomieliti parainfettive sono secondarie a di tonsilliti, broncopolmoniti e gastroenteriti (specie nell'infanzia).
Indica i processi infiammatori che interessano l'encefalo, conseguenti prevalentemente a infezioni virali, ma anche a infezioni batteriche o micotiche.
I sintomi tipici sono cefalea, vomito, febbre, letargia estrema e in alcuni casi coma. Nella fase acuta della malattia si verificano spesso disturbi della vista, compromissione dell'udito, paralisi facciale; conseguenze permanenti dell'encefalite possono essere cecità, sordità, epilessia e demenza.
Le forme virali possono essere divise in infezioni da virus primariamente detti neurotropi, ossia che colpiscono direttamente il sistema nervoso, e infezioni da virus secondariamente neurotropi, se insorgono come complicanze di un'infezione virale di qualche altra parte dell'organismo.
Attualmente, la suddivisione in virus primariamente o secondariamente neurotropi ha perso parte del suo valore perché, a eccezione della rabbia, le encefaliti sono solitamente complicanze neurologiche di forme virali generalizzate. Per tale motivo, si preferisce dividere le encefaliti in virali acute, se si manifestano entro breve tempo dall'infezione, e in encefaliti da virus lenti, se si manifestano dopo mesi o anni dall'infezione e hanno sviluppo progressivo.
2 Encefaliti virali acute e da virus lenti
Appartengono al gruppo delle encefaliti virali acute le encefaliti causate da rabbia, parotite, morbillo, poliomielite, herpes virus, influenza, febbre gialla, e le encefaliti conseguenti alla puntura di artropodi (zanzare, zecche) che, insorgendo in forma di epidemie, prendono il nome dalla località in cui si manifestano (ad esempio encefalite giapponese, encefalite russa, encefalite di Saint Louis).
Sono considerate encefaliti da virus lenti la panencefalite sclerosante subacuta, il cui agente responsabile sembra essere un virus strettamente collegato con quello del morbillo, e la leucoencefalite multifocale progressiva, rara malattia che si associa sempre a patologie molto gravi come la leucemia, l'AIDS, il linfoma e il carcinoma.
3 Altri tipi di encefalite
Encefaliti possono verificarsi, anche se molto raramente, in seguito all'inoculazione di vaccini attenuati come quelli contro il vaiolo e la febbre gialla, o in conseguenza di un'infezione dallo sporozoo Toxoplasma gondii, un parassita degli animali, degli uccelli e dell'uomo, o anche in conseguenza della tripanosomiasi, l'infezione da protozoo Trypanosoma cruzi trasmessa dalla puntura della mosca tse-tse. Inoltre, occasionalmente compaiono forme di encefalite, apparentemente non infettive, come complicanza degli avvelenamenti da contatto con i metalli pesanti, in modo particolare con il piombo.
Articolazione mobileappartenente al gruppo delle diartrosi. Presenta due superfici articolari, una concava e una convessa, tenute a contatto attraverso una capsula fibrosa rinforzata da legamenti. Le enartrosi consentono i movimenti di flessione-estensione, adduzione-abduzione, rotazione e circumduzione, come ad esempio nel caso della spalla e dell'anca.
Eruzione caratterizzata dalla comparsa di macchie rosse di dimensioni diverse localizzata alle mucose, in prevalenza della bocca e della faringe, in concomitanza di una malattia infettiva esantematica. È molto frequente durante morbillo, rosolia, scarlattina e mononucleosi. Corrisponde all'esantema cutaneo.
Farmaco appartenente alla classe degli inibitori dell'enzima convertitore dell'angiotensina (ACE), in particolare al sottogruppo carbossilico. L'enalapril, come gli altri ACE-inibitori, blocca la trasformazione dell'angiotensina I in angiotensina II: questo effetto si traduce in una diminuzione delle resistenze periferiche, aumento del flusso sanguigno renale, aumento di alcune prostaglandine (PGE1 e PGE2) a effetto ipotensivante. La riduzione della pressione arteriosa (attraverso la diminuzione della produzione di angiotensina II, che è un potente vasocostrittore diretto e stimolatore della produzione di aldosterone, ormone dotato di potente azione sodio-ritentiva e attraverso la diminuzione delle resistenze periferiche), sommata ai positivi effetti che questa classe di farmaci esercita sul cuore (protezione e rimodellamento dell'endotelio vasale, miglioramento globale della funzione cardiaca anche in conseguenza della già citata diminuzione delle resistenze periferiche), fanno dell'Enalapril, al momento attuale, uno dei farmaci principali per il trattamento dell'ipertensione arteriosa e dell'insufficienza cardiaca (è dimostrata la sua capacità di ridurre la mortalità in pazienti affetti da questa patologia). Gli ACE-inibitori sono in grado anche di ridurre la mortalità precoce post-infartuale. Gli ACE-inibitori sono particolarmente indicati nella terapia antipertensiva dei pazienti affetti da diabete mellito e broncopneumopatia cronica ostruttiva. Attualmente sono state superate in gran parte le remore iniziali nell'uso dell'enalapril in caso di insufficienza renale, legate a un presunto effetto negativo sulla funzionalità renale. Rimangono valide le controindicazioni al suo impiego in caso di gravidanza, allattamento e stenosi bilaterale delle arterie renali.
Detto di ogni apparato oppure organo che serve a eliminare dall'organismo i prodotti di rifiuto.Gli organi emuntori primari sono: Fegato/cistifellea, organo filtro di fondamentale e vitale importanza. Qualsiasi elemento chimico penetri all’interno del nostro organismo, prima di venire eliminato, viene filtrato e spesso trasformato, dal fegato;rene, filtro per le scorie e le tossine che vengono eliminate tramite le urine; il sistema linfatico, via attraverso la quale i prodotti di scarto del nostro organismo, vengono portati verso il sangue che li trasportano agli organi emuntori deputati all’epulsione.Gli emuntori secondari
intervengono in aiuto dei primari (si parla in questo caso di supplenza emuntoriale)e sono: polmone, sistema otorinolaringoiatra, ghiandole salivari;
pelle (strato basale, ghiandole sebacee, sudoripare), ghiandole lacrimali; utero/vagina. Esistono po emuntori patologici che entrano in funzione quando quelli fisiologici (sia primari che secondari) non funzionano più bene, come ad esempio fistole anali, epistassi, emorroidi sanguinanti, emorragie intermestruali.
Mescolanza di due liquidi non solubili uno nell'altro attraverso dispersione di gocce di un liquido in un altro: nell'insieme, è un liquido d'aspetto lattescente che contiene in sospensione una sostanza grassa finemente divisa.Le emulsioni fanno parte di una classe più generale di sistemi a due fasi denominati colloidi. La stabilità dell'emulsone dipende da: la densità delle due fasi; la temperatura e la presenza di sostanze tensioattive (emulsionanti); la presenza di elettroliti
Tipiche emulsioni sono i sistemi acqua in olio (A/O, dove l'acqua è dispersa in olio), oppure olio in acqua (O/A, dove l'olio è disperso in acqua, per esempio nella maionese).L'emulsionante può essere già presente nella sostanza da emulsionare (emulsioni naturali) oppure essere aggiunto con il veicolo (emulsioni artificiali).Sono emulsioni naturali, stabilizzate da proteine, il latte e il burro.Le emulsioni artificiali sono utilizzate in farmacia (olio di fegato di merluzzo emulsionato), in cosmesi (creme), nell'industria dei detersivi, dei lubrificanti, delle vernici, degli insetticidi, e si preparano utilizzando emulsionatori, costituiti da recipienti in cui sono montate una o più eliche che ruotano ad alta velocità.
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