Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Sottile lamina connettivale che penetra in un fascio nervoso e ne avvolge le fibre, provenendo dall'epinervio (rivestimento esterno dei fasci nervosi) o come singola fibra isolata.
Insieme delle membrane cellulari che si trovano all'interno del muscolo striato, a formare il tessuto connettivale che riveste le singole fibre muscolari e penetra all’interno dei fascetti da queste costituiti.
Infiammazione della mucosa uterina dovuta ad agenti microbici, stimoli meccanici e tossici, disturbi circolatori. Quelle di origine microbica sono dovute vari batteri (streptococco, gonococco, colibacillo, enterococco, stafilococco ecc.); possono insorgere durante il puerperio o essere conseguenti a infezioni batteriche in altre sedi del tratto urogenitale. Le endometriti tossiche possono manifestarsi nel corso di malattie infettive acute; quelle meccaniche sono determinate ad esempio da IUD (spirale) applicati per correggere una stenosi uterina o per scopi antifecondativi. Il sintomo prevalente è dolore alla regione sovrapubica; può esserci febbre elevata nella fase acuta e lieve in quella cronica. Inoltre è presente dismenorrea, menorragia e perdite intermestruali purulente o mucopurulente. Le conseguenze più frequenti dell’endometrite sono l’aborto o la sterilità. La terapia si basa sulla somministrazione di antibiotici, locale o generale; è necessario inoltre un adeguato riposo.
Malattia caratterizzata dalla presenza in regioni anomale di tessuto tipico della mucosa uterina: il tessuto può trovarsi nello spessore dei fasci muscolari dell’utero, oppure in ovaie, tube,vescica, sigma e i legamenti dell’utero. Il sintomo principale è il dolore pelvico durante le mestruazioni a cui possono associarsi dispareunia (dolore durante i rapporti sessuali), stitichezza, dolori inguinali, disturbi vescicali, sterilità. La terapia prevede, a seconda dei casi, la somministrazione di farmaci come la leuprorelina o l’asportazione chirurgica del tessuto endometriosico.
Tessuto di rivestimento dell'interno dell'utero che si sfalda durante il periodo mestruale causando le perdite di sangue.
Tessuto di rivestimento dell'interno dell'utero che si sfalda durante il periodo mestruale causando le perdite di sangue.
Liquido contenuto nelle cavità del labirinto membranoso dell'orecchio interno, ossia all'interno della coclea, dei canali semicircolari e del vestibolo. Presenta un aspetto lattescente e contiene in sospensione concrezioni calcaree (cristalli di aragonite, otoliti, statoliti). Si differenzia dalla perilinfa, che si trova nelle rampe timpanica e vistibolare della coclea, per la concentrazione bassa di sodio ed elevata di potassio, quest'ultima fondamentale per tutti i fenomeni elettrici associati alle membrane delle cellule sensoriali dell'orecchio interno. È presente inoltre una forte concentrazione di proteine.
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