Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Anticoagulante analogo dell'eparina, che può essere utilizzato per via sottocutanea in monodose giornaliera. Viene impiegato nella terapia delle malattie tromboemboliche e nella profilassi dell'embolia polmonare negli interventi ortopedici. Controindicata invece in presenza di eventi emorragici, non deve essere associata ad aspirina e FANS.
Antibiotico appartenente al gruppo dei chinolonici indicato prevalentemente per le infezioni delle vie urinarie.
Come tutti i chinoloni agisce interrompendo la replicazione delle molecole dell'acido deossiribonucleico nei batteri. Fra gli effetti collaterali sono contemplati tachipnea, convulsioni, episodi di emorragie.
Condizione in cui il bulbo oculare è situato in modo anomalo nell'orbita in posizione più profonda di quanto non lo sia in condizioni normali, per cui la distanza tra vertice della cornea e contorno orbitario risulta essere inferiore ai 10 mm. Comporta anche ptosi palpebrale superiore e restringimento della rima palpebrale. Può provocare diplopia. È un sintomo riscontrabile in affezioni diverse (paralisi del simpatico cervicale, gravi stati febbrili).
Le cause dipendono sia da fattori esterni come lesioni violente in seguito ad eventi traumatici ma anche da fattori interni come anomalie in seguito allo sviluppo della persona.
L'enfisema è una patologia che interessa i polmoni, caratterizzata dalla dilatazione degli spazi aerei a valle dei bronchioli terminali, la distruzione delle loro pareti, l'assenza di evidente fibrosi.
Si possono distinguere 4 tipi di enfisema: centroacinoso, panacinoso, parasettale e irregolare.
La genesi delle due forme principali di enfisema (centroacinoso e panacinoso) non è ancora ben chiara ma l'ipotesi più accreditata sembra essere il meccanismo proteasi-antiproteasi.
In base a questa teoria, la distruzione delle pareti degli alveoli sarebbe il risultato di uno squilibrio a livello polmonare tra il sistema di proteasi (in particolare l'elastasi) e quello delle antiproteasi.
Se vi sono bassi livelli di alfa1-antitripsina e se i neutrofili sono presenti in numero aumentato (in seguito ad infezioni, fumo di sigaretta, inalazione di inquinanti ambientali) il processo di distruzione del
tessuto elastico diventa inarrestabile e si instaura l'enfisema.
Di solito il primo sintomo è la dispnea, che inizia in modo insidioso, ma progressivo. In alcuni pazienti, il disturbo principale è la tosse o il respiro sibilante, interpretati come asma. Frequente è la perdita di
peso, a volte così grave da far pensare alla presenza di una neoplasia maligna nascosta. L'unico indizio sicuro e presente in maniera costante è un rallentamento dell'espirazione forzata.
Il fumo riveste un ruolo fondamentale nell'insorgere dell'enfisema e se il paziente non smette di fumare, la sua speranza di vita dalla comparsa dei sintomi non supera i dieci anni.
Sinonimo di clisma e di clistere. Introduzione nel retto-colon di mezzi di contrasto per lo studio radiologico del grosso intestino. Si parla di clisma opaco quando viene somministrata una sostanza opaca ai raggi X (in genere solfato di bario in soluzione acquosa), con lo scopo di dimostrare in modo grossolano la presenza di lesioni malformative, diverticolari o neoplastiche. Il clisma a doppio mezzo di contrasto è basato sull'introduzione di aria associata al solfato di bario, che consente una valutazione molto più precisa di tutto l'intestino crasso; viene preferito nella diagnosi di colite ulcerosa, malattia di Crohn del colon, colite ischemica, diverticolosi, polipi e tumori del colon-retto.
Sinonimo di iniezione endovenosa. Iniezione di farmaci direttamente nel circolo sanguigno venoso, quando se ne voglia ottenere subito l'assorbimento, utile nella terapia di urgenza. L'effetto può essere controllato: l'iniezione può essere arrestata immediatamente se compaiono reazioni indesiderate. È possibile iniettare sostanze che, se iniettate per altra via, risultano necrosanti e dolorose. La sede più comunemente sfruttata è la piega tra braccio e avambraccio, dove viene punta la vena mediana e si inietta lentamente la soluzione. Possono essere soministrati anche forti quantità di liquidi: in questo caso si parla piuttosto di fleboclisi. Con l'iniezione endovenosa, tuttavia, possono verificarsi reazioni anafilattiche più drammatiche che non nel caso in cui si adottino altre vie di somministrazione.
Tossina microbica che costituisce parte integrante della membrana esterna della parete batterica, specialmente dei microrganismi gram-negativi. Presenta una struttura costituita da una porzione lipidica e una polisaccaridica (donde la denominazione di lipopolisaccaride, o LPS). Tra i numerosi effetti patologici per la specie umana i più importanti sono: aumento della temperatura corporea, ipotensione, iperglicemia, aborto, necrosi tumorale, lesioni degenerative a carico di organi parenchimatosi, lesioni a livello dell'endotelio dei capillari sanguigni con emorragie, leucopenia con successiva leucocitosi, alterazioni a carico dei centri nervosi e termoregolatori. L'endotossina può anche essere rilasciata dalla parete cellulare all'esterno, dentro particolari vescichette: in questi casi si parla di endotossina libera o nativa. Per diagnosticare la presenza di endotossina in liquidi biologici (sangue, liquor) o in preparazioni terapeutiche (plasma, solventi di farmaci), si sfrutta la capacità degli amebociti presenti nell'emolinfa di un crostaceo, Limulus polyphemus, di gelificare in presenza di quantità anche minime di endotossina.
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