Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Farmaci considerati capaci di prevenire le alterazioni funzionali a livello epatico. Gli epatoprotettori non sono in grado di influenzare l'evoluzione di alterazioni organiche, dopo che il danno si è già instaurato. Il meccanismo d'azione investe la membrana cellulare, con azione protettiva: questa però si manifesta solo se il farmaco viene assunto immediatamente prima, oppure contemporaneamente al danno cellulare (da alcol, da virus). Gli epatoprotettori in realtà non possiedono un preciso ruolo terapeutico. Nelle epatopatie acute o croniche la cui causa non è definita, è stata dimostrata la capacità degli epatoprotettori di condizionare i test biochimici della funzionalità epatica (per esempio, transaminasi, fosfatasi alcalina, gamma-GT), senza però presentare alcuna influenza a lungo termine sulla evoluzione clinica della malattia. Benché la loro utilità sia dubbia, gli epatoprotettori maggiormente prescritti sono: fosfatidilcolina, metionina, silimarina, tiopronina, uridinfosfoglucoso.
Termine con cui si indica genericamente una malattia del fegato. In generale il quadro delle epatopatìe può andare dalla semplice steatosi - con accumulo reversibile di grassi (in particolare trigliceridi) sotto forma di goccioline nelle cellule epatiche-, all'epatite e alla cirrosi, con lesioni gravi, non più reversibili, e progressivamente sempre più gravi. Il danno epatico può essere causato da vari fattori, come ad esempio sostanze tossiche come l'alcol, sostanze chimiche, compresi alcuni farmaci) e agenti infettivi, come virus, batteri, parassiti, e da patologie relative ad altri organi, come ad esempio cardiopatie, malattie metaboliche, tumori.
Aumento di volume del fegato, che ha origine da diverse malattie sia epatiche sia sistemiche. Le dimensioni del fegato vengono valutate nel corso della visita del medico, attraverso la ricerca palpatoria del margine inferiore e la percussione del margine superiore, e in base a esami strumentali, come l'ecografia. I sintomi della malattia possono essere costituiti da una dolenzia nel quadrante superiore destro dell'addome; la terapia è rappresentata dalla cura della causa.
Sinonimo di epatocarcinoma. Detto anche carcinoma epatocellulare, è un tumore maligno primitivo del fegato. Alle nostre latitudini, l'epatoma è molto meno comune rispetto alla patologia metastatica del fegato: è invece molto diffuso in alcune zone dell'Africa e del Sud-Est asiatico. Tutte le epatopatie croniche possono teoricamente subire una degenerazione, ma è un fatto che in quasi la metà dei casi di epatoma è associata una cirrosi: tutte le cirrosi - infatti - ma soprattutto quella virale (tipo B ed, in particolar modo, tipo C), quella alcolica e quella emocromatosica tendono alla trasformazione maligna. La sintomatologia non è specifica ed è costituita, inizialmente, da dolore addominale, perdita di peso, deterioramento delle condizioni generali, epatomegalia, presenza di una massa addominale, febbre. Successivamente possono presentarsi ittero ingravescente e tutti i segni classici dell'insufficienza epatica. I test biochimici sono solitamente di scarso aiuto, ad eccezione dell'aumento di alfa-fetoproteina nel siero (dato, questo, che suggerisce la diagnosi ma non sempre può affermarla con assoluta certezza). Utili ai fini della diagnosi sono l'ecografia, la scintigrafia, la TAC, la risonanza magnetica, l'arteriografia epatica e la biopsia. L'andamento della malattia diviene rapidamente progressivo, spesso nonostante gli approcci terapeutici. Questi prevedono fondamentalmente la resezione chirurgica (quando possibile), l'embolizzazione dell'arteria epatica con chemioterapia (chemoembolizzazione), l'ablazione del tumore con infusione percutanea eco-guidata di alcol (alcolizzazione) e - in fase sperimentale - immunoterapia e terapia genica.
Branca della medicina che studia la fisiopatologia del fegato, della cistifellea e delle vie biliari
Lo specialista che se ne occupa è un epatologo, un gastroenterologo o un internista. Le principali patologie esaminate sono: epatite, epatite non virale, epatite virale acuta, HAV Epatite (Epatite virale A), HBV Epatite (Epatite virale B), HCV Epatite (Epatite virale C), Epatite da Cytomegalovirus Umana, Epatite da virus Epstein-Barr, Epatite da Herpes simplex, Epatite da febbre gialla,
Epatite da virus Rubella, Epatite Cronica Virale, Tumore del fegato, Epatocarcinoma (cancro principale del fegato), Epatoblastoma, Tumore Mestatico, Cisti Epatiche, Emangioma cavernoso, Echinococco del fegato, Tumore del sistema biliare, Colangiocarcionoma
Cancro della cistifellea.
Sinonimo di epatoma. Detto anche carcinoma epatocellulare, è un tumore maligno primitivo del fegato. Alle nostre latitudini, l'epatoma è molto meno comune rispetto alla patologia metastatica del fegato: è invece molto diffuso in alcune zone dell'Africa e del Sud-Est asiatico. Tutte le epatopatie croniche possono teoricamente subire una degenerazione, ma è un fatto che in quasi la metà dei casi di epatoma è associata una cirrosi: tutte le cirrosi - infatti - ma soprattutto quella virale (tipo B ed, in particolar modo, tipo C), quella alcolica e quella emocromatosica tendono alla trasformazione maligna. La sintomatologia non è specifica ed è costituita, inizialmente, da dolore addominale, perdita di peso, deterioramento delle condizioni generali, epatomegalia, presenza di una massa addominale, febbre. Successivamente possono presentarsi ittero ingravescente e tutti i segni classici dell'insufficienza epatica. I test biochimici sono solitamente di scarso aiuto, ad eccezione dell'aumento di alfa-fetoproteina nel siero (dato, questo, che suggerisce la diagnosi ma non sempre può affermarla con assoluta certezza). Utili ai fini della diagnosi sono l'ecografia, la scintigrafia, la TAC, la risonanza magnetica, l'arteriografia epatica e la biopsia. L'andamento della malattia diviene rapidamente progressivo, spesso nonostante gli approcci terapeutici. Questi prevedono fondamentalmente la resezione chirurgica (quando possibile), l'embolizzazione dell'arteria epatica con chemioterapia (chemoembolizzazione), l'ablazione del tumore con infusione percutanea eco-guidata di alcol (alcolizzazione) e - in fase sperimentale - immunoterapia e terapia genica.
L'epatite è l'infiammazione del fegato, può essere dovuta a cause diverse: virus, farmaci, alcool, ecc.
Le epatiti possono essere:
* Acute (epatite virale e epatite suppurata).
* Croniche (soprattutto in presenza di cirrosi epatica).
L'epatite acuta virale è un processo con caratteristiche infiammatorie del fegato che porta a rigonfiamento cellulare degli epatociti infetti, flogosi, rigenerazione epatocitaria.
Le epatiti virali vengono distinte da una lettera dell'alfabeto (A, B, C, D ed E) e presentano diverse caratteristiche e soprattutto pericolosità.
Si trasmettono generalmente tramite sangue infetto (es. tatuaggi, trasfusioni, scambio di siringhe), con la saliva o altre secrezioni durante rapporti sessuali non protetti.
Solo le epatiti di tipo A ed E si trasmettono tramite via orale o fecale.
I sintomi possono essere ittero, inappetenza, vomito, febbre, diarrea, rash cutanei, artralgie. Nel caso dell'epatitite C spesso non ci sono sintomi, tranne stanchezza e perdita di peso.
Esiste un vaccino molto efficace che però deve essere sempre modificato perchè il virus è soggetto a trasformazioni. I farmaci utilizzati per la terapia sono interferone e ribavirina.
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