Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Insorgenza improvvisa e simultanea di molti casi della stessa malattia infettiva (per esempio, tifo, colera, meningite ecc.), in un arco di tempo limitato, con diffusione su larga scala e susseguente più o meno rapido scemare della forma morbosa. Lo studio delle epidemìe studia ed analizza le modalità di insorgenza delle malattie infettive, come si manifestano, si propagano o permangono in una collettività e le condizioni che favoriscono la loro insorgenza e la diffusione. L'indagine si avvale della microbiologia e della statistica che mettono a disposizione alcuni indici indispensabili come la mortalità, la morbosità, la morbilità, la letalità ecc. L'attecchimento di un'infezione e l'insorgenza di una malattia infettiva vengono influenzati dalla necessaria presenza dell'agente patogeno, dalla particolare recettività del soggetto o della specie e dalle condizioni che appartengono all'ambiente fisico e sociale. Pertanto è molto importante individuare le sorgenti di infezione, conoscere le vie di eliminazione e di intrusione dei germi e le modalità con cui viene trasmessa: si possono così mettere in atto quelle razionali opere di prevenzione che in molte parti del mondo hanno già portato alla diminuzione e talvolta alla scomparsa di alcune fra quelle che un tempo erano considerate inevitabili calamità collettive.
attraverso le fibre nervose cutanee, anche le più lievi variazioni degli stimoli tattili o termici, localizzati a livello cutaneo. Tutte le nostre sensazioni presentano due componenti principali: quella protopatica, piena di elementi emozionali, prevalente nelle stimolazioni dolorose; quella epicritica, più finemente discriminativa, che prevale nelle stimolazioni tattili.
Tuberosità presente sull'estremità distale dell'omero e del femore.
Infiammazione dei tendini dell'avambraccio al loro punto di inserzione sull'epicondilo (estremo distale dell'omero). Viene detta inserzionale perché interessa appunto l’inserzione dei muscoli sull'osso. Questi muscoli, estensori dell’avambraccio, consentono il sollevamento della mano e del polso e il piegamento all’indietro delle dita. A seconda dei muscoli interessati, poi, si parla di epicondilite laterale, mediale o posteriore. È dovuta ad azione meccanica (movimenti eccessivamente ripetuti o effettuati con troppa intensità), è frequente in coloro che giocano intensamente a tennis, per questo spesso anche chiamata “gomito del tennista”. Spesso la radiografia delle parti interessate è negativa; talora si osservano microcalcificazioni. La terapia si basa sul riposo del braccio interessato, sull'applicazione locale di ghiaccio o impacchi freddi, sulla somministrazione di farmaci antinfiammatori, o su infiltrazioni locali con cortisonici. Utile anche la fisioterapia e l'uso di tutori ortopedici. Un trattamento medico e fisioterapico ben condotto è in grado di risolvere nel 90% dei casi la situazione dolorosa. Accanto a terapie fisiche antalgiche, tipo laser, ultrasuoni, ipertermia, un’opzione relativamente recente è la terapia del dolore che riguarda il trattamento con cicli di onde d’urto extra-corporee a bassa energia (ESWT). Nei casi che non traggono beneficio da questi trattamenti si rende necessario l'intervento chirurgico, eseguibile anche in artroscopia, con lo scopo di asportare il tessuto tendineo degenerato, o di sezionare i muscoli coinvolti.
Foglietto viscerale del pericardio sieroso. Ha stretti rapporti con la parte esterna del miocardio, tanto che alcuni processi morbosi del pericardio posso essere trasmessi ad esso. Ad esempio, ci sono segni elettrocardiografici di sofferenza miocardica subepicardica in corso di pericardite, e segni ecocardiografici di alterazioni strutturale nella compagine muscolare miocardica. L’infarto del miocardio, soprattutto se sub-epicardico, genera sempre una reazione dell’epicardio, sia precoce che tardiva. Una pericardite con intensa flogosi fibrinosa all’interno della cavità pericardica inibisce inoltre una buona cinesi ventricolare, a causa di aderenze epicardio-miocardiche.
Plica cutanea che talora copre l'angolo interno dell'occhio. Può presentarsi nella prima infanzia ed è considerato anomalo nell'adulto. L'epicanto può essere: mediale, se è posto prevalentemente nella zona vicino al naso; mediano se si trova in posizione centrale; laterale, se posto nella zona più esterna.
Tumore derivante dalle cellule epiteliali che tappezzano i ventricoli cerebrali (ependima) e dagli astrociti della nevroglia. Considerata la sede, vengono dati in modo precoce i segni dell'ipertensione endocranica. Gli ependimomi maligni sono chiamati ependimoblastomi. Questo tipo di tumore può manifestarsi ad ogni età, ma presenta due picchi caratteristici, uno da zero a 10 anni ed un altro tra i 40 e i 50 anni. Le lesioni intracraniche (in genere presenti nella fossa cranica posteriore) sono più comuni nella prima fascia di età mentre quelle spinali nella seconda.
Si tratta di tumori piuttosto rari, sia tra le neoplasie del sistema nervoso (2,3%), sia tra i gliomi (5,6%).
Vengono distinte in lesioni di basso grado (I e II della scala WHO) e lesioni anaplastiche (III della scala WHO). In particolare il subependimoma e l' ependimoma mixopapillare appartengono al grado I,l' ependimoma al grado II, l' ependimoma anaplastico al grado III. La terapia per gli ependimomi di basso grado nella spina dorsale resecabili è solamente chirurgica. Mentre l'utilità della radioterapia postchirurgica per gli ependimomi intracranici di basso grado rimane dubbia, i tumori anaplastici o quelli di basso grado non completamente escissi vengono normalmente curati proprio con la radioterapia. Studi clinici hanno evidenziato come gli ependimomi rispondano ai regimi chemioterapici, in particolar modo a quelli basati sul platino. Riguardo alla prognosi, gli ependimomi di grado II presentano una sopravvivenza libera da malattia a 6 anni del 66% ed una sopravvivenza globale dell'87%; per gli ependimomi anaplastici invece questi valori scendono rispettivamente al 29% e al 37%. Quando il tumore si trova nel midollo spinale, genera inevitabilmente compressione nervosa. Se l'ependimoma è situato al livello delle vertebre cervicali, i disturbi neurologici possono riguardare tutto il corpo, presentando problemi di sensibilità, formicolio, anchilosi, disturbi motori, sino alla paralisi totale (tetraplegia). Se invece il tumore si trova al livello delle vertebre lombari (è il caso più frequente), i sintomi saranno poi minori, ma non meno dolorosi:debolezza muscolare delle gambe fino alla paralisi (paraplegia), disturbi urinari, disturbi della sensibilità e dolore che si irradia dal bacino fino a piedi. L' Ependimoma Extraspinale (EEP), noto anche come ependimoma extradurale, rappresenta in genere un'insolita forma di teratoma oppure può essere confuso con un teratoma sacrococcigeo. Gli ependimoni possono a volte causare siringomielia e talvolta sono associati con neurofibromatosi di tipo II.
L'unica terapia, difficile, considerata la sede, è chirurgica.
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