Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Formazione anatomica che è in relazione con la tempia.
Osso pari e simmetrico che forma la base della scatola cranica e, in piccola parte, la volta. È situato tra l'osso parietale, collocato al di sopra, l'osso sfenoide, posto davanti ad esso, e l'osso occipitale, situato dietro. È composto da una parte squamosa che delimita la regione temporale del cranio, da cui si dipartono i processi zigomatico e mastoideo e il meato acustico esterno; una porzione timpanica, posta inferiormente alla squama e una porzione petrosa.
L'osso temporale contiene al suo interno e protegge la coclea e i canali semicircolari, organi deputati rispettivamente all'udito ed all'equilibrio, in una cavità denominata labirinto; al suo interno contiene inoltre gli ossicini dell'udito, posti in una cavità posta lateralmente al labirinto, detta cavo del timpano, separata dal canale auricolare esterno dalla membrana del timpano.
Muscolo masticatore appartenente ai mimici del volto che ha la funzione di elevare la mandibola.
Origina dal processo zigomatico per inserirsi sul muscolo orbicolare della bocca.Si inserisce con un robusto tendine al processo coronoideo mandibolare. È ricoperto dalla fascia temporale e viene innervato dal nervo trigemino.
Il muscolo temporale è coperto dalla fascia temporale, conosciuta anche con il nome di aponeurosi temporale.
La temperatura dell'organismo dipendente da un equilibrio fra la quantità di calore prodotta in esso e la quantità di calore dispersa.
La temperatura corpòrea media rettale è di 37,2 °C, quella ascellare di 36,9 °C, quella orale di 36,85 °C.
Intorno a questi valori possono verificarsi delle oscillazioni nei diversi individui; è considerata patologica una temperatura corpòrea rettale superiore a 37,5 °C.
Le variazioni giornaliere della temperatura corpòrea sono presumibilmente in rapporto con il ritmo dell'increzione ormonale, con le variazioni dello stato di attività, con l'ingestione di cibo ecc. (vedi anche termoregolazione).
Metodo contraccettivo naturale per individuare i giorni fertili. Basato sul fatto che quando avviene l'ovulazione la temperatura corporea si abbassa per rialzarsi quando il corpo luteo comincia a produrre progesterone. Esso consente di restringere il periodo infertile ai giorni che seguono il rialzo termico dopo l'ovulazione.
Tale metodo richiede costanza nella rilevazione della temperatura e cicli mestruali assolutamente regolari.
Per una corretta misurazione si comincia dal 1º giorno del ciclo (che coincide con l’inizio del flusso mestruale) e si procede fino alla comparsa della mestruazione successiva. La misurazione può essere effettuata con un normale termometro per via vaginale, rettale o orale. I valori della temperatura vengono registrati su un apposito grafico, con i valori della temperatura sulle ordinate e i giorni del ciclo sulle ascisse. È preferibile misurare la temperatura sempre alla stessa ora, ma comunque dopo almeno 4-5 ore di sonno ininterrotto.
Il metodo della TB è relativamente affidabile poichè il rialzo della temperatura corporea può aumentare per altre innumerevoli ragioni come infezioni virali, stress, azione di farmaci, assunzione di alcool o solo semplicemente per essere andate a letto tardi… e quindi essere fuorviante.
Temperatura del corpo umano che si registra in condizioni basali, cioè al momento del risveglio, prima di iniziare qualunque attività.
La TB varia a seconda della fase del ciclo mestruale in relazione alla variazione della concentrazione sierica del progesterone.
Nello specifico durante la prima fase del ciclo (fase follicolare o preovulatoria) la concentrazione di progesterone presente in circolo è molto ridotta, per cui la temperatura si mantiene bassa mentre, dopo l’ovulazione (fase luteale o postovulatoria), quando la concentrazione di progesterone si incrementa, anche la temperatura basale aumenta di qualche decimo di grado e si mantiene più alta rispetto a tutti i valori della fase preovulatoria, fino alla mestruazione successiva.
Pertanto in un ciclo ovulatorio la temperatura assumerà un andamento cosiddetto "bifasico". Nel caso, invece, in cui si verificasse un ciclo anovulatorio, la temperatura si manterrebbe più o meno costante durante tutto l'arco del ciclo, senza presentare il classico andamento bifasico.
Per una corretta misurazione si comincia dal 1º giorno del ciclo (che coincide con l’inizio del flusso mestruale) e si procede fino alla comparsa della mestruazione successiva. La misurazione può essere effettuata con un normale termometro per via vaginale, rettale o orale. I valori della temperatura vengono registrati su un apposito grafico, con i valori della temperatura sulle ordinate e i giorni del ciclo sulle ascisse. È preferibile misurare la temperatura sempre alla stessa ora, ma comunque dopo almeno 4-5 ore di sonno ininterrotto.
Indica l'inturgidimento del capezzolo dovuto a freddo, sfregamento o eccitazione sessuale. Non ha la caratteristica di un'erezione, perché è dovuto ad una tensione muscolare, e non ad una congestione di origine vascolare come nel caso dell'erezione.
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