Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Sigla di Endoscopic Retrograde Colangiopancreatography, ossia colangio-pancreatografia retrograda endoscopica. Si tratta di una tecnica diagnostica e terapeutica utilizzata per indagare le vie biliari e quelle pancreatiche. Inizialmente esame endoscopico fornisce informazioni sulla porzione superiore dell'apparato digerente della papilla di Vater e della zona peripapillare. Mediante il tubo endoscopico viene fatto passare un sottile catetere di plastica inserito nel coledoco attraverso la papilla di Vater, con il quale si inietta il mezzo di contrasto. In questo modo è possibile determinare natura e sede delle ostruzioni in corrispondenza delle vie biliari, calcoli, stenosi, tumori, frantumare o estrarre calcoli dal dotto comune e dal coledoco attraverso appositi strumenti, eseguire papillotomie endoscopiche ed eventualmente inserire tubi di drenaggio. Tramite il mezzo di contrasto è possibile anche a visualizzare i dotti pancreatici e mettere così in evidenza l'eventuale presenza di neoplasie pancreatiche, pancreatiti e anomalie anatomiche dei dotti.
Il termine equiseto sta ad indicare l'Equisetum arvense, una piccola pianta che cresce soprattutto vicino ai torrenti, anche in altura.
È assai utilizzato in erboristeria per le sue proprietà fitoterapiche, in particolare come diuretico e sostanza depurativa. Sotto forma di decotto, può essere assunto in caso di edema postraumatico, infiammazioni e infezioni delle vie urinarie inferiori, per sgonfiare gambe e caviglie pesanti.
Si utilizza anche nei regimi ipocalorici per la perdita di peso.
Detto anche piede equino, è un'anomalia, congenita o acquisita, caratterizzata dalla flessione del piede verso il basso ossia che tende a disporsi sullo stesso asse della gamba per la contrattura involontaria della muscolatura. Tale malformazione fa in modo che durante la deambulazione il soggetto riesca ad appoggiare al suolo soltanto la punta del piede. Il recupero avviene attraverso l' intervento precoce con esercizi di rieducazione. La riabilitazione è impossibile se sono coinvolti legamenti tendini e capsule articolari. Una delle cause più frequenti di piede equino è la prolungata permanenza a letto del paziente. Esistono anche forme congenite, neurologiche, muscolari. In un bambino con piede equino è necessario distinguere tra forme di toe walking idiopatico, forme secondarie a paralisi cerebrale infantile, a distrofia muscolare, ecc.
Detto anche apparato vestibolare, è l'insieme delle strutture che hanno la funzione di controllare l'equilibrio, recettori del labirinto membranoso posteriore utricolo sacculo canali semicircolari ramo vestibolare dell VIII paio di nervi cranici e nuclei della regione bulbo-protuberenziale in rapporto con esso, vie nervose che mettono in contatto questi nuclei con altri centri del sistema nervoso soprattutto col cervelletto, sostanza reticolare, nuclei oculomotori e motoneuroni spinali. danno il loro contributo anche i recettori visivi, gli esterocettori del tatto e della pressione e i propriocettori presenti nelle capsule reticolari nei muscoli del collo del tronco e degli arti. Le alterazioni dell'apparato vestibolare consistono in vertigini, disturbi dell' equilibrio e nistagmo vestibolare. In queste situazioni, gli stimoli vestibolari che arrivano nei centri nervosi favoriscono reazioni muscolari automatiche, riflessi posturali che garantiscono la normale posizione del corpo durante il riposo o ne determinano le idonee modificazioni durante il movimento. L'esame della funzione vestibolare prevede la ricerca e la valutazione dei sintomi vestibolari spontanei e di quelli provocati.
Nei processi metabolici delle cellule e dell'organismo bilanciato rappresenta il rapporto tra produzione ed escrezione di sostanze alcaline e acide che si mantiene intorno a un valore di pH = 7 35. Il metabolismo cellulare provoca nell' organismo una costante produzione di sostanze acide acido lattico, anidride carbonica e altri acidi che se non tamponate spingerebbero velocemente il pH dell'organismo verso l'acidità, condizione che rappresenta un grave pericolo per la vita. La funzione delle sostanze tampone consiste nel ridurre la liberazione di ioni idrogeno da parte degli acidi in soluzione. Le principali sostanze tampone sono i bicarbonati, i fosfati e le proteine. Nella conservazione dell'equilibrio acido-base i polmoni svolgono un ruolo importante, tramite l' espirazione dell'anidride carbonica. Anche i reni hanno una funzione determinante con il riassorbimento dei bicarbonati e del sodio eliminati tramite le urine e attraverso la secrezione ed eliminazione degli ioni idrogeno.
Tumore benigno che interessa il tessuto connettivo localizzato nelle gengive. Origina dai tessuti che vanno a costituire l'apparato sospensore dei denti parodonto osso alveolare periostio alveolare esterno e dà origine al riassorbimento del processo alveolare e all'erosione della radice dei denti. Si riscontra tipicamente in gravidanza in conseguenza dello squilibrio e dell'incremento degli ormoni sessuali, dal momento che nella gengiva sono presenti recettori sia per il progesterone che per gli estrogeni. In questo modo, si spiega anche l'aumentata risposta gengivale alla placca. La terapia si basa sulla totale asportazione dell'epulide e della sua base di impianto e nell'estrazione dei denti resi mobili dal tumore.
EBV virus che appartiene al gruppo degli Herpesvirus, coinvolto nella genesi di numerose malattie tra cui la mononucleosi il linfoma di Burkitt e i linfomi a cellule B affezioni tumorali del sistema linfatico che si sviluppano in caso di gravi deficienze del sistema immunitario.
Come tutti gli herpesvirus, l'EBV presenta una forma sferoide ed è formato da una doppia membrana lipoproteica, il tegumento, che ricopre un capside icosaedrico (100-110 nm di diametro) composto da 150 esoni e 12 pentoni. Il capside racchiude il genoma, costituito da una molecola lineare di DNA a doppio filamento di 172 kilobasi. Il genoma è caratterizzato dalla presenza di varie sequenze ripetute, alcune localizzate altre intersperse. Codifica circa cento geni dei quali nel corso della latenza ne vengono trascritti al massimo 11 di cui 9 tradotti. Si tratta di un virus diffuso ovunque sulla superficie terrestre, e il fatto che è stato possibile isolarlo anche in etnie umane isolate rappresenta una situazione abbastanza eccezionale in virologia umana. L'analisi molecolare ha evidenziato che esiste soltanto un tipo di EBV e che le piccole variazioni osservate nel DNA del suo genoma non sono significative e non modificano le sue proprietà. La trasmissione del virus avviene soprattutto attraverso la saliva. Questo tipo di trasmissione viene evidenziato dal nome che si dà comunemente alla mononucleosi ("malattia del bacio"). Le altre vie di trasmissione (ematica, sessuale) sono possibili, ma in modo eccezionale. Nei paesi sviluppati dal punto di vista economico, il primo contatto con il virus si verifica nell'adolescenza e dopo i 25 anni di età quasi tutti gli individui, anche quelli che non hanno sviluppato la mononucleosi, presentano positività agli anticorpi anti-EBV. L'età della prima infezione si abbassa notevolmente in base al livello socio-economico e alle condizioni di promiscuità e di igiene. In Africa la trasmissione molto precoce del virus (sotto i 3 anni di età) è stata associata a particolari abitudini alimentari (la madre premastica il cibo che viene poi somministrato al bambino piccolo). Oltre il 90% della popolazione umana è portatrice sana di EBV. L’infezione primaria in genere non presenta sintomi nei bambini ed è patologica nel 50% dei casi negli adolescenti e negli adulti. Attraverso la tecnica della PCR semiquantitativa è stato stimato che il numero dei linfociti B infettati dal virus è una cellula per milione nel sangue periferico e quantità costante durante tutta la vita di un individuo sano.
Il virus è anche associato a vari tumori. L’associazione del virus di Epstein-Barr con diversi tumori supera di molto tutti gli altri virus umani. Nello stesso tempo però il virus non provoca alcuna malattia nella maggior parte dei portatori. Si può quindi concludere che questa pacifica coesistenza è data dall’interazione dell’immuno-sorveglianza dell’ospite con l’espressione delle proteine virali.
L'EBV ha come ospite esclusivo l'uomo e qualche raro ceppo di scimmie antropomorfe, e la mancanza di modelli animali ha presentato difficoltà per la valutazione sperimentale di un eventuale vaccino. Le cellule colpite dall'EBV sono di preferenza i linfociti B.
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