Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
E,in contrapposizione all'eterozigosi,la condizione in cui ognuno dei due o più alleli dello stesso gene, presenti in ciascun cromosoma omologo, codificano in maniera identica. Di conseguenza avviene la produzione di gameti uguali relativamente a quel carattere. Ogni qual volta la cellula duplica il suo patrimonio genetico, il DNA viene frammentato e suddiviso in pezzetti più piccoli: I cromosomi. Il numero di questi cromosomi e la loro forma sono pressoché costanti per ogni specie e uguali in tutte le cellule di uno stesso organismo. La comune rappresentazione di un cromosoma evidenzia al suo interno bande più o meno scure riconducibili alla presenza di materiale genetico più o meno addensato, tali striature sono ciò che noi conosciamo come GENI. Ogni gene occupa all'interno della struttura cromosomica una posizione ben definita detta LOCUS. Per l'appunto ogni coppia di geni che occupa posizioni corrispondenti lungo il cromosoma può presentare un'identica sequenza nucleotidica (o piccolissime differenze in essa) che si traduce nella comparsa di due varianti per uno stesso carattere (colore più chiaro o più scuro degli occhi). Tali forme di uno stesso gene sono definite alleli. Se due cromosomi omologhi hanno due alleli identici, si dice che l'organismo è omozigote (dal greco "coppia di uguali") per quel carattere. Se i due alleli sono differenti l'organismo verrà definito eterozigote (“coppia di diversi”) per quel determinato carattere. In generale gli alleli possono essere dominanti (indicati solitamente da lettere maiuscole), o recessivi (indicati da lettere minuscole). Pertanto l'individuo diploide potrà essere rispettivamente omozigote dominante (AA) o omozigote recessivo (aa). Spesso per convenzione, nel fenotipo dominante, la lettera iniziale di ogni allele viene indicata con il termine inglese di derivazione. Questa convenzione la ritroviamo in particolar modo negli studi riguardanti la genetica delle piante per indicare ad esempio i caratteri rappresentativi di specie diverse, lisce (SS) o rugose (ss) dei piselli dove S equivale al termine inglese "smooth" cioè liscio. Si parla di omozigote dominante (AA) quando un individuo possiede, per un singolo gene, due alleli uguali dominanti; un omozigote dominante è fenotipicamente uguale a un eterozigote, ed è quindi più difficile l'individuazione: per identificare il genotipo di un individuo si può ricorrere al testcross o reincrocio. Si parla invece di omozigote recessivo (aa) quando un individuo possiede, per un singolo gene, due alleli uguali recessivi; un omozigote recessivo ha un fenotipo unico nel suo genere ed è quindi di immediata individuazione. Essendo ciascun individuo composto da cellule contenenti tutte lo stesso patrimonio genetico, il termine omozigote si riferisce sia all'inviduo nel complesso sia alle cellule che lo compongono.
Si dice di ognuno dei due alleli uguali di una coppia presente nel gene che controlla un dato carattere. In genere, il termine è riferito direttamente ai geni, ma si può anche dire di un individuo che ha ereditato il carattere da entrambi i genitori, per la presenza di alleli uguali nei loro cromosomi.
Si dice di ognuno dei due alleli uguali di una coppia presente nel gene che controlla un dato carattere. In genere, il termine è riferito direttamente ai geni, ma si può anche dire di un individuo che ha ereditato il carattere da entrambi i genitori, per la presenza di alleli uguali nei loro cromosomi.
Sigla per Organizzazione Mondiale della Sanità, organizzazione con sede in Ginevra che ha la funzione di dirigere e coordinare gli indirizzi delle politiche sanitarie dei vari paesi. La rete dei collegamenti che l'OMS sorveglia ininterrottamente ha permesso di circoscrivere rapidamente la diffusione di numerose malattie infettive epidemiche, come in occasione della recente epidemia di SARS.
Sigla per Organizzazione Mondiale della Sanità, organizzazione con sede in Ginevra che ha la funzione di dirigere e coordinare gli indirizzi delle politiche sanitarie dei vari paesi. La rete dei collegamenti che l'OMS sorveglia ininterrottamente ha permesso di circoscrivere rapidamente la diffusione di numerose malattie infettive epidemiche, come in occasione della recente epidemia di SARS.
Termine generalmente usato come sinonimo di masturbazione, indica più propriamente ogni atto diretto a impedire la generazione della prole mediante l'uso del coito interrotto o altre pratiche antifecondative. L'effetto finale dell'atto consiste nella dispersione del seme, e tale atto può riguardare solo gli individui di sesso maschile (i quali, appunto, hanno la capacità di produrre il seme e quindi, anche, la possibilità di disperderlo). Nell'uso corrente - ma talvolta anche nella terminologia medico-psicologica - alla parola onanismo resta accostato il significato di pratica della masturbazione, mentre il significato più corretto è utilizzato, ad esempio, nella teologia morale.
Gruppo di geni (detti anche oncogèni cellulari o proto-oncogèni) che regolano la proliferazione cellulare, ma che, in seguito all'azione specifica di agenti mutageni o ad alterazione dei cromosomi ove si trovano, possono provocare quelle alterazioni della crescita cellulare che conducono alla trasformazione tumorale. La scoperta degli oncogèni è partita dalla loro identificazione in alcuni virus capaci di indurre tumori negli animali e, in seguito, nelle cellule umane normali. Ciò ha fatto ipotizzare che questi geni siano in qualche modo stati "catturati" in epoche antichissime dai virus e conservati dalle cellule (nel corso dell'evoluzione).
Secondo gli studi effettuati la genesi del tumore è il risultato finale dell'azione di più agenti cancerogeni il cui bersaglio comune è un oncogène. Attivazioni anomale di oncogèni sono state identificate finora in molte neoplasie (nella leucemia mieloide cronica, nel linfoma di Burkitt, nel microcitoma polmonare, nel carcinoma della mammella, nell'adenocarcinoma polmonare). Più recentemente sono stati scoperti anche antioncogeni, che hanno invece azione di controllo della crescita tumorale e la cui inattivazione sblocca la proliferazione neoplastica.
Nuove ricerche indicano che piccoli RNA di 21-25 nucleotidi, detti miRNA, possono controllare tali geni attraverso la downregolazione.
I fattori di crescita, o fitogeni, sono solitamente secreti in poche cellule specializzate per indurre la proliferazione in modo paracrino, autocrino, o endocrino. Se una cellula che normalmente non produce fattori di crescita improvvisamente incomincia a produrne (perché ha sviluppato un oncogene), questo induce la proliferazione, senza controllo, nelle cellule adiacenti (azione paracrina) e nello stesso suo tipo cellulare (azione autocrina) aumentando la secrezione.
|
<
|
settembre 2024
|
>
|
L |
M |
M |
G |
V |
S |
D |
| | | | | | 1 |
2 |
3 |
4 |
5 |
6 |
7 |
8 |
9 |
10 |
11 |
12 |
13 |
14 |
15 |
16 |
17 |
18 |
19 |
20 |
21 |
22 |
23 |
24 |
25 |
26 |
27 |
28 |
29 |
30 |
|
|
|
|
|
|
|