Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Malattie caratterizzate dalla comparsa di eruzioni cutanee transitorie (esantema). Si tratta generalmente di malattie infettive virali perlopiu infantili come il morbillo, la varicella, la rosolia, la quinta malattia o batteriche come la scarlattina.
Chiamato anche sesta malattia (roseola infantum o esantema critico o subitum) è una malattia infettiva che colpisce soltanto i bambini di età compresa tra i 6 mesi ed i due anni.
la malattia è causata dall'Herpes Virus umano di tipo 6B (HHV6B). L'herpes virus di tipo 6A (HHV6A) invece non presenta sintomi; gli herpes virus di tipo 6 sono presenti in tutto il mondo e quasi l'intera popolazione mondiale adulta risulta sieropositiva. Nel 1990 è stato isolato l'Herpes Virus umano di tipo 7 (HHV7), contratto (solitamente tra i 2 e i 5 anni) dal 95% dei bambini senza alcuna sintomatologia o con sintomati del tutto sovrapponibili a quelli caratteristici del tipo 6 ma con sintomi influenzali occasionali come febbre, vomito, diarrea, basso conteggio dei leucociti e convulsioni.
La trasmissione avviene per via rinofaringea, attraverso starnuti o tosse e penetra attraverso le vie aeree superiori o la congiuntiva mentre il periodo di incubazione
dura circa 9 giorni (da 5 a 15 giorni).
La terapia in genere è solo di supporto. Una cura antibiotica blanda può essere utile in seguito solo per curare eventuali complicazioni all'apparato respiratorio, che possono essere scongiurate attraverso normali accorgimenti come evitare le correnti d'aria ed ossigenare l'ambiente. Si somministrano antifebbrili, come il paracetamolo per via orale, solo se il bimbo è sintomatico, oppure sciroppo di ibuprofene. Anche l'idratazione del bambino è fondamentale. Se compaiono le convulsioni febbrili non vengono utilizzati anticonvulsivanti. Se disponibile, si può somministrare diazepam 0.8 mg/kg per via rettale e portare il bambino al pronto soccorso più vicino, per escludere cause non benigne di convulsioni (in genere rare).
Eruzione cutanea di pustole, vescicole e bolle, tipica, ma non esclusiva, di alcune malattie che colpiscono bambini, come il morbillo, la rosolia, la varicella, note appunto come malattie esantematiche.
È per lo più di origine virale.
Per individuare la tipologia della malattia infettiva è necessario controllare diverse caratteristiche:
Il tempo, ossia quanto ne passa fra la comparsa dei primi sintomifino a quando compare l'esantema; Il luogo, dal momento che in diverse malattie infettive, che interessano soprattutto i bambini, l'esantema si manifesta prima in una specifica parte del corpo, per poi diffondersi; L'estensione: in base alla densità più o meno marcata nella persona;
La composizione: spesso la comparsa dell'Esantema non è l'unica eruzione cutanea nella persona. Di caso in caso, è possibile trovare eritema, papula, pustola, vescicola, punto, crosta, desquamazione, bolla, cicatrice e macula.
Per quanto riguarda la terapia, in alcuni casi l'esantema scompare da sola nel giro di pochi giorni, insieme alla malattia associata. Per alcuni tipi di malattie esantematiche si può ricorrere alla vaccinoprofilassi. La terapia consiste nella somministrazione di virus vivi attenuati, ossia che hanno perso la loro virulenza dopo un trattamento di laboratorio, con lo scopo di stimolare la produzione di anticorpi specifici contro l'agente patogeno.
Le malattie cosiddette esantematiche sono:
Morbillo o "prima malattia";
Scarlattina o "seconda malattia";
Rosolia o "terza malattia";
Quarta malattia;
Eritema infettivo o "quinta malattia";
Esantema critico o "sesta malattia";
Varicella (nel bambino) o Herpes zoster (nell'adulto);
Vaiolo;
Malattia di Kawasaki
Indagini di carattere chimico o fisico eseguite su tessuti su liquidi organici sangue urina feci ecc. o su prodotti patologici e pus che servono a determinare alterazioni dei componenti normali e a individuare l'eventuale presenza di sostanze abnormi o agenti patogeni nell'organismo per fornire dati utili alla valutazione di funzioni organiche o alla diagnosi e alla terapia di condizioni morbose. L'importanza di un esame di laboratorio deve essere valutata come dato fine a se stesso ma come elemento informativo inserito nel complesso procedimento diagnostico composto dalla raccolta dell'anamnesi, dall'esame obiettivo e poi dalla ricerca mirata delle indagini necessarie a confermare il sospetto. L'informazione fornita dall'esame di laboratorio deve essere il più possibile sicura e la sicurezza dipende essenzialmente da tre elementi: la sensibilità data dalla probabilità di un soggetto malato di essere positivo al test, una sensibilità del 100 consente di escludere la malattia in caso di risultato negativo la specificità data dalla probabilità che un soggetto sano sia negativo al test una specificità del 100 permette di confermare la malattia in caso di risultato positivo anche se non può essere esclusa in caso di risultato negativo poiché ciò dipende dalla sensibilità del test: tanto maggiore è l'efficacia quanto più alta è la probabilità di trovarsi di fronte a una data affezione in un certo contesto. Gli esami di laboratorio non sono quindi genericamente e sempre utili ma solo quando sono in grado di supportare la diagnosi di una determinata malattia in un determinato paziente. Da quanto detto risultano evidenti sia l'infondatezza di esami di laboratorio svolti in assenza di sintomi da indagare sia la necessita che i risultati vengano letti e interpretati dal medico in quanto devono essere integrati con dati e situazioni variabili da paziente a paziente.
Ricerca di parassiti intestinali nelle feci, come vermi protozoi. Per escludere una parassitosi intestinale, generalmente viene richiesto l'esame di tre campioni di feci.
Detto anche esame clinico, è esame condotto dal medico sul paziente dopo aver raccolto l'anamnesi. Viene definito obiettivo poiché si riferisce alla ricerca di segni obiettivi che differiscono dai sintomi soggettivi riferiti dal paziente indicativi di uno stato morboso. Costituisce il primo passo per formulare la diagnosi ed impostare una terapia.
Detta anche autopsia, è l'esame medico-legale eseguito sul cadavere per accertare le cause di decesso nei casi di morte violenta o di origine incerta. Si basa su un esame esterno e nella successiva dissezione del corpo per mettere in evidenza i segni caratteristici di ogni causa di morte. L'analisi viene eseguita all'interno dei reparti di anatomia patologica o di medicina legale da un medico coadiuvato dal tecnico forense.
Esistono tre livelli di autopsia: quella completa, con cui vengono esaminate tutte le cavità del corpo, compresa la testa; limitata, che in genere esclude la testa;
selettiva, nella quale vengono presi in esame soltanto organi specifici.
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