Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Estrogeno e uno dei componenti dei contraccettivi femminili, ad esempio pillola anticoncezionale, associato ai progestinici.
Trova impiego clinico anche in casi di:
Amenorrea di accertata natura non gravidica amenorrea, ipomenorrea, oligomenorrea.
Prevenzione della montata lattea
Disturbi prostatici
Terapia ormonale sostitutiva ( TOS ) dei sintomi derivanti da deficienza estrogenica nelle donne.
Terapia di seconda scelta per la prevenzione dell'osteoporosi in donne in postmenopausa, ad alto rischio di future fratture che presentano intolleranze o controindicazioni specifiche ad altri farmaci autorizzati per prevenzione dell'osteoporosi. L'esperienza in donne al di sopra dei 65 anni di età è limitata.
iene impiegato a scopo terapeutico in caso di: amenorrea di accertata natura non gravidica amenorrea, ipomenorrea, oligomenorrea; disturbi prostatici; terapia ormonale sostitutiva ( TOS ) dei sintomi derivanti da deficienza estrogenica nelle donne.
Derivato della morfina che possiede analoghe proprietà analgesiche e narcotiche con particolare attività come sedativo della tosse. Come analgesico, gli viene preferita la morfina. In passato era utilizzata in calmanti della tosse mentre oggi è in disuso per l'alto potere assuefacente e anche per probabili effetti irritanti sulla cornea.
Sinonimo di alcolismo. Abuso continuato di bevande alcoliche. Nel caso dell'alcol è difficile distinguere i bevitori eccessivi dai bevitori cronici. Nei primi non c'è dipendenza, mentre nei secondi esiste una dipendenza e un degrado psico-somatico evidenti. In realtà anche nei primi (bevitori eccessivi) esistono danni fisici a volte irreversibili. Infatti l'alcol etilico viene degradato nel fegato ad acetaldeide dall'alcol-deidrogenasi, poi ad acetato dall'acetaldeide-deidrogenasi e infine ad acetil-CoA che entra nel ciclo di Krebs. Durante il processo si formano acidi grassi che non vengono degradati a causa dell'effetto tossico dell'alcol sui mitocondri; da ciò deriva l'eccessiva presenza di grassi nel fegato dei bevitori. Oltre ai danni epatici (epatite e cirrosi), l'alcol può essere causa di gastriti, ulcera gastrica e duodenale, insufficienza pancreatica, miocardiopatie, miopatie, alcune forme di cancro (carcinoma all'esofago), disturbi nervosi (sindrome di Korsakov, malattia di Marchiafava-Bignami). Il trattamento degli alcolisti è prevalentemente psicoterapico, analitico e rieducativo (associazioni di ex-alcolisti).
Sinonimo di alcol e di etanolo. Composto organico caratterizzato dalla presenza di uno o più gruppi ossidrilici -OH; deriva dagli idrocarburi per sostituzione di uno o più atomi di idrogeno con altrettanti gruppi ossidrilici. Gli alcoli si dicono primari se l'ossidrile è legato a un atomo di carbonio che porta altri atomi di idrogeno (-CH2OH); secondari se l'ossidrile è legato a un atomo di carbonio che porta un atomo di idrogeno (-CHOH); terziari se non c'è idrogeno legato all'ossidrile (-COH). La riduzione delle aldeidi dà sempre un alcol primario; quella dei chetoni un alcol secondario. Si dicono alcoli superiori quelli che hanno più di sei atomi di carbonio. La denominazione IUPAC prevede che un alcol venga chiamato con il nome dell'idrocarburo da cui deriva + il suffisso -olo (o -diolo o -triolo se ci sono due o tre gruppi alcolici); viene aggiunto poi un numero arabo che indica l'atomo di carbonio al quale è legato il gruppo ossidrilico. Per esempio il metanolo deriva dal metano e l'etanolo dall'etano. Una denominazione alternativa è rappresentata dall'aggettivo dell'idrocarburo preceduto da alcol: l'etanolo è detto anche alcol etilico. Gli alcoli vengono impiegati principalmente come solventi.
Farmaco inibitore del riassorbimento osseo, impiegato nella cura dell'osteoporosi del morbo di Paget, dell osso e delle metastasi ossee.
In genetica, viene definita eterozigosi, in contrapposizione all'omozigosi, la condizione genetica di una cellula o di un organismo in cui è presente una coppia di alleli diversi per un dato gene; gli alleli occupano gli stessi loci sui cromosomi omologhi corrispondenti.
Generalmente gli alleli possono essere dominanti, indicati solitamente da lettere maiuscole, oppure recessivi, indicati da lettere minuscole. L'individuo diploide eterozigote sarà quindi del tipo Aa. Il fenotipo dell'individuo eterozigote è determinato dall'allele dominante, per cui è fenotipicamente uguale all'omozigote dominante.
Essendo ciascun individuo composto da cellule contenenti tutte lo stesso patrimonio genetico, l'eterozigosi si riferisce sia all'individuo nel complesso sia alle cellule che lo compongono. Gregor Mendel indicava gli individui eterozigoti con il termine ibrido.
Detto di persona che prova attrazione per individui del sesso opposto con i quali desidera e ha rapporti sessuali. L' eterosessualita è l'unica forma di sessualità efficace a scopo riproduttivo. Per questo, è considerata normale dal punto di vista biologico.
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