Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Condizione psicosomatica che si instaura in un individuo conseguentemente a un impegno mentale intenso e protratto nel tempo.
Causa comune di dolore alla pianta del piede, che origina sotto il tallone e si estende alla prima metà dell'avanmpiede. Il dolore peggiora camminando. Si instaura di solito in soggetti obesi, con piedi piatti o che facciano intensa attività sportiva. La terapia è a base di cicli di FANS e fisioterapia.
Malattia infiammatoria a eziologia ignota, in genere ad andamento cronico. Comporta un massiccio aumento degli eosinofili nel sangue, con incremento anche della VES e della concentrazione delle gammaglobuline. Interessa le fasce muscolari degli arti con dolore articolare, tumefazione e ispessimento della pelle. Molti casi insorgono dopo esercizio fisico molto intenso. La malattia viene trattata con cicli di cortisone.
Infiammazione di una fascia anatomica.
Verme trematode, agente eziologico della Fasciolopsiasi.
Malattia causata dal verme trematode, Fasciolopsis buskii. Il parassita si stabilisce nel duodeno e nel digiuno. Oltre ad infestare l'uomo è un parassita di altri animali come il cane e il maiale. L’uomo si infetta mangiando piante acquatiche sulle quali si siano fissate le metacercarie del parassita. Da queste si liberano nell’intestino i vermi immaturi che si attaccano alla parete e si sviluppano fino allo stadio adulto. Il parassita causa irritazione e infiammazione della mucosa intestinale. Nelle infestazioni più gravi i vermi possono trovarsi anche nello stomaco, o occludere l’intestino. La diagnosi consiste nel ritrovare le uova del parassita nelle feci. La terapia è base di esilresorcinolo.
Malattia causata da un verme trematode, la Fasciola hepatica, che infesta l'organismo umano, oltre ad essere un parassita di ovini, altri erbivori e mammiferi. L’uomo può entrare in contatto con il parassita consumando piante acquatiche sulle quali si siano attaccate le metacercarie del parassita, o bevendo acqua contaminata. Dalle metacercarie, nell'intestino duodeno, si sviluppano i vermi che attraversano la parete dell’intestino e arrivano al parenchima epatico e nei dotti biliari dove raggiungono lo stadio adulto. La malattia si manifesta con febbre, aumento di volume e dolori al fegato, nausea e vomito, coliche biliari e ittero. La diagnosi consiste nel ritrovamento delle uova del parassita nelle feci del paziente, o nel succo duodenale. La terapia usa la deidroemetina.
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