Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Eliminazione di materiale fecale con le urine, per lo più dovuta a fistole tra uretra e retto. Può verificarsi in corso di malattie infiammatorie croniche intestinali come la rettocolite ulcerosa.
Ammasso di feci che occlude il retto terminale. Si forma soprattutto in soggetti anziani o costretti a letto, in presenza di stitichezza ostinata o di episodi subocclusivi ripetuti.
Febbre aftosa
Malattia infettiva dei bovini, degli ovini e dei suini dovuta a un virus patogeno per l'uomo che contrae l'infezione tramite il contatto con gli animali o bevendone il latte.
Febbre da flebotomi
Infezione causata dal phlebovirus (della famiglia Arbovirus). E' diffusa nel bacino del Mediterraneo, nei Balcani, in Africa orientale, in Medio Oriente, in Pakistan, in India, in Cina, a Panama e in Brasile.
Febbre da zecche del Colorado
Infezione causata dall'Orbivirus (della famiglia Arbovirus). E' diffusa nelle regioni occidentali di USA e Canada.
Febbre dei porcariInfezione da Leptospira pomona trasmessa all'uomo per contatto con le feci e le urine dei maiali.
Febbre della valle del Rift
Malattia che colpisce pecore e bovini, si trasmette anche all'uomo. Portatori sono gli uccelli e vettori le zanzare; presente in Africa, Medio Oriente, Pakistan e India (oltre 2.000 casi ca. nel 2000), nel 1999 se ne sono stati registrati casi anche negli USA. La sintomatologia comprende febbre elevata, brividi, dolori addominali, eruzioni cutanee con complicazioni epatiche e oculari.
Febbre delle montagne rocciose
Patologia causata da Rickettsia rickettsii diffuso prevalentemente negli USA
Febbre del Nilo occidentale
Infezione causata da flavivirus (della famiglia togavirus). Diffusa in Africa, Medio Oriente, sud della Francia, ex URSS, India ed Indonesia.
Febbre del west Nile
Infezione causata da flavivirus (della famiglia togavirus). Diffusa in Africa, Medio Oriente, sud della Francia, ex URSS, India ed Indonesia.
Febbre di lassa
Infezione causata da Virus di Lassa (della famiglia Arenavirus) diffusa prevalentemente in Africa occidentale e Africa meridionale e centrale.
Febbre emorragica brasiliana
Causata dal virus Sabia, provoca una sintomatologia simile a quella di Ebola.
Febbre emorragica da hantavirus
Malattia causata dal contatto con escrementi di animali infetti. Provoca problemi renali.
Febbre emorragica di Crimea e Congo
Infezione causata da Nairovirus (della famiglia Arbovirus) diffusa prevalentemente in Africa, India, Pakistan, ed Europa orientale.
Febbre emorragica venezuelanaCausata dal virus Guanarito, provoca una sintomatologia simile a quella di Ebola.
Febbre fluviale del giappone (tifo delle foreste)
Infezione causata da Rickettsia Tsutsugamushi, diffusa in India, Giappone e Austrialia.
Febbre gialla
Infezione acuta causata da un virus della famiglia degli Arbovirus, che viene trasportato da zanzare Aedes. Si tratta di una malattia endemica ed epidemica, soprattutto in alcuni paesi dell'Africa e del Sudamerica.
Febbre paratifoide
Infezione causata da Salmonella paratyphi.
Febbre perniciosa
Grave forma di malaria causata da una massiccia invasione del parassita Plasmodium falciparum.
Febbre puerperale
Infezione della puerpera causato da germi endogeni o esogeni nel corso del parto o subito dopo.
Febbre Q
Causata da una rickettsia, si trasmette all'uomo tramite un vettore, la zecca. L'incubazione dura una settimana e il decorso può essere lento.
Febbre ricorrente (da zecche)
Infezione causata da diverse specie di Borrelie, che utilizzano come vettori prevalenti le zecche. E' diffusa in Africa.
Febbre tifoide
Infezione di origine batterica causata da salmonella il cui contagio avviene per contatto diretto o indiretto con le feci del portatore cronico.
Infezione acuta causata da un virus della famiglia degli Arbovirus, che viene trasportato da zanzare Aedes. Si tratta di una malattia endemica ed epidemica, soprattutto in alcuni paesi dell'Africa e del Sudamerica.
Vedi Nanukayami.
Vedi rinite allergica.
Il favismo è una malattia genetica, ereditaria, ed è dovuta alla mancanza dell’enzima G6PD (glucosio-6-fosfato deidrogenasi), che si trova nei globuli rossi ed è necessario per la loro sopravvivenza.
Pertanto una carenza dell'enzima G6PD determinerà l'accumulo di composti ossidanti che tendono a distruggere le membrane cellulari degli eritrociti, causando gravi anemie.
Si manifesta come una grave forma di anemia tradizionalmente osservata dopo l’ingestione di fave fresche o secche, crude o cotte o di piselli, o dall'assunzione di determinati farmaci come sulfamidici, salicilati, chinidina,ed alcuni antimalarici.
La divicina, sostanza tossica contenuta nelle fave, distrugge rapidamente i globuli rossi, causando, nel soggetto colpito, debolezza, impallidimento, urine rossastre, nausea, vomito e crisi emolitica grave, tutti sintomi correlati al favismo.
Nei casi più gravi si determina un’anemia emolitica (che potrebbe anche causare la morte) ed il paziente deve essere sottoposto a trasfusioni di sangue per riprendersi.
La caratteristica è ereditaria con carattere recessivo con il gene localizzato sul cromosoma X, le donne quindi risentono in forma lieve del difetto genetico, mentre nei maschi si riscontrano le manifestazioni più gravi. L’unico modo per sapere con certezza se un individuo sia affetto è quello di sottoporsi all’esame del sangue ed eseguire il test del favismo.
Gli individui fabici devono assolutamente evitare di ingerire fave ed evitare di assumere alcuni farmaci e sostanze (naftalna, antipiretici e analgesici, antimalarici, sulfamidici, blu di metilene, alcuni chemioterapici, ecc) che possono avere, nei soggetti affetti, lo stesso effetto del legume in questione e determinare gravi crisi emolitiche. In alcuni casi si possono manifestare i sintomi del malessere anche esclusivamente nel respirare i pollini delle fave in fiore, con le medesime conseguenze dell'ingerimento. Nei comuni sardi, infatti, è vietata la coltivazione delle fave a meno di 300 m di distanza dalle ultime case di periferia.
Le zone endemiche per il favismo in Italia erano la Sardegna, l'Italia Meridionale ed il Delta del Po, in Africa ed in tutto il bacino del mar Mediterraneo, ossia nelle stesse zone dove il plasmodium falciparum (agente eziologico della malaria), ha colpito in passato, o colpisce tuttora, le popolazioni.
Ciò perché i globuli rossi malati degli individui fabici sono relativamente resistenti all'infezione del plasmodio, determinando, di conseguenza, una sorta di selezione naturale, così come è avvenuto per l'anemia mediterranea.
La carenza di G6PD consente, comunque, una vita perfettamente normale e non comporta in genere alcun disturbo, purché l’individuo colpito non ingerisca fave o determinati farmaci che possono provocare crisi emolitica grave. L’unico modo per evitare rischi è la prevenzione.
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