Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Insieme di organi fisiologici preposti alla riproduzione sessuale; l'apparato genitale si divide in tre organi: gonadi, (testicoli e ovaie), genitali esterni e gonodotti. Nella femmina l'apparato riproduttivo è formato da ovaie, tube uterine, utero, vagina e vulva (formata da clitoride, piccole e grandi labbra); nel maschio comprende testicoli, rete testis, vie spermatiche (epididimo, che è il serbatoio per gli spermatozoi che maturano al suo interno, dotto deferente, vescicola seminale, dotto eiaculatore, prostata, ghiandole bulbouretrali, uretra), pene, scroto e rivestimenti del pene.
È il più voluminoso tra i muscoli estrinseci della lingua. Origina dalla spina mentoniera: i suoi fasci raggiungono l'apice e il dorso linguale, il margine superiore del corpo dell'osso ioide e la base dell'epiglottide. Il genio-glosso è il muscolo è interessato nel caso della sindrome delle apnee ostruttive del sonno.
Per gengivite si intende l'infiammazione dei tessuti gengivali, caratterizzata da gonfiore, arrossamento, calore e sanguinamento conseguenti all'accumulo di placca. La malattia è reversibile dopo rimozione delle cause responsabili.
Tutte le specie batteriche che compongono la placca, depositandosi sulle superfici dure del dente, possono causare la patologia.
Anche alcuni ormoni possono favorire e soprattutto esacerbare la gengivite: prove scientifiche hanno dimostrato l'importanza dei livelli dei cosiddetti ormoni sessuali: androgeni, estrogeni, progesterone.
L'accumulo di placca lungo il margine gengivale scatena una reazione infiammatoria dei tessuti molli. I batteri responsabili sono perlopiù streptococchi e actinomiceti. Il tartaro non sembra svolgere un'azione diretta contro la gengiva, ma favorendo l'adesione e l'accumulo batterico generalmente aggravia il quadro clinico. Il deposito di batteri sulle superfici dentali è da solo responsabile dell'infiammazione. I primi segni clinici si riscontrano dopo circa 7 giorni. Il gonfiore aumenta gradualmente, fino a quando non viene rimosso lo stimolo. Superato un tempo limite, variabile in funzione del sistema immunitario dell'individuo e dell'aggressività delle specie batteriche coinvolte, la gengivite reversibile sfocia in parodontite irreversibile, in quanto l'infiammazione non è più contenuta nella gengiva bensì coinvolge tutti i tessuti parodontali.
I sintomi consistono in gonfiore, rossore, calore e facilità al sanguinamento. Il dolore è generalmente assente.
La terapia e la prevenzione della gengivite si praticano con un'impeccabile igiene orale. Lo spazzolamento corretto dei denti, due-tre volte al giorno, e l'utilizzo del filo interdentale per rimuovere la placca dalla zona gengivale è sufficiente ad evitare la gengivite e permettere la guarigione. La prescrizione di antibiotici (penicillina o metronidazolo) è indicata solo nei casi più gravi (gengivite ulcerativa necrotizzante o gengivite di vecchia data).
È l'escissione chirurgica della gengiva a livello dell'attacco per la creazione di una nuova gengiva marginale che consiste nell’asportazione della parete molle della tasca gengivale per ottenere la guarigione del processo infiammatorio e un nuovo attacco epiteliale sul dente. Può essere completata con la gengivoplastica. Si esegue in caso di parodontopatia.
È una branchia della biologia che studia la natura e le proprietà e dei meccanismi di trasmissione dei caratteri ereditari, di generazione in generazione, e la variabilità genetica degli organismi.
È l'unità biologica depositaria di un carattere ereditario e della sua trasmissione da una generazione a quella successiva. Il materiale genetico è formato dal DNA (acido desossiribonucleico). La maggior parte dei geni codifica per proteine, ovvero le macromolecole maggiormente coinvolte nei processi biochimici e metabolici della cellula; i geni quindi presiedono allo sviluppo, alla vita e al comportamento di ogni essere vivente.
È una lesione eritematosa localizzata di carattere ricorrente, causata dal freddo, specialmente umido, in soggetti che presentano una predisposizione (turbe circolatorie, disturbi endocrini, iponutrizione, avitaminosi); maggiormente colpite sono le dita delle mani e dei piedi, oltre a naso e alle orecchie. Si presenta come una macchia di colorito rosso-violaceo, con cute fredda al tatto e lucente. Il gelone può dare un forte prurito, soprattutto dopo il riscaldamento della zona interessata. Nei casi gravi possono comparire lesioni e ulcere con formazione di croste. Di solito il gelone si ripresenta ciclicametne in modo stagionale. La terapia consiste nell'applicazione locale di pomate contenente cortisone, assunzione di farmaci vasodilatatori. Se la condizione diventa troppo frequente e non sempre collegata all’esposizione al freddo bisogna metterla in diagnosi differenziale con la Sindrome di Raynauld.
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