Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Admin (del 14/01/2011 @ 20:20:39, in Lettera G, visto n. 1548 volte)
La giardiasi è un'infezione intestinale provocata da un animale microscopico unicellulare, chiamato Giardia Lamblia. È caratterizzata da una diarrea intermittente di lunga durata che si accompagna a dolori addominali, distensione addominale, feci maleodoranti e di scarsa consistenza accompagnate da aria. Causa diminuzione del peso corporeo, anemia, presenza di grassi nelle feci (steatorrea.
Le infezioni più leggere sono generalmente asintomatiche. L'infezione è diffusa in tutto il mondo; l'uomo ne è il principale serbatoio, ma la Giardia del cane o di altri animali può infettare l'uomo contaminando le acque con le loro cisti. La cisti è un involucro di cui si circonda la forma attiva della Giardia (il trofozoita) per resistere a condizioni ambientali sfavorevoli: una volta che la cisti è ingerita dal soggetto, quando viene esposta all'ambiente acido dello stomaco è in grado di aprirsi e di rilasciare il trofozoita, con conseguente colonizzazione nell'intestino tenue e sintomatologia clinica.
Il contagio avviene sia direttamente per ingestione orale (per contaminazione delle mani con cisti emesse con le feci da un soggetto malato) che indirettamente attraverso l'ingestione di acqua o alimenti contaminati dalle feci. Per evitare la trasmissione dell'infezione è importante e spesso sufficiente la rigorosa osservanza delle regole di igiene personale. Le cisti della Giardia Lamblia possono essere identificate all'esame microscopico diretto delle feci o del liquido duodenale, o attraverso il riconoscimento degli antigeni del protozoo in questi campioni attraverso test immuno-enzimatici.
La durata di escrezione delle cisti è variabile, mediamente di 1-3 mesi, anche se può arrivare ad un anno. Nel caso in questione è consigliabile eseguire una ricerca della Giardia su tre campioni di feci dei bambini, raccolti in giorni diversi, in considerazione del fatto che l'escrezione del parassita avviene spesso in modo intermittente. La possibilità che si possa essere verificato un contagio è comunque abbastanza remota, sempre se sono state seguite le comuni norme igieniche: in particolare è necessario sempre lavarsi accuratamente le mani.
Di Admin (del 14/01/2011 @ 20:24:32, in Lettera G, visto n. 1236 volte)
Nota anche come G. intestinalis e G. duodenalis) è un organismo unicellulare appartenente al genere Giardia (Protozoi Flagellati Diplomonadini). È un parassita dell'intestino tenue dell'uomo e di altri mammiferi (in particolare dei primati e del maiale), responsabile della giardiasi.
La forma vegetativa è costituita da trofozoiti a simmetria bilaterale con aspetto di piccola pera, lunga 10-20 µm e larga 5-10 µm. Sulla faccia ventrale si trovano quattro paia di flagelli (anteriore, posteriore, caudale e ventrale) e un disco ventrale, nonché uno o due corpi mediani in forma di artiglio. I due nuclei sono privi di nucleoli e contornati da dischi adesivi simili a occhiali. Il disco ventrale aderisce alla mucosa intestinale dell'ospite, dalla quale assume il nutrimento per pinocitosi.
Il fegato è la ghiandola più grande dell’organismo ed è il principale laboratorio metabolico del corpo umano. È infatti deputato alla produzione dei sali e dei pigmenti biliari e alla secrezione della bile nell’intestino; la bile svolge una funzione essenziale per i meccanismi digestivi. Inoltre una piccola parte della struttura del fegato (circa il 7%) è costituita da glicogeno; quando i tessuti presentano una carenza di materiali per la produzione di energia, l’organismo trasforma il glicogeno in glucosio, rapidamente utilizzabile a questo scopo. Il fegato è diviso in due lobi, il destro e il sinistro, da un solco sulla faccia superiore dell’organo. La faccia inferiore presenta una serie di solchi che delimitano altri due lobi: quello quadrato e quello caudato. All’interno del circolo sanguigno, il fegato è interposto fra il circolo portale e quello generale; in questo modo svolge una funzione di filtro per le sostanze assorbite dall’intestino, e un’importante funzione disintossicante per mezzo di sistemi enzimatici e attraverso l’assorbimento dei composti in circolo nel sangue, e la loro successiva eliminazione nell’intestino, mediante la bile. Il fegato ha anche la funzione di immagazzinare il ferro e numerose vitamine. È quasi del tutto avvolto dal peritoneo ed è rivestito dalla capsula di Glisson, una membrana fibrosa. È suddiviso in lobuli, che hanno al centro una vena (la vena centrolobulare); queste vene confluiscono in vasi di dimensioni gradualmente maggiori, fino a formare le vene sovraepatiche. Le cellule epatiche (epatociti) sono disposte a raggiera a partire dalle vene centrolobulari. I gruppi di epatociti formano strutture dette capillari biliari, in cui fluisce la bile prodotta dagli stessi epatociti. I gruppi di capillari biliari formano a loro volta i dotti biliari, che confluiscono in due dotti distinti, uniti poi in quello epatico. Nel dotto epatico si inserisce il dotto cistico, proveniente dalla colecisti (cistifellea). A questo punto, i secreti che provengono dal dotto epatico e da quello cistico confluiscono nel duodeno, mediante il coledoco che sbocca nella papilla di Vater, che si apre nel duodeno. La colecisti è un organo cavo posto sotto la faccia inferiore del fegato. All’interno è rivestita da una mucosa e si occupa della raccolta e della concentrazione della bile prodotta dalle cellule epatiche, e della sua successiva immissione nell’intestino.
Il pancreas è un organo ghiandolare che svolge funzioni esocrine ed endocrine. Si trova nella parte superiore della cavità addominale, dietro lo stomaco, appoggiato sul duodeno. Ha una forma allungata, in cui si possono distinguere una zona più grossa (la testa), che è a contatto con il duodeno, una zona intermedia (il corpo) e una zona terminale (la coda), presso la milza. È composto da due strutture differenziate in base alla funzione svolta. La funzione correlata al meccanismo della digestione è quella esocrina. In questo senso, il pancreas produce enzimi digestivi che vengono immessi nel tubo digerente, mediante una ghiandola dotata di un insieme di canali che confluiscono nel dotto pancreatico principale (dotto di Wirsung) e in quello accessorio (dotto di Santorini). Questi dotti raggiungono il duodeno, attraverso la papilla di Vater, in cui viene scaricato il succo pancreatico. Il pancreas è alimentato dalle arterie pancreatico-duodenali, mentre il sangue refluo viene eliminato mediante la vena lienale e quelle mesenteriche. Per quanto riguarda la funzione endocrina, essa è svolta da un insieme di cellule (le isole pancreatiche, o del Langerhans) che producono insulina e glucagone, che entrano nel circolo sanguigno.
Malattia dovuta alla gravidanza, regredisce dopo il parto. E'caratterizzata da sintomi che possono comparire isolatamente o associati: aumento di peso superiore a quello ritenuto fisiologico in gravidanza; proteinuria con possibile alterazione della funzione renale, albuminuria; edemi, soprattutto a livello di malleoli, regione sovrapubica, palpebre, dita e regione presacrale, ma anche agli arti inferiori; ipertensione arteriosa. Complicazioni gravi possono essere l’eclampsia e il distacco intempestivo della placenta.
E' il periodo di tempo il cui l'embrione cresce e si sviluppa nell'utero materno.
Vedi gravidanza.
Scuola e teoria psicologica nata in Germania all'inizio del secolo per opera di vari autori tra cui M. Wertheimer, K. Koffka, W. Koehler e K. Lewin. Chiamata anche psicologia della forma (Gestalt in tedesco significa forma, più esattamente configurazione di diversi elementi nel costituire un tutto armonico, che ha significato). La Gestaltpsychologie afferma che la percezione di un oggetto non avviene sommando elementi costitutivi particolari, ma è costituita da processi dinamici di riconoscimento delle strutture generali in cui sono organizzati i singoli dati sensoriali. Si distingue dalla psicoterapia della Gestalt, di cui è padre Fritz Perls.
Sindrome neuropsicologica causata dalla lesione, in genere tumorale, del lobo parietale sinistro del cervello ed in particolare dei giri sopramarginale e angolare. È caratterizzata da agnosia digitale, ovvero l'incapacità di distinguere ad occhi chiusi le dita di una mano; agrafia; disorientamento destra-sinistra e acalculia.
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