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Tumore maligno cerebrale derivante dai tessuti della glia, a rapida crescita e prognosi infausta. È il più frequente fra i tumori intracranici e colpisce preferenzialmente il sesso maschile intorno ai 50 anni. Fa parte della categoria dei cosiddetti gliomi, i tumori primari del cervello che si manifestano più frequentemente. Ha uno sviluppo infiltrante, tende a dare metastasi per via liquorale e ha spiccate caratteristiche recidivanti. Si localizza di solito nei lobi frontali, temporali e parietali. I sintomi sono ipertensione endocranica (cefalea, vomito, papilla da stasi), disturbi psichici e crisi epilettiche. La sopravvivenza media è molto limitata (da sei mesi a due anni). La terapia prevede antiedemigeni, per combattere l'ipertensione endocranica, e terapia radiante, data la costanza di recidive dopo l'asportazione chirurgica.
Il glioblastoma può essere di tipo primitivo, può cioè manifestarsi ex-novo, o come trasformazione di altri tumori cerebrali (per esempio gli astrocitomi).
O mellituria, è la presenza di glucosio nelle urine. È una condizione sempre patologica. Può essere concomitante a iperglicemia, in cui si ha superamento della soglia renale del glucosio (per esempio nel diabete mellito), oppure in condizioni di normoglicemia, in cui si ha abbassamento della soglia renale del glucosio (come nel diabete dovuto a cause renali, nella glicosuria gravidica, etc). Altre cause di glicosuria possono riguardare danni primitivi al tubulo prossimale, i glucidi infatti vengono filtrati nei reni attraverso i glomeruli e riassorbiti in toto lungo il tubulo.
Enzimi che provvedono alla scissione idrolitica dei glucosidi.
o ormone steroide glicoattivo, vedi corticosteroidi.
Presenza di glucosio nel liquido crerebrospinale, in quantità normalmente oscillante tra 50 e 60 mg per 100 ml. In caso di meningite, sia tubercolare sia batterica, la glicorrachìa diminuisce. Lo stesso si verifica nelle infiltrazioni leucemiche delle meningi. La glicorrachìa si misura a digiuno, poiché è condizionata dalla glicemia.
Proteina a cui è unita una catena di carboidrati definita glicano. Alcune glicoproteine, per la loro costituzione, si avvicinano maggiormente ai glicidi (mucopolisaccaridi), altre, alle proteine (mucoproteine). La componente glicidica delle glicoproteine può essere costituita da monosaccaridi semplici o da catene più lunghe con aggiunta di gruppi funzionali diversi. Le glicoproteine abbondano nei prodotti di secrezione delle ghiandole salivari e degli epiteli che rivestono la parete mucosa dello stomaco e dell'intestino. Tra le glicoproteine ritroviamo non solo importanti anticorpi, in particolare le immunoglobuline, ma anche il collagene che costituisce i tessuti connettivi e ancora le glicoproteine si ritrovano nelle membrane con funzioni di recettori e antigeni.
Via metabolica che avviene nel citoplasma di tutte le cellule eucariotiche e consiste nella demolizione del glucosio. Si verifica anche in assenza di ossigeno, costituisce la fase anaerobia del catabolismo dei carboidrati. La glicolisi consiste in dieci tappe, ognuna delle quali è caratterizzata dall'azione di un particolare enzima. Al termine del processo una molecola di glucosio è trasformata in due molecole di acido lattico con liberazione di energia, che può essere utilizzata subito per la produzione di lavoro o immagazzinata, sotto forma di ATP. In presenza di ossigeno l'acido lattico viene metabolizzato attraverso il ciclo di Krebs, che costituisce invece la fase aerobia del catabolismo dei carboidrati.
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