Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Sono organi composti in prevalenza da tessuto muscolare, ovvero un tessuto biologico con capacità contrattile e sono avvolti da membrana elastica che li mantiene in sede durante la contrazione. possono essere liberi nella loro parte mediana e fissarsi con le loro estremità a punti di ancoraggio che possono essere o ossa fisse, o mobili o cute o mucosa; può succedere che alcuni si inseriscono da un lato a un osso e dall’altro alla cute. I muscoli contraendosi di deformano nella posizione delle ossa o delle parti molli interessate. Sulla base della loro azione fisiologia i muscoli si dividono in volontari e involontari; in base al tipo di tessuto muscolare invece in striati e lisci. I mùscoli volontari, formato da fibre muscolari striate, si immettono sulle ossa o sulla cute tendono a contrarsi sotto azioni volontarie, sono di color rosso acceso perché vascolarizzati. I mùscoli involontari, costituiti da fibre muscolari lisce, non sono influenzati da azioni volontarie ma sono sotto il controllo del sistema nervoso vegetativo. Si presentano sottoforma di filamneti, membrane e tuniche e si ritrovano nelle pareti di visceri e di vasi ad eccezione del muscolo cardiaco (miocardio), il quale nonostante sia un muscolo involontario è composto da tessuto muscolare striato. La parte più interna del muscolo è composta da tessuto muscolare, vasi sanguigni e linfatici, e da nervi i quali possono essere motori, sensitivi oppure vegetativi. I muscoli volontari si dividono in muscoli scheletrici o profondi e muscli pellicciai o superficiali. I primi si inseriscono sulle ossa mentre gli altri presentano uno dei punti di attacco sulla cute. Sulla base della loro forma si distinguono mùscoli lunghi (es. bicipite del braccio) cioè quelli molto sviluppati in lunghezza, mùscoli larghi (es. il grande o il piccolo pettorale dalla forma triangolare) sviluppati in larghezza e i mùscoli brevi, che sono quelli che invece si trovano intorno ad un’articolazione o alla colonna vertebrale, dalla e si presentano in diverse forme: mùscoli brevi sono anche quelli che circondano orifici del corpo, come gli orbicolari e gli sfinteri. Sono definiti muscoli anche altre formazioni anatomiche i tendini, le fasce o aponeurosi, i legamenti vaginali o guaine fibrose, le guaine e le borse mucose o sinoviali. I mùscoli volontari prendono i nomi che fanno riferimento all’azione che essi svolgono come flessori, estensori, adduttori, abduttori, ecc., o in base al numero dei capi d'inserzione, bicipiti, tricipiti, quadricipiti, o alla loro direzione obliqui, retti, trasversi, o alla forma, quadrato, romboide, trapezio. In base all’azione che esercitano possono essere tra loro agonisti od antagonisti. L'insieme dei mùscoli volontari è quella chiamata muscolatura o sistema muscolare. I mùscoli involontari o lisci sono parte costituente dei visceri e organi. I muscoli tendono a contarsi sotto l'azione del sistema nervoso o per stimoli diretti. La singola fibra muscolare si contrae solo in seguito al raggiungimento di una certa intensità dello stimolo; nel muscolo nel suo insieme invece la contrazione aumenta con l'intensità dello stimolo, a soglia superata, perché entrano in reazione più fibre. Si ha tetania muscolare quando si ha una contrazione persistente causata da stimoli ripetuti oltre una certa frequenza.
Di Admin (del 28/02/2011 @ 16:18:29, in Lettera M, visto n. 1494 volte)
È il muscolo che unisce la superficie interna, chiamata anche faccia pelvica, dell'osso sacro al femore, classificandosi pertanto come muscolo esterno dell'anca. Il muscolo piriforme (musculus piriformis)
Origina dalla faccia pelvica dell'osso sacro, nella regione posta a lato del secondo, terzo e quarto foro sacrale anteriore, e dal margine della grande incisura ischiatica. Dopo essere uscito dalle piccole pelvi attraverso il grande foro ischiatico (delimitato dal legamento sacrotuberoso e, sull'osso coxale dal margine osseo compreso tra la spina iliaca postero-inferiore e la spina ischiatica), si inserisce all'estremità superiore della superficie interna del grande trocantere del femore.
Si tratta di un abduttore dell'anca. La sua azione è massima a 60° di flessione di anca quando perde le sue componenti di rotazione che sono: rotazione esterna prima dei 60°, rotazione interna dopo i 60° di flessione. Facendo punto fisso sul femore inclina controlateralmente il bacino e lo porta in retroversione.
Muscolo masticatore appartenente ai mimici del volto che ha la funzione di elevare la mandibola.
Origina dal processo zigomatico per inserirsi sul muscolo orbicolare della bocca.Si inserisce con un robusto tendine al processo coronoideo mandibolare. È ricoperto dalla fascia temporale e viene innervato dal nervo trigemino.
Il muscolo temporale è coperto dalla fascia temporale, conosciuta anche con il nome di aponeurosi temporale.
Muscolo volontario o involontario la cui funzione è di tendere una formazione anatomica o un organo.
Sono tensori per esempio, il muscolo della fascia lata, della regione anteriore ed esterna della coscia, il muscolo del timpano che, nell'orecchio, distende la membrana timpanica.
Il muscolo tensore del timpano origina dalla tuba di Eustachio e unisce l'orecchio medio alla faringe. All'inizio è un canale osseo e dopo cartilagineo. Sopra il tensore del timpano c'è il tendine del tensore del timpano che va ad inserirsi sul manico del martello. Quando viene contratto il tensore del timpano, si ha lo spostamento in senso mediale del manico del martello e quindi si avrà una maggiore tensione della membrana del timpano.
Muscolo flessore, abduttore e rotatore interno dell'anca. Di forma appiattita e allungata, si trova nella parte laterale dell'osso iliaco. Insieme al muscolo grande gluteo costituisce lo strato superficiale dei muscoli esterni dell'anca.
Origina dalla spina iliaca antero-superiore e dall'estremità anteriore della cresta iliaca. I suoi fasci muscolari, che decorrono lateralmente rispetto allo scheletro della coscia, si inseriscono in un lungo tendine che si fonde con la fascia lata formando un ispessimento, detto tratto ileotibiale. Quest'ultimo prosegue in basso inserendosi al condilo laterale della tibia.
La funzione è quella di flettere la coscia sul bacino, abdurla e ruotarla internamente.
È anche uno stabilizzatore del ginocchio quando questo è esteso, a ginocchio piegato esso è in grado di fletterlo e ruotarlo esternamente. Quando prende punto fisso sulla fascia e sul condilo tibiale, inclina il bacino dal proprio lato.
Inoltre stabilizza il corpo quando, nella deambulazione e nelle corse, poggia su un solo arto, quindi è importante nella stazione eretta asimmetrica, poiché è un potente stabilizzatore del bacino insieme alla muscolatura glutea.
Il muscolo tensore della fascia lata è innervato dal nervo gluteo superiore.
Muscolo che origina dal terzo medio della tibia e si inserisce sulle ossa che costituiscono la prima articolazione metatarso-falangea.
Il muscolo è adibito alla flessione dorsale e all'adduzione del piede. È coinvolto nell'azione di supinazione (rotazione del piede verso l'interno sul suo asse longitudinale).
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