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È un sinonimo di malattia.
Il morbo di Darier (nota anche come malattia di Darier White o discheratosi follicolare) è una rara malattia della pelle caratterizzata dalla comparsa di papule ipercheratosiche su una o più aree corporee. In alcuni casi, il morbo di Darier si può associare a prurito e solitamente tende a peggiorare nei mesi estivi. La malattia di Darier è causata da un difetto genetico a carico della pompa del calcio (SERCA2B) che regola l'adesione intercellulare nei cheratinociti sovrabasali, con conseguente discheratosi (cheratinizzazione anomala e morte cellulare prematura per apoptosi). Al momento si conoscono diverse varianti cliniche del Darier, che oltre alla cute, possono talora interessare le unghie, il cavo orale e i genitali. A differenza della malattia di Grover (dermatosi acantolitica transiente), solitamente transitoria, il morbo di Darier può invece avere un decorso cronico recidivante.
È un indice che sta ad indicare il rapporto tra il numero di malati e la popolazione. Fa riferimento a tutte le malattie nel loro insieme e si parla di quoziente di morbosità generale; generalmente, però, si fa riferimento ad una specifica malattia, e si parla di quoziente di morbosità per causa. La morbosità può essere suddivisa in incidente e prevalente. La morbosità incidente esprime il numero di nuovi casi di una malattia in un periodo di tempo stabilito, in rapporto al numero di individui a rischio di sviluppare la patologia nella stessa zona considerata (recettivi); usato per quantificare l'entità di un fenomeno morboso di tipo acuto. Quella prevalente esprime invece il numero di casi di una malattia esistenti durante un determinato periodo di tempo (morbosità periodale), in un momento preciso (morbosità puntuale), in rapporto alla popolazione complessiva; usato per quantificare le patologie croniche e cronico-degenerative.
La morfea o sclerodermia circoscritta, si presenta inizialmente con chiazze rossastre ben delimitate (infiammazione), che tendono con il tempo ad indurirsi (fibrosi) e ad assumere un colorito brunastro (iperpigmentazione). È molto importante l'inquadramento diagnostico multidisciplinare, per escludere un possibile interessamento sistemico (es. sclerosi sistemica progressiva) ed eventuali malattie autoimmuni associate.
Di Admin (del 20/05/2011 @ 14:36:22, in Lettera M, visto n. 1067 volte)
Con il termine si indica una condizione di sclerodermia localizzata, patologia che implica un ispessimento della pelle dovuto a l'eccessiva deposizione di collagene sul derma, con conseguente riduzione del tessuto elastico e adiposo.
È un alcaloide presente nell'oppio; si tratta di una polvere che viene estratta dal liquido lattiginoso raccolto, in seguito ad incisione, dalla capsula immatura del Papaver somniferum. È un potente analgesico agisce sul sistema nervoso centrale, usato come sedativo del dolore. La metilmorfina, nota anche come codeina, è uno dei suoi derivati più comuni, trova impiego contro la tosse; insieme alla morfina cloridato agisce come narcotico, nota è anche la diacetilmorfina, nome chimico dell'eroina. La morfina esercita il suo effetto sul sistema nervoso centrale, SNC, e sull’intestino, determinando analgesia, sonnolenza, cambiamenti dell'umore (la morfina produce dopo circa mezz'ora dall'assunzione eccitamento ed euforia, poi abulia e riduzione dell'iter ideativo), depressione respiratoria, diminuzione della motilità gastrointestinale, nausea e vomito, può causare spasmo dello sfintere di Oddi: evitare la sua assunzione in caso di coliche biliari. Molteplici sono gli effetti che si hanno a livello della cute, dell'apparato uro-genitale, del sistema immunitario, dell'albero bronchiale, del sistema endocrino e del sistema nervoso autonomo. A seconda della concentrazione e di come viene assunta, la morfina e i suoi derivati sono impiegate in vari modi, ad esempio l'uso come anestetici e nel trattamento del dolore di intensità medio-elevata come quello neoplastico, della tosse, della dispnea acuta soprattutto in caso di insufficienza ventricolare sinistra e di edema polmonare. Il continuo consumo, si parla di intossicazione cronica da morfina, provoca un decadimento psico-fisico generalizzato, anoressia, perdita di peso, disturbi intestinali, miosi, impotenza. L'intossicazione acuta, overdose, invece, è dovuta a dosi elevate di morfina, inizialmente si ha miosi, seguita da midriasi a causa della possibile depressione respiratoria, vomito, cefalea, sonnolenza, anuria e ristagno di feci, respirazione irregolare e piatta, infine cianosi, collasso circolatorio, coma, talvolta morte per paralisi respiratoria. La morfina, come anche l'eroina, provoca assuefazione, dipendenza e sindrome di astinenza.
Processo che porta allo sviluppo embrionale, consiste nella nascita di organi e tessuti da elementi indifferenziati
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