Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Atrofia muscolare spinale progressiva con lento decorso. Si ha degradamento ed atrofia dei muscoli in conseguenza al deperimento delle cellule delle corna anteriori del midollo spinale. Inizialmente interessa i piccoli muscoli delle mani per poi proseguire verso i muscoli dell’avambraccio, del braccio, al cingolo scapolare e agli arti inferiori. È associata ad assenza dei riflessi propriocettivi e a fascicolazioni
L'arginina è un amminoacido polare basico. Il nome deriva dal latino argentum, perché fu isolata per la prima volta precipitandone il sale d'argento.
Può subire processi di metilazione grazie al gruppo amminico terminale ed è fortemente rappresentata all'interno delle proteine istoniche, dove proprio grazie alla sua capacità di metilarsi, si riserva come componente fondamentale per la regolazione dell'espressione genica.
L'arginina è considerata essenziale per i bambini, nel senso che va assunta tramite l'alimentazione perché l'organismo non è ancora in grado di sintetizzarla, cosa che invece avviene in età adulta nel ciclo dell'urea.
Viene commercializzata anche come prodotto coadiuvante della oligoastenospermia, una condizione di insufficiente produzione di spermatozoi, e come stimolante per il rilascio dell'ormone della crescita.
L'Arnica è un'erba medicinale della famiglia delle Asteraceae, ghiandolosa, perenne, a fusto eretto e mediamente robusto, alta 20 - 60 cm, dai grandi capolini di colore giallo aranciato con caratteristici petali "spettinati" e dal gradevole odore aromatico.
Le sue proprietà terapeutiche vengono sfruttate in forma di estratto o tintura per le ecchimosi e i dolori articolari, ma risulta velenosa se ingerita. Viene utilizzata anche come trattamento in caso di traumi e contusioni, ma in dosi eccessive può provocare anche paralisi e tachicardia. Sotto forma di crema, viene usata anche per i dolori reumatici e per l'alopecia. In omeopatia, l'Arnica si usa per alleviare gli effetti di contusioni, strappi e sindromi influenzali.
Le cause di arrossamento del glande (balanite), del prepuzio (postite) o di entrambi i distretti (balanopostite), possono essere sia di natura venerea (es. sifiloma primario, infezione da candida, etc) che non venerea (es. balanopostite irritativa, balanite di Zoon, psoriasi genitale, etc). Al momento della visita dermatologica venereologica, saranno ricercate le possibili cause di rossore genitale, mediante un'attenta osservazione clinica ed eventuali esami di approfondimento diagnostico (es. esame colturale, ricerca clamidia, esami sierologici, etc). La terapia del rossore al glande, dipenderà ovviamente dalle cause scatenanti e dal tipo di diagnosi al momento della visita. Un arrossamento del glande scatenato da un'infezione da candida, sarà ovviamente curata in maniera diversa da una sifilide primaria o da un herpes genitale.
Vaso sanguigno destinato a portare il sangue dal cuore sinistro (sangue ossigenato) alla periferia (grande circolo) o dal cuore destro (sangue da ossigenare) agli alveoli polmonari (piccolo circolo).
Vaso che scorre profondamente al di sotto dei muscoli della gamba come continuazione dell'arteria poplitea e si porta verso il piede al di sotto del malleolo interno.
L'arterite di Takayasu, chiamata anche la malattia senza polso, è una vasculite a carattere granulomatoso dei grandi rami arteriosi. L'infiammazione interessa l'aorta, le sue maggiori diramazioni e l'arteria polmonare.
Ne esistono 5 tipi diversi a seconda del tratto aortico interessato. Colpisce prevalentemente le giovani donne asiatiche di età inferiore ai 40 anni.
I sintomi che si manifestano sono di origine infiammatoria e ischemica. Si riscontrano febbre, artrite, artralgie, linfoadenopatia, dolore toracico e addominale. Il nome di "malattia senza polso" lo si deve al fatto che durante l'esame obiettivo i polsi arteriosi delle estremità superiori possono anche risultare assenti.
Si assiste a valori elevati della VES e l'esame diagnostico più utile è l'angiografia.
In letteratura si è osservata una coesistenza della malattia di Crohn, che fa sospettare di avere in comune la stessa patogenesi ancora sconosciuta nel caso dell'arterite.
La prognosi è buona, con bassa mortalità. La terapia mira a fermare l’infiammazione delle arterie utilizzando alte dosi di farmaci immunosoppressori. Vengono utilizzate con buoni risultati anche i corticosteroidi.
Un'adeguata terapia immunosoppressiva e la correzione selettiva dei danni vascolari hanno molto migliorato negli ultimi anni la prognosi della malattia di Takayasu.
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