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Condizione patologica caratterizzata dalla dilatazione del rene e del bacinetto che si instaura in conseguenza di processi che ostacolano il deflusso dell’urina dal rene lungo le vie urinarie. In tali condizioni, per il ristagno e l’aumento di pressione dell’urina che viene continuamente prodotta dal rene, il tratto delle vie urinarie a monte dell'ostruzione si dilata progressivamente. Il ristagno di urina predispone poi alle infezioni delle vie urinarie e del rene. La sintomatologia consiste in dolore renale, i malati soffrono spesso di coliche renali intermittenti e di durata variabile, altre volte di dolori fissi al fianco. La terapiaè chirurgica e mira a rimuoverne le cause quando è conservato un certo grado di funzionalità nel rene, se invece la funzione è abolita si ricorre all’asportazione del rene stesso. Allo scopo di mantenere intatto funzionalmente tutto il rene, si esegue una resezione dell’uretere e si traspone anteriormente al fascio vascolare: la continuità del condotto è ripristinata riunendo i due capi del condotto termino-terminale.
Sono enzimi responsabili dell'idrolisi di composti chimici; il gruppo delle idrolasi comprende tutti gli enzimi digestivi e quelli contenuti nei lisosomi.
vedi buftalmo.
Avversione morbosa per l'acqua.
Farmaci
Idrocet, Nevacort.
Indicazioni
Per uso topico oftalmico nelle affezioni dell'occhio con complicazione da infezioni sostenute da germi sensibili alla neomicina come cheratiti, cheratocongiuntiviti, congiuntiviti, episcleiti e uveiti anteriori. In otorinolaringoiatria nelle dermatiti seborroiche, dermatiti da contatto ed eczematose infette del canale uditivo esterno. In ginecologia nelle vaginiti batteriche con fenomeni infiammatori sensibili alla neomicina.
Controindicazioni
Controindicato nei casi di ipersensibilità individuale nota verso i componenti del prodotto, ipertensione endoculare, herpes siplex acuto e altre malattie delle cornea dovute a virus in fase ulcerativa acuta (salvo i casi, sotto stretta sorveglianza oculistica, di associazione con chemioterapici specifici per il virus herpetico), congiuntivite con cheratite ulcerativa anche nella sua fase iniziale; tubercolosi e micosi dell'occhio, oftalmie purulente acute, congiuntiviti e blefariti purulente ed herpetiche che possono essere aggravate o mascherate dai corticosteroidi, orzaiolo. È sconsigliato l'uso nelle cheratiti herpetiche virali che può essere eventualmente consentito solo sotto stretta osservazione dell'oculista, tubercolosi cutanea e herpes simplex e malattie virali con localizzazione cutanea come il vaiolo e la varicella ed in caso di infezioni micotiche o virali delle zone da trattare.
Interazioni
Possibilità di sensibilizzazione con altri antibiotici aminoglicosidici.
O diclotride, farmaco diuretico. Come la clorotiazide, di cui è più attiva, è utile negli edemi da scompenso cardiaco. Inibisce, a livello renale, il riassorbimento del cloruro di sodio. È utilizzata anche nel trattamento dell’ipertensione arteriosa, della nefrolitiasi da ipercalciuria idiomatica e nel diabete insipido nefrogeno.
Condizione patologica in cui liquido sieroso si riversa nella cavità della membrana che riveste il testicolo. Patologia frequente, si manifesta con un aumento di volume della parte interessata, senza dolori o altri disturbi finché la quantità di liquido non è tale da provocare con il suo peso una spiacevole sensazione di tensione o stiramento. Esiste anche un idrocele congenito, dovuto ad anomalie di formazione.
E'causato da eccessivo accumulo di liquido sterile dentro la tunica vaginale (così è chiamata la membrana che avvolge il testicolo); il liquido, prodotto normalmente per consentire lo scorrimento del testicolo, non riesce ad essere riassorbito e ristagna fra il testicolo e la tunica, provocando un rigonfiamento più o meno grande.
L’idrocele è un disturbo abbastanza comune, tanto che si calcola che circa un maschio su 10 abbia un idrocele che tende a scomparire autonomamente entro il primo anno di vita.
Non è causa di grandi problemi e non è una malattia preoccupante e spesso anche le cure risultano (se non si incorre in complicazioni) piuttosto semplici.
Le cause dell’idrocele sono sconosciute; comunemente l’idrocele è congenito. In qualche caso, invece, si ipotizza che l’insorgenza dell’idrocele sia facilitata da un’ernia inguinale congenita, che permette il passaggio di una piccola parte di intestino nel canale intestinale e a volte nello scroto.
Il trattamento consiste nell'intervento chirurgico.
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