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Farmaci che agiscono sul sistema immunitario. Ne fanno parte alcune sostanze impiegate nelle gravi immunodeficienze come l’AIDS, in talune infezioni e in alcune forme di tumori, le interleuchine, l'interferone e alcuni ormoni timici.
Branca della medicina che indaga i meccanismi di difesa degll'organismo contro l’attacco di agenti estranei (batteri, virus e sostanze organiche di varia natura) con particolare attenzione ai meccanismi di produzione e di azione degli anticorpi.
Specifiche difese prodotte quando l'organismo viene a contatto con sostanze estranee (gli "antigeni"). Chiamate anche anticorpi, sono glicoproteine presenti nel sangue e nei fluidi dei tessuti. Vengono prodotte dai linfociti B nel loro stadio di differenziazione terminale o di plasmacellule, quando il sistema immunitario del soggetto entra in contatto con sostanze estranee (antigeni) appartenenti per esempio a batteri e virus. Le immunoglobuline prodotte in seguito a tale stimolo sono specifiche per quell’antigene e sono in grado di legarsi con esso, facilitandone l’uccisione e l’eliminazione.
L’immunofissazione è una metodica prevalentemente usata per identificare le componenti monoclonali (CM) presenti in un tracciato elettroforetico. Con questo metodo si congiunge l'elettroforesi (migrazione delle proteine in campo elettrico) alla precipitazione attraverso antisieri specifici.
L'immunofissazione sierica o immunoelettroforesi è una tecnica che, in caso di sospetta gammopatia monoclonale, viene impiegata per definire la classe di immunoglobuline (IgA, IgG, IgM, IgD), ed il tipo di catena leggera kappa o lambda, che caratterizzano la gammopatia stessa.
Le immunoglobuline (Ig), denominate anche anticorpi, sono delle proteine che difendono l'organismo dalle malattie. Esistono vari tipi di Ig.
Alcune malattie causano la crescita di un numero eccessivo di cellule che generano gli anticorpi; in alcune patologie queste cellule possono generare una grande quantità di anticorpi tutti uguali, chiamati anticorpi monoclonali. Nell'immunofissazione sierica (IFX) si presentano come un picco che, in questo tipo di esame, è chiamato picco M, e sono considerate immunoglobuline anomale.
L'immunofissazione sierica si usa spesso per diagnosticare il mieloma multiplo o la macroglobulinemia di Waldenstrom, quando ne sono presenti i sintomi; entrambe le patologie producono Ig anomale.
Per misurare la quantità di immunoglobuline anomale nel sangue si può utilizzare anche un altro esame, chiamato elettroforesi delle sieroproteine, che viene prescritto dal medico per confermare determinate diagnosi.
Anche l’immunofissazione urinaria viene impiegata piuttosto di frequente come uno strumento di screening, in maniera tale da capire quali siano i valori delle immunoglobine anomale.
Viene effettuato sull’urina. Il motivo per cui si sceglie tale esame è legato soprattutto alla rapidità con cui si può raggiungere un risultato.
Con immunoelettroforesi sierica i risultati sono molto più precisi, ma al contempo sono disponibili con tempistiche più allungate. L’immunofissazione sierica, invece, si verifica mediante un prelievo di sangue.
Nel caso in cui i risultati siano positivi, ciò non significa che ci possa essere per forza una malattia di base.
Tipo di elettroforesi che usa una reazione di immunoprecipitazione. Essa consente la separazione e l'identificazione di singole frazioni proteiche del siero e di complessi di proteine di altra origine. Il siero in esame viene fatto migrare con normale elettroforesi su un substrato di gel di agarosio, durante la migrazione le varie frazioni proteiche, dotate di diversa velocità e polarità, si distribuiscono lungo la striscia. Su questa viene poi praticata una fessura longitudinale che viene riempita con il siero di un animale immunizzato contro le sieroproteine umane. Il siero immune “cammina” lungo il substrato e una volta raggiunte le proteine del siero già migrate si combina con ciascuna di esse e determina la precipitazione (le proteine del siero in esame sono gli antigeni, le gammaglobuline del siero immune sono gli anticorpi). Nelle sedi di precipitazione sarà individuabili ciascun tipo di proteina serica che è stata capace di indurre nell’animale la formazione di un anticorpo specifico. Ogni banda di precipitazione corrisponde a una frazione proteica immunologicamente diversa. L'immunoelettroforesi trova applicazione in vari settori della ricerca biologica e costituisce un prezioso mezzo diagnostico per le malattie caratterizzate da variazioni del quadro proteico del siero o dalla comparsa di specifiche proteine anomale.
O immunosoppressivi, sono farmaci in grado di interferire con i meccanismi di difesa dell’organismo inibendo o sopprimendo diversi aspetti della risposta immunitaria. Possono avere Essi posso agire: inibendo la proliferazione delle cellule del sistema immunitario, o impedendo la sintesi di anticorpi, o ancora impedendo la liberazione di agenti chimici che intervengono nelle diverse reazioni o neutralizzandone gli effetti. Tali farmaci sono utilizzati nel trattamento delle malattie autoimmunitarie o per impedire reazioni di rigetto verso organi o tessuti trapiantati.
Condizione di un soggetto che abbia ridotte difese immunologiche. Le cause dell'immunodepressione possono essere diverse, da infezioni anergizzanti in corso, a malattie croniche, a trattamenti chemioterapici che alterano la vita dei linfociti.
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