Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Detta anche kerion celsi, è un'infezione micotica cutanea superficiale che può essere collocata nel capitolo delle tigne. E' caratterizzata da processi infiammatori e infiltrativi e sostenuta da Trichophyton una varietà di funghi che fanno parte della famiglia dei dermatofiti. Questi utlimo danno origine a cheratinasi e altri enzimi proteolitici capaci di digerire la cheratina. Su questa base il fungo aggredisce varie zone come il cuoio capelluto, la regione della barba e gli arti superiori in ogni età e a contatto con animali infetti, in particolar modo con i bovini. Ne risultano lesioni di carattere semi-alopeciche desquamanti francamente granulomatose. I granulomi possono arrivare ad essere grandi come una noce e inglobano sempre peli tronchi frammisti a pus. Si arriva spesso alla guarigione clinica attraverso una corretta terapia antimicotica a base di griseofulvina o derivati imidazolici. Possono comunque rimanere aree di alopecia cicatriziale.
Sono semplici contrazioni volontarie dei muscoli del pavimento pelvico che sostengono utero, uretra, vescica e retto. Questi esercizi devono il proprio nome al ginecologo statunitense A. Kegel, che li ideò e promosse dopo averne scoperto la sorprendente utilità. L'obiettivo principale degli esercizi di Kegel è migliorare il tono muscolare attraverso il rafforzamento dei muscoli del pavimento pelvico.
Esercizi di Kegel
L'alternanza di contrazione e rilassamento, ripetuta più volte, rafforza sia lo sfintere urinario che i muscoli del pavimento pelvico, riducendo le perdite urinarie incontrollate.
Gli esercizi di Kegel sono indicati anche come rimedio per il prolasso degli organi pelvici. Nelle donne che hanno avuto un parto naturale (vaginale) è possibile osservare una considerevole perdita di tono dei muscoli vaginali, od un loro eccessivo rilassamento: in simili circostanze, la ginnastica di Kegel garantisce, nella maggior pare dei casi, il recupero totale della tonicità muscolare pelvica.
Deposito corneale che caratterizza la malattia di Wilson. Si presenta come una formazione circolare bruno-verdastra che si manifesta alla periferia della cornea, precisamente a livello della membrana di Descemet. Il suo ritrovamento è spesso casuale in quanto non dà origine a sintomi
ed avviene in seguito ad indagini condotte per altri motivi medici.
Vasculite infantile a carattere epidemico che colpisce le arterie di medie e piccole dimensioni. L'incidenza più alta si ha nei bambini con età inferiore ai 4 anni, in particolare nel secondo anno di età.
La diffusione è globale e mostra un andamento endemico con fasi di riaccensioni dei focolai ogni 2-3 anni e un picco nella stagione invernale e in quella primaverile.
In genere, la malattia evolve spontaneamente verso la guarigione, anche se nel 5-10 per cento dei pazienti si manifestano complicanze gravi e l'1 per cento di essi va incontro a morte.
La prima fase della malattia porta con sé infarto del miocardio e pericardite, in seguito possono insorgere un infarto del miocardio e la rottura di aneurismi delle coronarie. Fra le altre complicanze troviamo uretrite, meningite asettica, artropatie e ittero ostruttivo.
Definita anche discinesia ciliare primitiva. Si tratta di una malattia ereditaria che ha origine dall'alterazione della struttura e della funzione delle ciglia vibratili degli epiteli delle vie respiratorie e della motilità della coda degli spermatozoi. La definizione della sindrome nasce dall'associazione di varie patologie quali bronchiectasie, sinusite cronica, infertilità e situs inversus.
Neoplasia maligna della cute e delle mucose, a origine multifocale dai capillari e dai fibroblasti pericapillari e con elevata capacità di metastatizzazione. Le cause sono è ignote ma è probabile che nella comparsa della malattia abbiano un ruolo fattori genetici, documentati in Italia dall'elevata frequenza nei soggetti affetti dell'aplotipo HLA-DR5. Fattori favorenti sono rappresentati da una condizione di depressione permanente dell'immunità cellulo-mediata, infezioni virali e liberazione dai tessuti di fattori angioproliferativi. La forma classica, più lieve, è limitata alla cute (ove sono presenti chiazze rosso violacee o bruno violacee, con placche e noduli dello stesso colore, localizzate più frequentemente agli arti inferiori ma possibili su tutte le superfici corporee) ed è di facile riscontro nei soggetti anziani. La forma aggressiva, che coinvolge anche i linfonodi e il tratto gastroenterico, colpisce elettivamente i pazienti affetti da AIDS e i soggetti immunodepressi in genere. Parte dei soggetti colpiti sviluppa un concomitante linfoma maligno.
Farmaco antibiotico che fa parte della famiglia degli aminoglicosidi. Il suo spettro d'azione è simile a quello della gentamicina ma possiede maggiore tossicità renale e cocleare.
|