Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
E’ un’infezione superficiale da funghi dermatofiti, tipica del sesso maschile.
Contagio
Il contatto diretto tra individui sani ed infetti non è comune. Più frequentemente la trasmissione è indiretta, attraverso biancheria, asciugamani, indumenti, coperte, lenzuola, oggetti di toeletta, ecc.
Dove si localizza
Colpisce le pieghe inguinali e la faccia interna delle cosce, in maniera asimmetrica (maggiormente la sinistra). Può estendersi alla regione perineale, perianale, interglutea ed allo scroto.
Come si presenta
Chiazze ben delimitate da un bordo attivo rilevato, arrossato, convesso, squamoso o vescicoloso, con parte centrale tendente alla risoluzione.
Sintomi
Il prurito può essere molto intenso.
Etiologia
Epidermophyton floccosum (il più comune), Trichophyton rubrum, Trichophyton mentagrophytes
Terapia
Innanzitutto ridurre le condizioni di occlusione e macerazione. La terapia locale può risolvere la maggioranza dei casi. Nelle forme più estese ricorrere alla terapia orale.
E’ una micosi superficiale, ossia è una infezione da funghi dermatofiti.
Contagio
Diretto da persone o animali infetti. Indiretto attraverso superfici infette ( tappeti, moquette, vestiti, ecc.).
Dove si localizza
Interessa la cute glabra. Quando l’infezione è di origine animale (zoofila) le lesioni si osservano più comunemente sulle zone esposte della cute (viso, collo, avambraccia); se di origine umana (antropofila) spesso nelle zone occluse o in aree di trauma (gambe delle donne che si radono per depilarsi).
Incubazione
1-3 settimane
Come si presenta
La forma più comune è anulare (rotondeggiante od ovalare) nettamente delimitata da un bordo rilevato attivo eritematoso, talvolta vescicoloso con tendenza all’accrescimento centrifugo. La parte centrale interna al bordo appare del colore della cute sana o rosata: tale aspetto è dovuto ai meccanismi di difesa dell’organismo che riescono temporaneamente a prendere il sopravvento sull’infezione: può però comparire all’interno un secondo anello indice, della ripresa dell’infezione.
Sintomi
Prurito
Etiologia
Tutte le specie dermatofitiche appartenenti ai generiTrichophyton, Microsporum o Epidermophyton.
Terapia
Se le lesioni sono al massimo due può essere sufficiente la terapia topica; diversamente è preferibile la terapia per via orale.
Sterilizzazione di materiale sensibile alle alte temperature e, al contempo, sia un liquido adatto a indurre lo sviluppo dell'attività dei batteri sporigeni (per esempio, un alimento liquido). Operando sempre a temperature inferiori ai 100 °C, infatti, si procede a un primo trattamento per la durata di 30-60 minuti, dopo il quale il materiale da sterilizzare viene posto a incubare a 30-35 °C per 24 ore. Durante questo periodo avviene la germinazione delle spore eventualmente presenti e, successivamente, la distruzione dei batteri originatisi grazie a un secondo trattamento (e a un terzo dopo altre 24 ore) ancora a 60-100 °C.
Segmento intravaginale della porzione del collo dell'utero che sporge in vagina.
A forma di cono, con l’apice tronco rivolto in basso, misura in genere 8-12 mm di lunghezza. L’apice presenta un orificio (orificio inferiore del collo o orificio esterno dell’utero) che immette nella cavità uterina.
È in corrispondenza dell'apice del muso di tinca che si effettua il Pap-test.
Consiste nell'esplorazione della cavità timpanica, previa disinserzione parziale della membrana timpanica.
Contatto diretto che si instaura fra neotimpano e staffa negli interventi di timpanoplastica.
Sclerosi della membrana del timpano caratterizzata da alterazione irreversibile e aspecifica della mucosa dell’orecchio medio consecutiva ad un processo infettivo-infiammatorio cronico.
Interessa abitualmente la membrana timpanica (miringosclerosi) e l’epitimpano coinvolgendo la catena ossiculare e la regione della finestra ovale nonché l’apparato tendineo-ligamentoso (tendine stapediale e tensore del timpano) determinando una limitazione della motilità.
Il fattore eziologico principale è rappresentato da un processo flogistico cronico o acuto ricorrente dell’orecchio medio, sia di natura purulenta che sierosa-catarrale con alterazioni del timpano quali ispessimenti, zone di atrofia, aderenze agli ossicini e al promontorio, formazione di placche calcaree, perforazioni ecc. Un’altra causa importante è il trauma mucoso come testimonia l’elevata incidenza di miringosclerosi dopo posizionamento di drenaggio transtimpanico.
Rappresenta l'esito cicatriziale di processi infiammatori catarrali acuti o cronici, o di otiti medie purulente
La timpanosclerosi si manifesta con sordità di trasmissione progressiva, o di tipo misto, e con acufeni.
l trattamento della timpanosclerosi è esclusivamente chirurgico, con l’obiettivo di chiudere il difetto della membrana timpanica e mobilizzare la catena ossiculare attraverso un intervento di miringo-ossiculoplastica. Abbastanza frequente è un risultato funzionale poco soddisfacente, soprattutto quando la patologia interessa l’epitimpano.In caso di fissità ossiculare, oltre a rimuovere le placche calcifiche della membrana timpanica e dell’orecchio medio, può rendersi necessario asportare la testa del martello e l’incudine, sezionando il tendine sospensore del martello.
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