Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
o mast-cell, cellula del sistema immunitario. Le ritroviamo in tutto l'organismo, ma principalmente nei tessuti intorno ai vasi venosi, sulle superfici cutanee, mucose e sierose. Il mastocito ha numerosi granuli citoplasmatici che contengono istamina, eparina e altre sostanze liberate nell'ambiente extracellulare dopo l'interazione delle immunoglobuline di classe E, aderenti alla sua superficie, con antigeni specifici (allergeni). Queste cellule agiscono in maniera simile ai granulociti basofili ed entrambe fungono da sentinella sia verso i batteri che i parassiti pluricellulari: usano il contenuto dei loro granuli come richiamo per gli altri granulociti cosi da raggiungere il sito dell’infezione
Le mastocitosi sono un gruppo di malattie caratterizzate dall'accumulo di mastociti nei tessuti e si dividono in cutanee (es. orticaria pigmentosa di Nettleship e Tay, teleangectasia macularis eruptiva perstans di Weber e Hellenschmied, mastocitosi cutanea diffusa, mastocitoma solitario di Tilbury Fox, etc) e sistemiche (es. mastocitosi sistemiche subacute, mastocitosi sistemiche aggressive, mastocitoma extracutaneo, sarcoma mastocitario, leucemia mastocitaria, etc). I sintomi e il decorso clinico della mastocitosi, può variare da paziente a paziente e dipende soprattutto dalla variante clinica della malattia.
male nevralgico della mammella. È un sintomo comune a processi infiammatori (mastite), ma più spesso si ha nei giorni precedenti le mestruazioni
detta anche apofisi mastoide, è una protuberanza ossea a forma conica piuttosto massiccia che presenta una struttura spugnosa dovuta alle numerose cavità, cellule mastoidee; si ritrova nella porzione inferiore dell’osso temporale o che sporge dietro il padiglione dell’orecchio.
Infiammazione dell'apofisi mastoide, causata da infezione batterica. L’infiammazione localizzata all’orecchio medio alla mucosa e alle strutture ossee della mastoide può essere agevolata dalla virulenza dei germi, da una riduzione delle capacità di difesa dell’individuo, o anche dalla particolare conformazione anatomica dell’osso. La terapia è antibiotica ad alte dosi e chirurgica (mastoidectomia), semplice o radicale, secondo l'estensione del processo. Le complicanze di questa infiammazione possono essere molto gravi: il processo suppurativo può espandersi alla cavità cranica e può determinare un ascesso extradurale, o provocare una trombosi dei seni venosi o diffondersi allo spazio subaracnoideo, dando luogo a meningiti, o portare allo sviluppo di un ascesso cerebrale.
Nella mastoidite acuta si ha edema e dolore in regione mastoidea, cefalea e malessere generale. La mastoidite cronica è quasi sempre una complicazione di otite media cronica a perforazione postero-superiore del condotto uditivo esterno; si ha cefalea sorda temporo-parietale con ricorrenti esacerbazioni, otorrea fetida, con fistolizzazioni retroauricolari o nel condotto uditivo; può complicarsi con sindromi di vertigine e paresi del nervo facciale.
o anche detta mastosi cistica, o fibrosi cistica iperplastica. Displasia, disordine architetturale in un determinatotessuto) mammaria caratterizzata da fenomeni ipertrofici e iperplastici sia dell'epitelio ghiandolare che del connettivo interstiziale, ci può essere una predisposizione costituzionale che causa una diversa risposta del tessuto agli stimoli estrogeni. Le mammelle colpite hanno piccole cisti, contenenti sangue o liquido trasparente, tra il tessuto connettivo e quindi assume un maggior volume e consistenza. Il dolore è il sintomo principale che aumenta sia con la palpazione che nel periodo precedente la mestruazione. La mastopatia fibrocistica è una lesione benigna e non c’è, sembrerebbe, nessun rapporto con il cancro della mammella. Nel caso di grossi cisti c’è asportazione chirurgica inoltre buoni effetti si sono avuti la bromocriptina, associata ad adatte norme igieniche e dietetiche con l'abolizione di fumo, caffè, cioccolato e sostituzione dei lipidi con i carboidrati.
Intervento di modificazione del volume mammario. Si può distinguere in mastoplastica additiva e mastoplastica riduttiva. La mastoplastica additiva consiste in un intervento chirurgico di ingrandimento della mammella mediante l'inserimento di protesi. Tali protesi di solito in silicone, anche se esistono protesi saline contenenti soluzione fisiologica, vengono inserite al di sotto della ghiandola mammaria o al di sotto del muscolo pettorale mediante una incisione che può essere in sede periareolare, sottomammaria (a livello del solco) o ascellare.
La mastoplastica riduttiva è invece l'intervento di riduzione del volume della mammella mediante l'asportazione di parte della ghiandola e di tessuto adiposo. L'intervento comporta esiti cicatriziali, che in base alle dimensioni della mammella, saranno in sede perioareolare, verticale dal capezzolo ad solco sottomammario o a T-invertita dal capezzolo al solco più a livello del solco.
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