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Mammella caratterizzata da una buona parte di tessuto adiposo, al contrario, nella mammella glandolosa scarseggia il tessuto adiposo e la componente maggiore è quella ghiandolare.
Colpiscono la mammella e possono essere di carattere benigno o maligno.
I tumori benigni si distinguono in: displasie mammarie, lesioni pseudotumorali e tumori benigni i quali a loro volta si dividono in tumori che colpiscono soprattutto le donne giovani (fibroadenoma e adenoma semplice) e quelli che invece bersagliano di più le donne comprese in una fascia d’età tra i 40 e 50 anni (papilloma intraduttale e tumore filloide). Si presentano come dei piccoli nodi di dimensioni varie, da un chicco d’uva ad una noce che generalmente non sono dolorosi e possono espandersi di norma o in gravidanza o subito prima la menopausa. I tumori benigni possono anche evolvere in maligni quindi è necessaria la terapia chirurgica. Tra i tumori maligni quelli più frequenti sono i carcinomi che si originano direttamente dalla ghiandola mammaria. A riguardo molto importante è invitare la donna all’autopalpazione periodica, gesto che consente di accorgersi in tempo di una eventuale irregolarità all’interno della mammella e quindi provvedere a formulare una diagnosi precoce. In Italia si contano ogni anno numerose morti per cancro mammario (oltre 11.000 donne), soprattutto nel Nord, come del resto avviene nel resto del mondo dove l’incidenza delle morti aumenta con il grado di occidentalizzazione dei vari paesi; l’età coinvolta è quella intorno alla menopausa anche se negli ultimi anni si è avuto un aumento delle morti anche nelle donne più giovani. Si ha un minore rischio di essere colpite da tumore alla mammella se la menopausa è precoce o se la donna ha avute più gravidanze e se la prima è stata precoce; l’obesità è considerato un rischio solo se si manifesta dopo la menopausa; alcol ed alimentazione sono un rischio solo se sono elevate le calorie introdotte e se si tratta di lipidi animali. Nel caso di terapie ormonali perimenopausale a base di soli estrogeni, non c’è ancora certezze di quanti anni di terapia siano necessari per causare il tumore. È rara ma esiste un legame ai fattori genetici ereditari anche se non bisogna confondere la presenza di più casi di tumori alla mammella in uno stesso nucleo familiare dal momento che questo può essere casuale o derivato da fattori ambientali.
I tumori maligni entrano in circolo per via linfatica coinvolgendo e danneggiando i linfonodi ascellari, mammari interni e sopraclaveari e per mezzo del flusso sanguigno provocano metastasi ossee alla colonna vertebrale, al femore, alla pelvi, all'omero, alla tibia e al radio, e metastasi polmonari (evidenziabili mediante radiografia del torace, tomografia e broncoscopia).
Classe di Vertebrati Omeotermi che discende dai Rettili Sinapsidi Terapsidi. L’articolazione mascello-mandibolare che c'è tra una superficie glenoidea della squama temporale e un condilo dell'osso, il palato osseo secondario, l’osso occipitale provvisto di due condili, la diminuzione delle fosse temporali che corrisponde ad un maggiore sviluppo dell'encefalo, facilitata dall'ampliamento della volta e delle pareti laterali del cranio, la sacralizzazione primaria di una terza vertebra e la dentizione generalmente eterodonte sono i tratti specifici che caratterizzano questa classe. A queste si aggiungono anche altri aspetti come la respirazione efficiente dovuta a polmoni parenchimatosi, un sistema circolatorio evoluto doppio e completo. Una condizione che presentano i mammiferi è l’omeotermia e necessitano quindi di un buon isolamento dall' ambiente esterno attraverso la presenza dei peli, un'altra caratteristica importante è la cura della prole. Un carattere dominante nei Mammiferi l'olfatto, ma anche gli altri sistemi sensoriali sono molto funzionali: l'occhio è generalmente adattato alla visione a bassa intensità luminosa, mentre l'orecchio è estremamente specializzato. Nell'orecchio interno, la porzione che ha la funzione di percepire gli stimoli sonori ed è caratteristicamente spiralata; in quello medio alla preesistente staffa si inseriscono l'incudine e il martello. La classe comprende quattro sottoclassi; quella degli Alloteri, piccoli mammiferi estinti; quella dei Prototeri, Mammiferi ovipari, dotati di mammelle primitive e imperfettamente omeotermi; quella dei Metateri, caratterizzati da una mediocre placenta e da un apparato genitale non del tutto evoluto; quella degli Euteri, caratterizzati da placenta evoluta e definiti quindi Placentali o Placentati
Placentati, deriva da placenta, o anche detti euteri. Abbraccia una buona parte dei mammiferi superiori, eccetto monotremi e marsupiali, sono caratterizzati da uno sviluppo embrionale intrauterino e l’embrione attraverso la placenta stringe rapporti con la madre.
infiammazione che interessa il capezzolo
Operazione di chirurgia plastica in cui il capezzolo piatto viene mutato al fine della suzione; detto anche teleplastica.
esame radiografico del seno, che utilizza i raggi X, con lo scopo di rilevare la presenza di carcinomi
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