Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Si tratta di una infiammazione, le cui cause sono sconosciute, e che coinvolge le superfici mucose soprattutto quelle della vescica e delle vie urinarie. Placche molli, appiattite, più o meno estese e di colore giallo-biancastre compaiono a carico di queste mucose e sono costituite da macrofagi, linfociti e un tipo di grande cellula multinucleata.
si ha quando uno o più denti non giacciono perfettamente lungo l'arcata dentale; è usato anche per indicare fratture in cui le estremità ossee non risultano correttamente allineate.
Termine che fa riferimento all'arcata zigomatica o alla guancia.
La malaria è una malattia febbrile causata da protozoi del genere Plasmodium. Esistono diversi tipi di malaria che colpiscono i Rettili, gli Uccelli e i Mammiferi. La zanzara anofele femmina (il maschio non punge l'uomo) inocula lo stadio infettivo del parassita (sporozoita); dal sangue, dopo mezz'ora ca., arriva al fegato dove si riproduce. Dopo una settimana migliaia di parassiti si riversano nel sangue e attaccano i globuli rossi; al completamento del ciclo riproduttivo rompono le membrane dei globuli e ne attaccano altri. Alcuni parassiti si trasformano in gametociti che vengono risucchiati dalla zanzara anofele nel cui corpo danno origine a nuovi sporozoiti infettanti. L'uomo viene parassitato da quattro specie di plasmodi, la cui diversa azione patogena è collegata alla durata delle varie fasi del ciclo biologico.
La malaria si manifesta con un forte accesso febbrile quando i globuli rossi parassitati si rompono e talvolta ha tipiche caratteristiche di intermittenza. Successivamente però gli aumenti della temperatura corporea seguono il ciclo di maturazione dei plasmodi. Poiché ogni rialzo febbrile causa la distruzione di globuli rossi, il malato diventa anemico; inoltre può avere alterazioni del sistema vasale e della circolazione, lesioni renali e surrenali fino ad arrivare alla cachessia e alla morte. A diffusione endemica nelle zone tropicali di tutto il mondo, per mezzo delle bonifiche e della lotta alle zanzare, la malaria è scomparsa dalle zone italiane nelle quali era presente (Sardegna, Sicilia ecc.). Può essere prevenuta mediante la profilassi antimalarica a base di clorochina. Lo svilupparsi di ceppi di plasmodi resistenti alla clorochina ha reso più difficile la prevenzione (attualmente i decessi sono due milioni ca. per anno, soprattutto bambini delle aree rurali dell'Africa). Nei casi di maggior difficoltà si ricorre al chinino (associato ad antibiotici) e alla meflochina. I nuovi farmaci (meflochina, halofantrina, malarone, atovaquone) sono meno adatti della clorochina per i costi, la tossicità, la scarsa efficacia e praticità. Buoni risultati si sono ottenuti con l'artemisina (artesunate). Sono allo studio vaccini di diverso tipo. Nei paesi più colpiti si impiegano zanzariere trattate con insetticidi.
una cura desueta che consiste nell’iniettare una piccola quantità di sangue di un individuo colpito da malaria (contenente Plasmodium vivax) in pazienti affetti da paralisi progressiva o da neurosifilide.
Fisiologo francese, 1842-1909.
Genere di lieviti non fermentanti presenti sulla cute dell'uomo e sulla pelle degli animali. Tra le diverse specie, Malassezia furfur infetta la cute dell'uomo provocando la dermatomicosi detta pitiriasi versicolore mentre l’altra specie Malassezia pachydermatis causa l’otite nei cani.
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