Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Scambio di un tratto di materiale genetico tra due cromosomi non omologhi il patrimonio genetico rimane normale ma non così i singoli cromosomi. Questo comporta che il soggetto portatore di traslocazione bilanciata benchè normale possa generare prole con un patrimonio genetico alterato.
Trasferimento di un embrione, frutto della fecondazione in vitro nell'utero della madre naturale, effettuato 2-3 o 5 giorni dopo la fecondazione degli ovociti. L'ovulo viene prelevato laparoscopicamente dopo stimolazione ormonale delle ovaie e successivamente fecondato con sperma del coniuge o di altri fecondazione in vitro e incubato per 48-72 ore in un apposito preparato in cui avviene lo sviluppo da zigote a blastocisti. Per permettere l'annidamento l'utero viene appositamente preparato tramite somministrazione sincrona di ormoni.
Il muscolo cucullare è un muscolo superficiale del dorso che si inserisce sulla colonna vertebrale nella regione cervico-dorsale sulla clavicola e sulla scapola la sua contrazione provoca l'elevazione della spalla. Altra funzione è quella di elevare, abbassa, adduce, ruota esternamente la scapola. Inoltre, estende la testa ruotandola verso il lato opposto. Estende, ruota, inclina lateralmente la testa e la colonna cervicale. Partecipa indirettamente alla flessione e abduzione del braccio elevando la scapola da circa 60° in poi.
Vedi diafanoscopia.
È un individuo (maschio e/o femmina) che seppur soddisfatto del sesso biologico di appartenenza preferisce occupare un ruolo sociale con dei tratti del comportamento manifesto associati a quelli del sesso opposto. Quindi, mentre l’identità di genere è conforme al sesso biologico di riferimento, il ruolo di genere è egodistonico rispetto al contesto sociale di riferimento. Non desidera sottoporsi ad una RCS. Tende a mettere in atto accorgimenti per essere più credibile socialmente: travestitismo, chirurghia estetica, anche terapia ormonale. L’orientamento è tipicamente omosessuale, ma vi sono uomini che si definiscono bisessuali.
Condizione di un soggetto che vive come se facesse parte dell'altro sesso, assumendone aspetto esteriore e modalità di comportamento; non è da confondere con l'omosessualità.
Si parla più precisamente di Disturbo di Identità di Genere (DIG) o disforia di genere. Secondo il DSM-IV, i criteri diagnostici per identificare il disturbo dell'identità di genere sono i seguenti:
1. Il soggetto si identifica in maniera intensa e persistente con individui di sesso opposto (a quello anagrafico)
2. Questa identificazione non deve essere semplicemente un desiderio di qualche presunto vantaggio culturale derivante dall'appartenenza al sesso opposto (a quello anagrafico).
3. Deve esserci l'evidenza di una condizione di malessere persistente o di estraneità riguardo al proprio sesso anagrafico.
4. L'individuo non deve presentare una condizione di intersessualità (es. sindrome di insensibilità agli androgeni o iperplasia surrenale congenita)
5. Deve esserci un disagio clinicamente significativo o compromissione in ambito sociale, lavorativo e nelle relazioni interpersonali.
Vengono usati i termini MtF per definire persone in transizione dal sesso maschile al femminile e FtM per la transizione dal femminile al maschile.
L'iter per la riattribuzione di sesso è molto lungo e prevede visite psicologiche, endocrinologiche, chirurgiche, incontri di gruppo e il cd. real life test, cioè vivere per un tempo predefinito (2 anni) come se si appartenesse al sesso d'elezione.
E' buona norma utilizzare l'asterisco nelle parole che definisco il sesso di riferimento per comprendere tutte le situazioni possibili di genere (es. tutt* invece che tutti/e).
Disturbo dell'identita sessuale caratterizzato dal sentirsi psicologicamente di sesso opposto a quello biologico. Le persone transessuali, quindi, si sentono uomini in un corpo femminile o donne in un corpo maschile. La persona transessuale sente impossibile condurre un esistenza consona al proprio sesso in riferimento ad abbigliamento affetti lavoro hobby e prova vivo disgusto nei confronti dei propri genitali. Prova attrazione sessuale verso persone del proprio sesso anatomico ma la relazione e vissuta come eterosessuale e non omosessuale. Cerca di adeguare il suo aspetto esteriore, l'abbigliamento e il comportamento a quelli del sesso desiderato e a partire dall'adolescenza cercherà di ottenere cure ormonali.
La condizione transessuale e' abbastanza rara: riguarda meno dello 0.005% della popolazione mondiale. Questo vuol dire che in Italia vivono alcune migliaia di transessuali.
La maggior parte degli studi clinici in questo campo concordano sul fatto che il transessualismo sia il risultato di una combinazione complessa di fattori psico-socio-biologici.
Non vi sono cause mediche accertate alla base del transessualismo anche se alcuni autori ipotizzano fattori genetici od ormonali che avrebbero agito gia durante la vita fetale l origine sarebbe dunque da ricercare in ambito psicologico. Poichè l'identità sessuale si struttura entro il terzo anno di vita si puo ipotizzare che in questo periodo agiscano a livello profondo fattori disturbanti di ordine relazionale familiare culturale e sociale transessualismo primario.
Si definisce transessualismo secondario invece una condizione acquisita piu tardivamente in seguito a condizionamenti sociali economici o a eventi traumatici per esempio un soggetto travestito che prostituendosi in abiti femminili finisca per assumere progressivamente una identita femminile giungendo a desiderare il cambiamento di sesso. La variazione del sesso e la successiva variazione anagrafica del nome sono consentite in Italia a norma di una legge del 1982.
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