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Di E.F. (del 15/04/2013 @ 09:21:29, in Lettera L, visto n. 2576 volte)
La livedo reticolare è una affezione della pelle riconoscibile dalle chiazze violacee a forma di rete che si creano attorno a zone di cute normali. Si riscontra generalmente sugli arti, soprattutto quelli
inferiori ed è causata dall'abbassamento della temperatura locale, ad esempio quando il soggetto si toglie gli indumenti. Scompare al mancare della causa scatenante.
Nel momento in cui la livedo reticolare non sparisce può essere indizio di una patologia più grave.
Può essere congenita o associata a malattie di tipo reumatico o infettivo.
Colorazione bluastra assunta dalla cute in conseguenza di traumi contusivi (vedi ecchimosi).
Asportazione chirurgica di un lobo polmonare. Si rende necessaria in caso di affezioni che abbiano compromesso in modo irreversibile la funzionalità della zona colpita. Può rendersi necessaria in seguito a tubercolosi, ascessi polmonari cronici, cisti bronchiali o tumori. Rispetto all’asportazione totale di un polmone, ha il vantaggio di conservare al paziente una maggiore capacità respiratoria.
Tubercolosi polmonare postprimaria, che interessa tutto un lobo del polmone o la maggior parte di esso, delimitata da una scissura interlobare.
Termine anatomico con cui si indicano le parti più o meno ben individuate in certi organi risultano suddivisi, individuabili grazie alla presenza sulla superficie di solchi o scissure. Sono divisi in lobi ad esempio i polmoni, il cervello, il fegato, la prostata e la tiroide.
Intervento chirurgico sul cervello atto a interrompere alcune connessioni cerebrali alterate sezionando fibre nervose della sostanza bianca nel lobo interessato dall'alterazione. La tecnica ha conosciuto una certa diffusione in passato, soprattutto la lobotomia prefrontale, nel trattamento di psicosi e sindromi dolorose. Oggi è stata soppiantata dall'uso di psicofarmaci e altri trattamenti psichiatrici.
Piccolo lobo, o parte di un lobo, o porzione microscopica del parenchima di un organo ((l. epatico, l. polmonare, l. della ghiandola mammaria, ecc.) di cui rappresenta l'unità elementare funzionale in quanto vi sono rappresentati tutti gli elementi necessari e sufficienti al normale funzionamento dell’organo completo
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