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Infiammazione dell'apofisi mastoide, causata da infezione batterica. L’infiammazione localizzata all’orecchio medio alla mucosa e alle strutture ossee della mastoide può essere agevolata dalla virulenza dei germi, da una riduzione delle capacità di difesa dell’individuo, o anche dalla particolare conformazione anatomica dell’osso. La terapia è antibiotica ad alte dosi e chirurgica (mastoidectomia), semplice o radicale, secondo l'estensione del processo. Le complicanze di questa infiammazione possono essere molto gravi: il processo suppurativo può espandersi alla cavità cranica e può determinare un ascesso extradurale, o provocare una trombosi dei seni venosi o diffondersi allo spazio subaracnoideo, dando luogo a meningiti, o portare allo sviluppo di un ascesso cerebrale.
Nella mastoidite acuta si ha edema e dolore in regione mastoidea, cefalea e malessere generale. La mastoidite cronica è quasi sempre una complicazione di otite media cronica a perforazione postero-superiore del condotto uditivo esterno; si ha cefalea sorda temporo-parietale con ricorrenti esacerbazioni, otorrea fetida, con fistolizzazioni retroauricolari o nel condotto uditivo; può complicarsi con sindromi di vertigine e paresi del nervo facciale.
detta anche apofisi mastoide, è una protuberanza ossea a forma conica piuttosto massiccia che presenta una struttura spugnosa dovuta alle numerose cavità, cellule mastoidee; si ritrova nella porzione inferiore dell’osso temporale o che sporge dietro il padiglione dell’orecchio.
male nevralgico della mammella. È un sintomo comune a processi infiammatori (mastite), ma più spesso si ha nei giorni precedenti le mestruazioni
Le mastocitosi sono un gruppo di malattie caratterizzate dall'accumulo di mastociti nei tessuti e si dividono in cutanee (es. orticaria pigmentosa di Nettleship e Tay, teleangectasia macularis eruptiva perstans di Weber e Hellenschmied, mastocitosi cutanea diffusa, mastocitoma solitario di Tilbury Fox, etc) e sistemiche (es. mastocitosi sistemiche subacute, mastocitosi sistemiche aggressive, mastocitoma extracutaneo, sarcoma mastocitario, leucemia mastocitaria, etc). I sintomi e il decorso clinico della mastocitosi, può variare da paziente a paziente e dipende soprattutto dalla variante clinica della malattia.
o mast-cell, cellula del sistema immunitario. Le ritroviamo in tutto l'organismo, ma principalmente nei tessuti intorno ai vasi venosi, sulle superfici cutanee, mucose e sierose. Il mastocito ha numerosi granuli citoplasmatici che contengono istamina, eparina e altre sostanze liberate nell'ambiente extracellulare dopo l'interazione delle immunoglobuline di classe E, aderenti alla sua superficie, con antigeni specifici (allergeni). Queste cellule agiscono in maniera simile ai granulociti basofili ed entrambe fungono da sentinella sia verso i batteri che i parassiti pluricellulari: usano il contenuto dei loro granuli come richiamo per gli altri granulociti cosi da raggiungere il sito dell’infezione
È un'infezione della ghiandola mammaria nelle prime settimane dell'allattamento dovuta a penetrazione di germi (stafilococco aureo, streptococco, talora gonococco, ecc.) attraverso ragadi del capezzolo, da cui derivavano linfangite, mastite interstiziale e parenchimale. I sintomi più comuni sono brivido, febbre alta, tumefazione e dolore della mammella colpita. Una semplice profilassi dei capezzoli con pulizia scrupolosa dopo la poppata bambino e tenendoli ben asciutti evita molte complicanze cicatrizzanti. La terapia in caso di ragadi è basata sull'uso di pomate cicatrizzanti (sulfamidiche e antibiotiche) e sul trattamento precoce con antibiotici e antiflogistici, borsa di ghiaccio; in presenza di suppurazione iniziale impacchi caldo-umidi e nei casi più gravi svuotamento con incisione radiale.
Infiammazione che interessa la ghiandole della mammella. Si hanno diverse forme:acuta, suppurativa (stafilococcica, soprattutto durante l'allattamento) o non infettiva può essere associata alle irregolarità del ciclo mestruale;cronica, tubercolare o luetica. Il caso più frequente è quello che si ha durante l'allattamento ed è provocato da un batterio lo Staphylococcus aureus che giunge alla madre solitamente dal neonato stesso e che può diffondersi alle ghiandole attraverso un'ulcerazione o una ragade di un capezzolo.
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