Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di bob (del 21/01/2012 @ 09:15:43, in Lettera M, visto n. 1088 volte)
Tecnica diagnostica che consiste nell’inserimento di un endoscopio tramite un’incisione a livello del giugulo per raggiungere il mediastino ed effettuare un’esplorazione con eventuale biopsa dei tessuti retro sternali.
mediastinite causata da pericarditi croniche. Dolori al fegato, dispnea, anginoidi, cardiopalmo e lipotimie sono i sintomi principali causati dall’ ostacolo meccanico che si ha dentro il mediastino e al ritorno del sangue venoso che scorre nelle vene cave superiore e inferiore. Successivamente appare la sindrome da ostacolato deflusso venoso, con cianosi, edema al volto e al torace superiore, idrotorace, epatosplenomegalia e ascite. La cura: intervento di pericardiectomia, per ristabilire la corretta contrazione cardiaca.I medicinali cardiocinetici (digitalici)sono dannosi.
Di bob (del 21/01/2012 @ 09:14:43, in Lettera M, visto n. 1185 volte)
Il mediastino è uno spazio mediano della cavità toracica che comprende strutture e organi dell'apparato circolatorio, respiratorio, digerente, del sistema linfatico e del sistema nervoso.
Il mediastino, a parte le affezioni dei diversi organi ivi contenuti, può essere interessato da varie condizioni patologiche quali: ernie di visceri addominali attraverso il diaframma, emorragie, infiltrazioni d’aria proveniente dai polmoni o dalla trachea, processi infiammatori (mediastiniti).
Di bob (del 21/01/2012 @ 09:13:53, in Lettera M, visto n. 1101 volte)
Infezione che colpisce i tessuti connettivi del mediastino. Possono verificarsi a causa di germi patogeni penetrati dall’esterno, o dalla trachea, dai bronchi, e soprattutto dall’esofago che ha una parete sottile e facilmente lacerabile. Queste varie forme possono portare alla formazione di un ascesso o di una infiltrazione purulenta diffusa del mediastino. Rappresentano processi molto gravi, che se non trattati portano in breve tempo a una insufficienza cardiorespiratoria.
Condizione clinica che è arrecata dalla compressione degli organi del mediastino e caratterizzata da sintomi di compromissione circolatoria e respiratoria. Qualunque formazione espansiva che si origina nel mediastino come linfomi, timomi, cisti dermoidi, aneurismi aortici, gozzi tiroidei retrosternali e tumori neurogeni comprimono le strutture adiacenti (vasi, bronchi, nervi), così come gli esiti cicatriziali di mediastinite o processi infiltrativi tumorali che causano una condizione simile a quello che si ha con le formazioni espansive. Se vengono compromessi trachea e bronchi causa dispnea e tosse, secca e stizzosa, nel caso invece dell’ esofageo si ha disfagia a cui può legarsi disfonia per paralisi di una corda vocale in seguito a danneggiamento del nervo ricorrente. Se lo schiacciamento interessa i tronchi venosi presenti nel mediastino è ostacolato il ritorno venoso del sangue al cuore, di conseguenza aumenta la pressione venosa nei distretti a monte del punto di ostacolo, causando turgore delle vene giugulari, ipertensione endocranica (cefalea, vertigini, sonnolenza) e, l'edema "a mantellina" ovvero cianosi diffusa a palpebre, volto, collo e fosse sovraclaveari
Di bob (del 21/01/2012 @ 09:12:06, in Lettera M, visto n. 1147 volte)
Il nervo mediano origina dall'unione di due radici provenienti dal tronco secondario laterale e dal tronco secondario mediale del plesso brachiale.
Innerva con tre rami distinti tre muscoli: il muscolo abduttore breve del pollice, il muscolo opponente del pollice e il capo superficiale del muscolo flessore breve del pollice. Il nervo può essere leso a livello del cavo ascellare nelle lussazioni della spalla e a causa da lesioni originate da taglio, arma da fuoco e altri tipi di ferite. Le lesioni del nervo mediano possono determinare causalgia. La più comune patologia del nervo mediano è la sindrome del tunnel carpale, ossia una compressione del nervo a livello del polso.
È la vena visibile nella parte ventrale dell’avambraccio; in essa confluisce il flusso sanguigno refluo dell’arto e si divide poi, in corrispondenza del gomito, in vena mediana cefalica e basilica che risalgono poi verso la radice dell’arto
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