Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Organo muscolo-membranoso che occupa gran parte della cavità orale e costituisce la parete anteriore dell'orofaringe. Concorre all'assunzione, alla masticazione e alla deglutizione del cibo; svolge funzioni sensoriali (gustative, tattili); interviene poi nel meccanismo della fonazione. Ha forma allungata e appiattita, ha una parte fissa (radice) mediante la quale si inserisce alla mandibola e all’osso ioide, e una parte mobile che occupa la faringe e il cavo orale. È fornita di uno scheletro osteofibroso costituito dall’osso ioide, dalla membrana ioglossa e da un setto fibroso. La parte muscolare comprende 17 muscoli di cui alcuni originano da parti scheletriche vicine e terminano nella lingua, muscoli estrinseci, e altri che hanno origine nella lingua stessa, muscoli intrinseci. La faccia dorsale della lingua è cosparsa di numerose papille gustative che si dividono i n filiformi, fungiformi, vallate e fogliate. La faccia ventrale o inferiore del corpo e dell'apice è liscia; sul piano mediale della bocca è collegata al pavimento da una piega sagittale, il frenulo o filetto. La lingua viene irrorata dalle arterie linguali, palatine ascendenti e faringee ascendenti; alla sua innervazione provvedono, per la sensibilità generale, rami del nervo linguale e del nervo vago; per la sensibilità gustativa invece provvedono rami del nervo linguale e del glossofaringeo.
L'uso della parola come mezzo di comunicazione. La produzione di linguaggio necessita dell'integrazione cerebrale e neuromuscolare, nonché della facoltà di udire i suoni e di comprenderne il significato. L'area cerebrale dove avviene l'ideazione e la programmazione dei movimenti necessari per articolare le parole è il centro di Broca, localizzata nel piede della terza circonvoluzione frontale; quella deputata alla comprensione e all'elaborazione del linguaggio è invece l'area di Wernicke, nel lobo temporale. I disturbi del linguaggio verbale vengono definiti (specie in età infantile) con il termine di disfasia.
Di E.F. (del 19/03/2013 @ 11:42:48, in Lettera L, visto n. 836 volte)
Nasce dalla faccia anteriore dell'arteria carotide esterna ed è visibile sulla faccia inferiore della lingua ai lati del frenulo della lingua.
Irrora la parte posteriore della lingua, il pavimento della bocca e i muscoli ioidei.
Di E.F. (del 22/03/2013 @ 11:11:13, in Lettera L, visto n. 1119 volte)
Origina dal tronco posteriore del nervo mandibolare del trigemino. E' formato da fibre nervose che raggiungono le ghiandole sottomascellari e sottolinguali, parte del pavimento della bocca e la lingua, dando la sensibilità gustativa ai due terzi anteriori di quest'ultima.
La lesione del nervo linguale può verificarsi durante l’intervento di asportazione del dente del giudizio o per
altri interventi chirurgici del cavo orale: ne consegue perdita della sensibilità gustativa, tattile e dolorifica della
lingua. Più raramente la sintomatologia è dolorosa.
La lesione del nervo linguale porta il paziente a non masticare dal lato leso poiché il cibo non viene avvertito dalla
lingua che non lo distribuisce tra le arcate dentarie. La lingua, quindi, insensibile, viene spesso masticata
inavvertitamente.
Il rimedio consiste in un intervento di microchirugia ricostruttiva del nervo.
Termine anatomico generico usato per indicare alcune formazioni o appendici strette e lunghe, simili ad una piccola lingua, presenti in alcuni organi o strutture del corpo (per. es. lingula del cervelletto).
Porzione antero-inferiore del lobo superiore del polmone sinistro; si tratta di una piccola sporgenza che ricopre l'apice del cuore. Può essere considerata omologa del lobo medio del polmone destro che a sinistra manca.
Di E.F. (del 22/03/2013 @ 11:19:04, in Lettera L, visto n. 781 volte)
Preparazione farmaceutica di consistenza liquida o semiliquida utilizzata per uso esterno.
Viene preparata con eccipienti grassi e contenenti sostanze medicamentose con proprietà analgesiche, rubefacenti, emollienti o stimolanti.
Viene applicata per frizione sulla zona dolente per lenire il dolore prodotto da contusioni e da traumi muscolari, o per curare infiammazioni di origine traumatica.
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