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Forma di leucocitosi in cui si ha l'aumento del numero assoluto di linfociti nell'organismo (linfocitosi assoluta) oppure l'aumento della percentuale dei linfociti nella formula leucocitaria (linfocitosi relativa). Le principali cause sono infezioni: mononucleosi infettiva, epatite virale, infezioni da cytomegalovirus, rosolia, pertosse, tubercolosi, brucellosi, sifilide; endocrinopatie: tireotossicosi, insufficienza corticosurrenalica e neoplasie: leucemie linfoidi, soprattutto nella forma cronica.
Sinonimo di linfedema.
Tessuto epiteliale che ha nei propri spazi intracellulari linfociti; o anche degli organi formati da tessuto linfatico e tessuto epiteliale, quali tonsille, timo.
E' un tumore maligno che interessa il timo, le tonsille palatine, linguale e faringea, così chiamato per la natura epiteliale di questi organi e per la presenza di numerosi linfociti nella struttura del tumore. Si presenta con tumefazioni ghiandolari multiple del collo, dovute a metastasi.
Vedi Linfonodo.
Sinonimo di linfonodo.
È una tecnica di indagine diagnostiche per la visualizzazione dei linfonodi e dei vasi linfatici. Ormai in gran parte sostituita da tecniche più accurate e meno invasive come la TAC , la RMN o le indagini con ultrasuoni. La linfografia consta di due fasi, una di riempimento nella quale si osserva il mezzo di contrasto risalire lungo le vie linfatiche di un arto o dell'addome e giungere ai linfonodi e la seconda di immagazzinamento, che può durare anche settimane o mesi, e che consiste nella permanenza del contrasto all’interno dei linfonodi stessi. Permette quindi di distinguere quadri patologici e disfunzioni dei vasi linfatici e dei linfonodi.
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