Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Leucemie caratterizzate da un andamento relativamente stabile nel tempo, in forme mieloidi e in forme linfoidi; sono patologie meno aggressive delle leucemie acute. La diagnosi è simile a quella delle leucemie acute come esame emocromocitometrico, striscio di sangue periferico, biopsia del midollo osseo e analisi cromosomica a questi si possono aggiungere gli esami strumentali utili per la valutazione del grado di compromissione sistemica come ecografia, TAC, scintigrafia. La leucemìa crònica mieloide è una patologia mieloproliferativa (vedi mieloproliferative, sindromi) dell'età adulta; caratterizzata da un aumento delle dimensioni della milza (splenomegalia) e da un'aumentata produzione di granulociti. Il decorso è inizialmente asintomatico, ma sfocia invariabilmente verso un'acutizzazione detta crisi blastica. Il 95% dei pazienti è caratterizzata da un’ alterazione cromosomica. Durante la fase di acutizzazione appaiono blasti leucemici, di tipo sia linfoide sia mieloide. La fase cronica della patologia invece risponde piuttosto bene ai medicinali usati per ridurre il numero di granulociti leucemici, mentre la crisi blastica non risponde bene alla maggior parte dei tentativi terapeutici. Durante la fase cronica l'esecuzione del trapianto di midollo osseo migliora la prognosi. La leucemìa crònica linfoide è anch'essa tipica dell'età adulta, generalmente dopo la quinta decade, ed è caratterizzata dall’accumulo di linfociti maturi, nella maggior parte dei casi sono i linfociti B nel sangue e nel midollo osseo, che causa pancitopenia. Le cellule leucemiche possono infiltrare la milza e i linfonodi. Questa patologia ha spesso un decorso torpido, tanto che spesso costituisce un riscontro casuale all'esame emocromocitometrico, e in tal caso non richiede la somministrazione di alcun farmaco. Tipicamente i pazienti presentano una riduzione delle gammaglobuline e quindi risultano più suscettibili alle infezioni. In caso di necessità si rende necessaria la somministrazione di immunoglobuline, cortisonici o agenti alchilanti. Talora la malattia può evolvere in un linfoma(sindrome di Richter).
Aumento consistente di leucociti circolanti, con presenza di forme immature, che simula il quadro clinico di una leucemia che non è di tale natura; si può verificare in caso di malattie infettive croniche e gravi, di intossicazioni endogene, in alcune forme di tumore e per emorragie acute o emolisi. Viene differenziata da una leucemia mediante il dosaggio della fosfatasi alcalina leucocitaria che risulta elevata nel caso di reazione leucemoide e ridotta se si tratta di leucemia mieloide cronica.
Eccessivo aumento di leucociti circolanti, in cui si hanno forme immature che simulano il quadro clinico di una leucemia, ma non è di natura leucemica. Si ha durante il corso di patologie infettive croniche e gravi come la tubercolosi, di intossicazioni endogene come eclampsia, diabete scompensato, ustioni estese; si manifesta in forme tumorali soprattutto carcinoma mammario, polmonare, intestinale e renale e per emorragie acute o emolisi.
vedi aminoacidi.
Precursore dei leucociti. I leucoblasti si distinguono in mileoblasti, linfoblasti e monoblasti.
È l'esame che stabilisce il numero e le caratteristiche dei vari tipi di globuli bianchi o leucociti presenti nel sangue.
I globuli bianchi, cellule del sangue; hanno l'aspetto di piccole masse gelatinose incolori, sono grandi circa 10-12 micron di diametro e sono provvisti di nucleo. In generale, i globuli bianchi svolgono funzioni difensive, contro i microrganismi. Alcuni di essi accorrono nei tessuti dove siano penetrati batteri o sostanze estranee e li circondano emettendo dei prolungamenti e poi li distruggono. Altri producono delle sostanze, dette anticorpi, che neutralizzano l'azione nociva dei virus e batteri eventualmente penetrati nell'organismo.
Formula leucocitaria. E' l'esame che stabilisce il numero e le caratteristiche dei vari tipi di globuli bianchi o leucociti.
Neutrofili. Servono per difendere l'organismo dalle infezioni, specie se causate da batteri. Contengono diverse proteine e sostanze chimiche in grado di danneggiare irreversibilmente le membrane dei microorganismi patogeni.
VALORI NORMALI: 55%-70%, per uomini e donne.
Se esiste qualche anomalia nella forma e nella dimensione, viene segnalata.
La diminuzione dei neutrofili può essere il segnale di molte malattie:
infezioni batteriche (tifo, paratifo, brucellosi, tubercolosi)
infezioni virali (epatite, influenza, rosolia, morbillo, varicella, mononucleosi infettiva)
malattie del sangue, malnutrizione, alcolismo.
L'aumento dei neutrofili può, come del resto la diminuzione, essere determinato da tantissime cause: infezioni generalizzate o localizzate, provocate più di frequente da streptococchi e più raramente da altri batteri o da virus e funghi; assunzione di ormoni steroidei o litio; intossicazione da farmaci, quali clorpropamide, serotonina, digitale, acetilcolina.
In gravidanza, durante il puerperio, dopo intensi sforzi fisici e nel periodo neonatale l'aumento dei neutrofili è considerato fisiologico, ossia naturale.
Eosinofili. La loro funzione la difesa dell'organismo dai parassiti.
VALORI NORMALI: 1%-4%, per uomini e donne.
La diminuzione degli eosinofili è quasi sempre in relazione con una cura prolungata a base di preparati contenenti cortisone. Il loro aumento si riscontra in varie malattie, tra cui le più frequenti sono:
asma bronchiale, orticaria, febbre da fieno, allergia ai farmaci,
malattie causate da parassiti, scarlattina, corea, polmoniti, malattie del sangue, artrite reumatoide, avvelenamenti, malattie dello stomaco e dell'intestino.
Basofili. La loro funzione non è molto ben conosciuta. Anch'essi aumentano nelle allergie: contengono istamina che, se liberata in eccesso nel sangue e nei tessuti, provoca sintomi fastidiosi (come il prurito o la comparsa di pomfi cutanei) per combattere i quali si usano spesso farmaci chiamati antiistaminici.
VALORI NORMALI: O%-1%, per uomini e donne.
Una diminuzione dei basofili può essere dovuta a cure prolungate a base di preparati contenenti cortisone o progesterone, e talora si riscontra durante la gravidanza.
Può anche essere il segnale di varie malattie, tra cui: disturbi della tiroide, orticaria, asma, febbre da fieno.
|
<
|
aprile 2021
|
>
|
L |
M |
M |
G |
V |
S |
D |
| | | |
2 |
3 |
4 |
5 |
6 |
7 |
8 |
9 |
10 |
|
12 |
13 |
14 |
15 |
16 |
17 |
18 |
19 |
20 |
21 |
22 |
23 |
24 |
25 |
26 |
27 |
28 |
29 |
30 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|