Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Termine con il quale si indica il tempo in cui la ghiandola mammaria espelle latte; in genere nella donna varia da 6 a 12 mesi.
Liquido bianco prodotto e secreto dalle ghiandole mammarie delle femmine dei mammiferi in seguito alla nascita dei piccoli. Nutrimento di grande importanza poiché è il solo adatto a nutrire i mammiferi nel primo stadio della loro vita. È un alimento completo ha tutti i principali elementi nutritivi necessari per l’uomo, e quindi è fondamentale per un organismo in crescita e per tutta la vita. Si presenta come liquido di colore bianco-giallastro dovuto alla presenza di piccolissime goccioline di grasso ed ha un sapore dolciastro. Il latte di vacca è costituito da acqua per l’88%, da zuccheri per l’4,8%, il principale zucchero è quello caratteristico del latte ovvero il lattosio,il 3,5% è costituito da grassi: costituiti da trigliceridi, fosfolipidi e colesterolo, il 3,5% è rappresentato da caseina, lattoalbumina e lattoglobulina, le principali proteine del latte; infine il 7% è costituito da sali minerali, principalmente calcio e fosforo, e da numerose vitamine, del gruppo B, C, A, K, D, e PP; è però carente di ferro. Il latte alimentare può essere intero con un contenuto minimo di grasso 3%, parzialmente scremato, grasso massimo 1,8% e scremato o magro con grasso non superiore allo 0,5%.
Il latte di vacca è diverso da quello di donna poiché ha un maggior contenuto di caseina rispetto a quello di donna: questo è molto importante ai fini della digestione, in quanto la caseina forma nello stomaco un coagulo piuttosto denso, il latte di donna contiene in maggiore quantità la lattoalbumina che forma invece un precipitato fioccoso più digeribile.
Il latte di donna è più povero di calcio e di fosforo rispetto a quello di vacca, ma è più ricco di oligoelementi come rame, zinco, ferro. L'enzima lisozima è più abbondante nel latte di donna, è molto importante poiché protegge l'organismo dalle infezioni e influisce sulla flora intestinale; a differenza il latte di vacca è più povero di vitamine C, A e E, e lattosio; infine il latte di donna ha un maggior contenuto di acidi grassi polinsaturi. I grassi del latte sono facilmente digeribili poiché le loro molecole sono molto piccole; le globuline hanno capacità immunitarie, protettive contro le infezioni e le proteine hanno tutti gli aminoacidi indispensabili all'organismo ovvero gli amminoacidi essenziali. Il lattosio che è nel latte può causare, se non viene degradato in molecole più semplici, disturbi digestivi e nutrizionali. Questa rottura è causata dall’enzima lattasi, presente nell'intestino tenue e che può venire a mancare, per cause congenite o perché, se il latte non viene continuamente ingerito con l'alimentazione, l'enzima non viene più sintetizzato. Un adulto che abbia smesso di bere latte per un periodo di tempo prolungato, non è più in grado di sintetizzare l’ enzima in quantità sufficiente, e quindi l'assunzione occasionale anche di una minima quantità di latte per esempio, un bicchiere può causargli disagi a livello intestinale come diarrea e meteorismo, un modo per provvedere ciò è l’assunzione nell'alimentazione a piccole e man mano crescenti quantità di latte, fino al totale ripristino del corredo enzimatico.
Il latte è una delle principali fonti di calcio e fosforo, è quindi utilissimo durante l’ accrescimento. Le vitamine sono un pregio esclusivo del latte intero, poiché quello scremato è privato delle vitamine liposolubili quali A, D, E, K. Il latte non deve essere bollito poiché il calore eccessivo deteriora le proteine e distrugge le vitamine; inoltre il calore determina la formazione di una pellicola superficiale e di un deposito sul fondo del recipiente, i quali fanno perdere entrambi il 20% dei grassi, del calcio e delle proteine.
Proteina vegetale nonchè costituente principale della gomma. Il suo largo utilizzo, soprattutto in campo sanitario (i guanti) ha fatto sì che il lattice assumesse importanza in campo allergologico. E' infatti diffusa una sensibilizzazione al materiale che dopo un contatto prolungato può provocare reazioni come asma e orticaria.
Vedi fermenti lattici
Composto organico che deriva dal metabolismo dei carboidrati.
È un enzima che, nei tessuti dei mammiferi, accelera il processo reversibile di riduzione dell'acido piruvico a acido lattico. L'attività latticodeidrogenasica del plasma umano cresce durante la gravidanza e in varie malattie come epatiti, infarto del miocardio, leucemie mieloidi, emorragie: per valutarla, si richiede il dosaggio dell'LDH
È una tecnica che analizza il latte anziché il siero di sangue per effettuare accertamenti diagnostici. Di solito si usa per individuare alcune malattie infettive, nelle quali i germi si localizzano nelle ghiandole mammarie (per esempio la brucellosi). Il principio e la tecnica sono gli stessa della sierodiagnosi.
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