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si tratta di una famiglia di metallo proteasi in cui si hanno 10-15 residui aminoacidici idrofobi che facilitano la loro immissione nella membrana cellulare con il sito catalitico dell'enzima indirizzato all'esterno. Si conoscono attualmente 5 membri di questa famiglia e vengono denominate con la sigla di MT1-MMP
Le MMP sono una famiglia di almeno 21 proteasi zinco e calcio dipendenti che operano nel processo di degradazione di tutte le componenti della matrice extracellulare. Il loro nome è dovuto al fatto di presentare una regione di circa 165 residui aminoacidi che lega il calcio e lo zinco, fondamentale per l’attività di questi enzimi. Il loro sito attivo media sia la degradazione della matrice extracellulare, sia il taglio autocatalitico dell'enzima stesso. Sono secrete come zimogeni inattivi, attivati mediante un taglio proteolitico parziale per essere attivati definitivamente con un successivo taglio auto catalitico. Sono inibiti da inibitori specifici delle metallo-proteasi (TIMP).
metallo caratterizzato da un elevato peso atomico, il più delle volte risulta tossico per i sistemi biologici. Il piombo, il mercurio, il cadmio e il cromo ne sono alcuni esempi.
qualsiasi elemento metallico bivalente che fa parte del gruppo IIA come ad esempio il berillio, il magnesio,il calcio,lo stronzio,il bario e il radio.
elemento metallico monovalente che fa parte del gruppo IA come il litio, il sodio,il potassio, il cesio e il francio
elemento chimico contraddistinto da bassa elettronegatività, buona malleabilità e duttilità, lucentezza superficiale ed elevata conducibilità elettrica e termica, predisposto a formare ossidi basici con l’ossigeno
(CH2CHO)n. Polimero dell'aldeide acetica. Appare come un solido bianco altamente velenoso ed infiammabile, non lascia cenere, e per questo usato in tavolette come combustibile
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