Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Presenza di alcaptoni nelle urine.
Composto organico caratterizzato dalla presenza di uno o più gruppi ossidrilici -OH; deriva dagli idrocarburi per sostituzione di uno o più atomi di idrogeno con altrettanti gruppi ossidrilici. Gli alcoli si dicono primari se l'ossidrile è legato a un atomo di carbonio che porta altri atomi di idrogeno (-CH2OH); secondari se l'ossidrile è legato a un atomo di carbonio che porta un atomo di idrogeno (-CHOH); terziari se non c'è idrogeno legato all'ossidrile (-COH). La riduzione delle aldeidi dà sempre un alcol primario; quella dei chetoni un alcol secondario. Si dicono alcoli superiori quelli che hanno più di sei atomi di carbonio. La denominazione IUPAC prevede che un alcol venga chiamato con il nome dell'idrocarburo da cui deriva + il suffisso -olo (o -diolo o -triolo se ci sono due o tre gruppi alcolici); viene aggiunto poi un numero arabo che indica l'atomo di carbonio al quale è legato il gruppo ossidrilico. Per esempio il metanolo deriva dal metano e l'etanolo dall'etano. Una denominazione alternativa è rappresentata dall'aggettivo dell'idrocarburo preceduto da alcol: l'etanolo è detto anche alcol etilico. Gli alcoli vengono impiegati principalmente come solventi.
Concentrazione di alcol etilico nel sangue. Quando è maggiore di 0,05 g per 100 cc di sangue inizia l'alterazione di alcuni processi psichici; si parla di ubriachezza con un valore di 0,15 g; il soggetto diventa bisognoso di cure quando il livello arriva a 0,2 g. Con 0,5 g le conseguenze dell'assunzione di alcol sono letali.
Di seguito forniamo il contributo calorico indicativo di alcuni alcolici. L'indicazione è data per 100 g e tiene conto sia del contributo dell'alcol sia dei carboidrati (zuccheri) presenti nel liquore. Si noti come 4 cl di liquore al caffè (liquore dolce ad alta gradazione) possano apportare più di 150 kcal.Amaretto 90, amaro (alta gradazione) 230, amaro (bassa gradazione) 260, aperitivo (vermut) 140, birra chiara 34, birra scura 30, brandy 230, cognac 210, gin 330, grappa 230, limoncello 150, liquori dolci ad alta gradazione 300-400, marsala all'uovo 150, marsala 205, rhum 387, spumante brut 71, tequila 325, vermouth secco 135, vermouth 200, vino (12 gradi) 82, vino (13 gradi) 91, vodka 220, whisky 240.
Bevanda contenente alcol in percentuale superiore al 3%.
Abuso continuato di bevande alcoliche. Nel caso dell'alcol è difficile distinguere i bevitori eccessivi dai bevitori cronici. Nei primi non c'è dipendenza, mentre nei secondi esiste una dipendenza e un degrado psico-somatico evidenti. In realtà anche nei primi (bevitori eccessivi) esistono danni fisici a volte irreversibili. Infatti l'alcol etilico viene degradato nel fegato ad acetaldeide dall'alcol-deidrogenasi, poi ad acetato dall'acetaldeide-deidrogenasi e infine ad acetil-CoA che entra nel ciclo di Krebs. Durante il processo si formano acidi grassi che non vengono degradati a causa dell'effetto tossico dell'alcol sui mitocondri; da ciò deriva l'eccessiva presenza di grassi nel fegato dei bevitori. Oltre ai danni epatici (epatite e cirrosi), l'alcol può essere causa di gastriti, ulcera gastrica e duodenale, insufficienza pancreatica, miocardiopatie, miopatie, alcune forme di cancro (carcinoma all'esofago), disturbi nervosi (sindrome di Korsakov, malattia di Marchiafava-Bignami). Il trattamento degli alcolisti è prevalentemente psicoterapico, analitico e rieducativo (associazioni di ex-alcolisti).
Terapia basata sull'iniezione di alcol in piccole quantità presso gangli o tronchi nervosi a scopo analgesico.
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