Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Il triptofano è un amminoacido essenziale, vale a dire che deve essere assunto tramite l'alimentazione, dato che l'organismo umano non è in grado di sintetizzarlo.
Il triptofano è anche un precursore della serotonina (un neurotrasmettitore), della melatonina e della niacina.
Il triptofano è stato utilizzato a lungo come integratore alimentare. Per la sua proprietà di stimolatore dei livelli di serotonina, il triptofano si è rivelato un rimedio efficace per indurre sonnolenza.
Nel 1989, tuttavia, si è verificata una misteriosa epidemia di una malattia autoimmune denominata sindrome eosinofilo-mialgica attribuita a una partita di triptofano sintetizzata in maniera errata.
Per aumentare la resa del prodotto e ridurre i costi, vi fu un intervento di manipolazione genetica che provocò una corruzione della sostanza.
In quanto integratore alimentare, il triptofano fu ritirato dal mercato, ma è ancora presente come farmaco da utilizzare in psichiatria come antidepressivo.
In natura, il triptofano si trova in buone percentuali all'interno di cioccolato, avena, banane, arachidi, latte e suoi derivati.
La trippa è una frattaglia costituita dalla parte di apparato digerente del bovino compresa fra esofago e stomaco; dopo la macellazione viene sottoposta a pulizia e bollitura. È composta da rumine (la parte a forma di sacco più grande, detta anche trippa, croce, crocetta, pancia, trippa liscia o busecca), omaso (formato da lamelle, detto anche centopelli o foiolo) e reticolo (o cuffia, un piccolo sacco con aspetto spugnoso, detta anche cuffia, nido d'ape, bonetto o beretta). La trippa è un alimento consumato da lungo tempo: i greci la cucinavano sulla brace, mentre i romani la utilizzavano per preparare salsicce. Oggi è facilmente reperibile in commercio; la si trova già pulita e anche lessata.
Le vicende del morbo della mucca pazza (e la relativa disinformazione) hanno trascinato la trippa fra le parti a rischio: ingiustamente, visto che le norme entrate in vigore l'1/10/2000 prevedono la distruzione dell'intero intestino, ma non dei prestomaci (trippa) e dello stomaco. È preferibile conservarla in frigorifero immersa in acqua, affinché non ingiallisca. Le ricette per la preparazione della trippa sono moltissime, diverse da una città all’altra. È un piatto economico e molto nutriente, dal momento che ha un contenuto molto elevato di proteine e basso in grassi.
INFO AL. - Carboidrati: 0; proteine: 15,8; grassi: 5; acqua: 72; calorie: 108.
Malattia causata da un protozoo.
Tripanosomiasi africana (malattia del sonno)
Malattia, detta anche "malattia del sonno", causata dal tripanosoma gambiense e dal tripanosoma rhodiense e trasmessa all'uomo dalla mosca tsè-tsè.
Tripanosomiasi americana (malattia di Chagas)
Malattia, detta anche "malattia di Chagas", causata dal tripanosoma cruzi e trasmessa all'uomo dalle cimici.
Farmaco ganglioplegico impiegato nelle emergenze di ipertensioni gravi aneurisma dell'aorta addominale con pericolo di rottura imminente aneurisma dissecante. Esercita una intensa azione vasodilatatrice. Viene somministrato in infusione endovenosa sotto stretto controllo medico perche e necessario tenere sotto costante osservazione la pressione arteriosa.
La triiodotironina (T3) è un ormone tiroideo, prodotto dalle cellule follicolari tiroidee in risposta all'ormone ipofisario TSH,insieme alla tiroxina.
Contiene tre atomi di iodio ed è presente nel flusso sanguigno con una concentrazione di 80/180 ng/dl di sangue. Nei tessuti periferici la tiroxina viene trasformata in triiodotironina.
La massima parte dell'ormone circolante (89%)deriva dalla trasformazione metabolica della tiroxina, o tetraiodotironina (T4), e rappresenta il 2÷5% dello iodio ormonale; la perdita di un atomo di iodio le conferisce una maggiore potenza biologica e infatti ha un’azione stimolante sul metabolismo molto più intensa di quella della tiroxina.
Lipidi complessi che sono depositati principalmente nel tessuto adiposo e sono un importante fonte di energia. Si pensa che livelli elevati di trigliceridi possano contribuire all'aterosclerosi.
Situata sull'orifizio atrioventricolare destro del cuore presenta tre lembi o cuspidi su cui si inseriscono le formazioni tendinee che partono dai pilastri del ventricolo. La chiusura della valvola tricuspide impedisce il riflusso del sangue nell atrio durante la sistole del ventricolo.
Valvola Tricuspide
Le patologie più comuni che possono affliggere la valvola tricuspide sono:
Stenosi tricuspidale. È un restringimento dell'orifizio valvolare, dovuto alla fusione delle commissure, oppure a un cambiamento morfologico delle corde tendinee.
Insufficienza tricuspidale. Si verifica una lesione a livello di uno degli elementi strutturali della valvola: cuspidi, anello valvolare, corde tendinee e muscoli papillari.
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