Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Formazione ossea o cartilaginea appiattita, membrana: per esempio, làmina cribrosa dell'osso etmoide, làmina quadrigemina. La làmina vertebrale è la porzione dell'arco della vertebra che forma, insieme a quella controlaterale, la parete postero-laterale del canale vertebrale.
Intervento chirurgico mediante il quale si praticano la resezione e l'asportazione definitiva delle lamine posteriori delle vertebre, ottenendo un'apertura del canale vertebrale con esposizione del midollo spinale. Può essere attuata uni o bilateralmente. È indicata nel caso si debba intervenire sul midollo spinale o sulle sue meningi per segni di compressione midollare (tumori, ascessi, ernie del disco).
Asportazione chirurgica totale o parziale delle lamine e degli archi vertebrali mediante la quale si ottiene un’ampia apertura del canale vertebrale ed esposizione del midollo spinale. È un intervento indispensabile quando bisogna intervenire sul midollo spinale o sulle meningi in seguito ad esempio alla presenza di tumori, ascessi o ernie del disco. Nel caso in cui venga attuata da un lato si chiama laminectomìa unilaterale; bilaterale quando si attua da entrambe i lati. La laminectomia temporanea si ha quando le lamine tagliate vengono sollevate e poi riposizionate alla fine dell’intervento.
È un medicinale inibitore nucleosidico della trascrittasi inversa. Trova impiego contro virus HIV per rallentare l'AIDS; in genere però la terapia non è sufficiente per cui viene associato ad altri farmaci come la zidovudina per ridurre l'insorgenza di resistenza al farmaco. È stato studiato anche un suo possibile utilizzo come terapia per l’epatite cronica di tipo B. Pancreatite, miopatie e neuropatie periferiche possono essere i possibili effetti collaterali
È un medicinale ad azione antipilettica, trova impiego nel trattamento della sindrome maniaco-depressiva; ritarda le ricadute depressive. Nausea insonnia e sonnolenza possono essere gli effetti collaterali
Strumento utilizzato per la valutazione clinica dell’occhio, che permette l’osservazione stereoscopica dei tessuti oculari. È costituito da un microscopio, fornito di un sistema di illuminazione e di uno di sostegno. Viene utilizzata per visualizzare gli annessi, gli strati corneali, la camera anteriore, l’iride, il cristallino e il corpo vitreo anteriore. Con lenti aggiuntive si può valutare anche il vitreo centrale e posteriore, il fundus e l’angolo irido-camerulare.
O miopatia facio-scapolo omerale, descritta da Landouzy e Dejerine nel 1884. È una forma di distrofia muscolare progressiva, tra le più benigne come prognosi. È una malattia a carattere autosomico dominante, legata a un’alterazione di un gene localizzato sul cromosoma 4. Interessa in modo uguale i due sessi, ne è affetta circa una persona su 100.000. Si manifesta inizialmente con con ipotrofia dei muscoli del volto (viso inespressivo, riso trasversale, incompleta chiusura degli occhi, appiattimento delle guance, eversione del labbro inferiore). Poi si ha una compromissione dei muscoli fissatori della spalla con scollamento del bordo inferiore della scapola che appare lateralizzata e sopraelevata quando si è a riposo, mentre durante l’abduzione delle braccia tende a sporgere al di sopra delle spalle ai due lati del collo. In seguito la malattia progredisce con compromissione dei muscoli bicipite e tricipite e brachio-radiale. Esistono inoltre varietà topografiche diverse, che si distinguono dal quadro sopra descritto per la compromissione elettiva di gruppi muscolari differenti. La più comune è la miopatia di Landouzy-Dejerine con compromissione peroneale, o ancora quella scapolo-peroneale.
Per quanto riguarda la diagnosi, gli esami complementari sono di scarso aiuto in quanto gli enzimi muscolari nel siero sono per lo più normali, eccetto un aumento, a volte importante, della creatina chinasi, e le alterazioni elettromiografiche di tipo miogeno sono discrete. La biopsia muscolare può risultare normale o mostrare piccole fibre arrotondate a distribuzione diffusa per atrofia selettiva delle fibre di tipo I. Le tecniche di genetica molecolare sono volte, in questo caso, a determinare la lunghezza del frammento EcoRI sul braccio lungo del cromosoma 4 (nei pazienti con distrofia facio-scapolo-omerale, tale frammento è più breve). La terapia è sintomatica e prevede fisioterapia.
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