Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Forma di encefalite virale facente parte del gruppo delle encefalopatie spongiformi, accanto alla malattia di Gerstmann-Straussler-Scheinker, al Kuru e all'encefalopatia spongiforme bovina, o morbo della mucca pazza, un gruppo di malattie questo definito come malattie da prioni. La sindrome di Jakob-Creutzfeldt si presenta sia in forma ereditaria (15% del totale, legata a un difetto genetico autosomico dominante), che in forma acquisita, per lo più sporadica. La forma acquisita presenta un picco di incidenza tra i 45 e i 75 anni d'età e ha una incubazione di 20 anni circa; è anche detta "iatrogena" perché la trasmissione del virus avverrebbe attraverso trapianti di cornea, somministrazione di ormone della crescita (GH) o gonadotropine estratte dalle ipofisi di cadaveri, oppure attraverso strumenti neurochirurgici non adeguatamente sterilizzati.
Il quadro clinico è caratterizzato da:
-deterioramento mentale progressivo fino alla demenza,
-disturbi dell'andatura, della vista e dell'equilibrio, fino alla comparsa di mioclono,
-cecità corticale,
-stato confusionale e progressivo deterioramento della coscienza fino al coma.
La maggior parte dei pazienti muore entro 3-6 mesi dalla comparsa dei primi sintomi. La diagnosi è sospettabile sulla base dei dati anamnestici e clinici e ad alterazioni elettroencefalografiche e radiologiche (TAC) suggestive di atrofia rapidamente progressiva: l'unica certezza, tuttavia, la fornisce l'esame autoptico del cervello. È attualmente possibile, ancorché in centri specializzati, la diagnosi di malattia da prioni (e, nel caso specifico, di sindrome di Jakob-Creutzfeldt) con l'elettroforesi del liquor, utilizzando metodiche radioimmunologiche di rinforzo che individuano alcune proteine indicate come possibili "marker" di malattia: allo stato attuale, tuttavia, questi test mostrerebbero sufficiente sensibilità e specificità solo in pazienti già dementi. Ancora nulla è disponibile per la diagnosi precoce (bisognerebbe, in teoria, ritenere a rischio tutti i membri delle famiglie in cui si sono avuti casi di encefalopatia spongiforme o degenerazioni nervose inspiegate, dal momento che una quota di casi è legata a trasmissione ereditaria). Non esiste terapia specifica.
Reazione costituita da febbre, brividi, cefalea, mialgie, accompagnata da intensificazione delle lesioni mucocutanee, che si verifica quando grandi quantità di tossine vengono rilasciate nel corpo man mano che i batteri (normalmente del genere Spirochete, come Treponema pallidum, agente patologico della sifilide) muoiono durante una terapia antibiotica. Lo stesso può verificarsi in caso di presenza di lieviti del genere Candida quando vengono rilasciate le tossine dei lieviti che stanno morendo.
Regredisce spontaneamente entro 24 ore. Non richiede trattamento.
Disturbo del sonno dovuto alla desincronizzazione tra il ritmo circadiano interno e l’orario attuale. Si associano spesso anche altri disturbi, come leggera nausea, cefalea, senso di torpore alle estremità. Si verifica spesso in seguito ai cambiamenti di fuso nei viaggi aerei, e nei lavoratori sottoposti allo spostamento di turno. Si risolve generalmente in pochi giorni con un adeguamento al ritmo della luce. Può essere utile un trattamento con melatonina.
Denominazione indiana per indicare la leishmaniosi viscerale.
Potassiemia. Presenza di potassio nel sangue. Al di sopra e al di sotto di alcuni livelli fisiologici, 0 16-0 21 mg ml di plasma dei quali si verificano manifestazioni patologiche rispettivamente di iperpotassiemia e ipopotassiemia.
Farmaco antibiotico che fa parte della famiglia degli aminoglicosidi. Il suo spettro d'azione è simile a quello della gentamicina ma possiede maggiore tossicità renale e cocleare.
Neoplasia maligna della cute e delle mucose, a origine multifocale dai capillari e dai fibroblasti pericapillari e con elevata capacità di metastatizzazione. Le cause sono è ignote ma è probabile che nella comparsa della malattia abbiano un ruolo fattori genetici, documentati in Italia dall'elevata frequenza nei soggetti affetti dell'aplotipo HLA-DR5. Fattori favorenti sono rappresentati da una condizione di depressione permanente dell'immunità cellulo-mediata, infezioni virali e liberazione dai tessuti di fattori angioproliferativi. La forma classica, più lieve, è limitata alla cute (ove sono presenti chiazze rosso violacee o bruno violacee, con placche e noduli dello stesso colore, localizzate più frequentemente agli arti inferiori ma possibili su tutte le superfici corporee) ed è di facile riscontro nei soggetti anziani. La forma aggressiva, che coinvolge anche i linfonodi e il tratto gastroenterico, colpisce elettivamente i pazienti affetti da AIDS e i soggetti immunodepressi in genere. Parte dei soggetti colpiti sviluppa un concomitante linfoma maligno.
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