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Dal latino “ister”, che significa utero e “ectomia”, cioè significa rimozione. È l'intervento chirurgico di rimozione dell'utero. Molte sono le condizioni che possono richiedere un’isterectomia, tra le quali: alcuni disturbi che portano ad un eccessivo sanguinamento mestruale che può causare una significativa perdita di peso, forti crampi e dolore addominale in modo non sopportabile; tumori benigni dello strato muscolare dell’utero, noti come tumori fibromiomi, questi tumori possono raggiungere dimensioni significative causando crampi, dolore e compressione sulle strutture circostanti; tumori maligni; prolasso uterino; endometriosi; infezioni dell’utero o delle tube di Falloppio. Aver subito un isterectomia rende la donna impossibilitata a rimanere incinta. L'intervento non influenza invece le sensazioni sessuali.
Lo scopo dell’isterectomia è rimuovere l’utero, a volte il chirurgo può però decidere di rimuovere anche una o entrambe le ovaie attraverso le tube di Falloppio. Ciò è noto come isterectomia e salpingo-ovariectomia.
L’operazione può essere fatta attraverso l’addome (isterectomia addominale) o attraverso la vagina (isterectomia vaginale). Nell’isterectomia addominale l’incisione può essere verticale sulla linea mediana o può essere trasversale (incisione “bikini”).
Forma psiconevrotica caratterizzata da un complesso quadro clinico con manifestazioni somatiche e psichiche. Nell’attuale classificazione del DSM-IV, il termine nevrosi isterica è stato sostituito dal disturbo di conversione, così definito in quanto il soggetto tende a “convertire” in disturbi somatici i propri problemi psicologici. Le manifestazioni somatiche possono interessare qualsiasi organo o apparato, i sintomi più comuni sono i disturbi della sensibilità e della motilità, le paralisi, spasmi muscolari e tremori. Tra i sintomi psichici si possono osservare: disturbi della coscienza e della memoria, depressione, euforia, oltre ai tratti caratteristici della personalità. Il decorso è generalmente cronico per le implicazioni a livello del carattere. La cura si basa essenzialmente sulla psicoterapia coadiuvata dall'uso di farmaci come ansiolitici o antidepressivi. In alcuni casi si rende necessario l’utilizzo di terapie familiari, modificazioni ambientali e sociali, tecniche suggestive, quali l’ipnosi e la narcoanalisi.
Esame diagnostico della cavità dell'utero che si esegue tramite una sonda chiamata isterometro. Si esegue per accertare le condizioni del canale cervicale, l’ampiezza dell’orificio uterino interno, la direzione assunta dal corpo uterino e la lunghezza della cavità.
Intervento chirurgico che serve a fissare l'utero in posizione corretta qualora esso si trovi posizionato in modo anomalo.
O ISG è un esame radiologico che utilizza una sostanza radio-opaca che viene iniettata nel canale cervicale dell’utero per riconoscere la forma, le eventuali deviazioni e deformazioni della cavità uterina e delle tube. L’ISG è indicata nello studio della sterilità coniugale primitiva e secondaria: malformazioni o malposizioni uterine, tubariche, difetti della cavità uterina. L'esame viene effettuato solitamente tra l’8° e il 10° giorno del ciclo mestruale.
È una tecnica diagnostica che viene eseguita in ambulatorio, senza alcuna preparazione farmacologia e anestesia, la paziente assume la stessa posizione di una visita ginecologica. Lo scopo è quello di visualizzare la cavità uterina attraverso un sottile endoscopio a fibre ottiche, l'isteroscopio, introdotto nel canale cervicale. L'isteroscopia viene utilizzata nel caso di: sanguinamenti uterini anomali, polipi e fibromi presenti nella cavità uterina, sterilità e abortività, sospetto di malformazioni uterine, pap test ed esami citologici alterati, controllo nelle donne che fanno terapia ormonale sostitutiva in menopausa o dopo interventi per cancro alla mammella, diagnosi precoce di iperplasia endometriale, ritenzione di spirale, isterosalpingografie patologiche, nonché monitaraggio delle pazienti a rischio oncologico (obesità, diabete, policistosi ovarica).
È l'incisione chirurgica della parete dell'utero. Si esegue nel taglio cesareo per estrarre il feto, in caso di mioma interessante la cavità uterina, o nella chirurgia riparativa di malformazioni uterine.
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