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L'alanina ¨¨ un amminoacido non polare, la sua molecola ¨¨ chirale. Non si tratta di un amminoacido essenziale, dal momento che risulta sintetizzabile dall'organismo umano.
Pu¨° esser prodotto nei muscoli attraverso un processo chiamato transamminazione, che parte da una conversione dell'acido glutammico. Nel fegato l'alanina viene trasformata in acido piruvico. Infine, l'enzima alanina amminotransferasi catalizza la reazione nella quale il gruppo amminico dell'alanina viene trasferito all'acido ¦Á-chetoglutarico formando l'acido glutammico.
Conosciuta anche come Osteopetrosi. Vedi malattia delle ossa marmoree
infiammazione della borsa, con conseguente ingrossamento, intorno all'estremità distale del tendine calcaneare (tendine di Achille)
Si caratterizza per la presenza regolare su tutto il territorio retinico di chiazzette bianche, che possono precedere o coesistere con la pigmentazione tipica della retinite pigmentosa. I sintomi peculiari sono l’emeralopia e il difetto
campimetrico, caratterizzato inizialmente da uno scotoma centrale e,successivamente, da un restringimento concentrico che comporta
una visione tubolare.
L’ERG è alterato o estinto.
Malattia genetica a trasmissione autosomica recessiva. Il gene responsabile non è ancora noto.
Anomalia congenita ed ereditaria caratterizzata da mancanza di pigmento nella pelle, nei capelli, nei peli e negli occhi. La causa è determinata dall'assenza dell’enzima tirosinasi, indispensabile per la sintesi delle melanine. Chi ne è affetto presenta cute sottile e rosata, capelli e peli finissimi di colore bianco o giallo dorato. Spesso si accompagna a deficit visivi: astigmatismo, nistagmo, ipermetropia, miopia, daltonismo, malformazioni del cristallino; notevole sensibilità alla luce solare e predisposizione a neoplasie della cute.
Patologia costituzionale ereditaria (acromia), caratterizzata dall'assenza, totale o parziale, del pigmento cutaneo e pilifero, o melanina, con conseguente decolorazione della pelle, degli occhi e dei capelli. Negli animali superiori, la pupilla appare di colore rosso, la pelle è sottile e rosea, i peli e i capelli sono molto fini e chiari.
L’albinismo oculare di tipo 1 è una forma di depigmentazione che colpisce prevalentemente l’epitelio pigmentato dell’occhio, mentre la pelle e i capelli sono di solito normalmente pigmentati. A differenza di altre forme di albinismo, nell’albinismo oculare di tipo 1 non è alterata la produzione di melanina ma bensì la sua distribuzione all’interno delle cellule.
Come si manifesta: La depigmentazione dell’epitelio pigmentato dell’occhio causa riduzione dell’acuità visiva (diminuzione della vista), nistagmo (movimenti involontari degli occhi), strabismo e fotofobia (ipersensibilità e conseguente fastidio alla luce). Infatti, i problemi maggiori si manifestano nella retina, la parte dell’occhio in cui si trovano i fotorecettori (cellule deputate a ricevere lo "stimolo visivo").
Le cause: Nel 1995 un gruppo di ricercatori dell’Istituto Telethon di Genetica e Medicina (TIGEM) ha identificato il gene che risulta alterato nelle persone affette da questa malattia. Il gene è chiamato OA1 e si trova sul cromosoma X: contiene le informazioni necessarie per produrre un recettore importante per regolare la formazione dei melanosomi, strutture contenenti melanina e presenti all’interno delle cellule pigmentate (melanociti).
Come si trasmette: La trasmissione è recessiva legata al cromosoma X: la malattia si manifesta nei maschi ed è trasmessa da femmine portatrici del gene mutato. Le portatrici possono manifestare sintomi, anche se in misura minore rispetto ai maschi affetti. Ad ogni gravidanza una donna portatrice presenta un rischio del 50% di generare un figlio maschio affetto dalla malattia ed un rischio del 50% di generare una figlia a sua volta portatrice.
La diagnosi: La diagnosi viene effettuata dall’oculista attraverso l’osservazione del fondo oculare, che dimostra nei pazienti maschi una diffusa ipopigmentazione della retina. Inoltre è necessario analizzare il fondo oculare anche nella madre del paziente. La caretteristica peculiare del fondo oculare della madre portatrice di albinismo oculare di tipo 1 è la presenza di zone di ipopigmentazione retinica accanto a zone normalmente pigmentate. Queste due indagini insieme permettono di distinguere l’albinismo oculare di tipo 1 da altre forme di albinismo.
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