Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Disturbo del controllo degli sfinteri vescicale o anale che determina la perdita involontaria di urine o feci.
Periodo di tempo che intercorre fra il momento in cui un germe patogeno penetra nell’organismo e il momento in cui compaiono i segni della malattia da esso provocata. Tale periodo corrisponde al tempo necessario perché il patogeno raggiunga le sedi in cui può insediarsi e moltiplicarsi determinando la comparsa della sintomatologia. Questo lasso di tempo può variare da poche ore a molte settimane a mesi, a seconda della malattia ed in relazione ad altri fattori con la resistenza dell'organismo.
Presenza di indacano nel sangue. Tale sostanza si trova normalmente nel sangue in una concentrazione compresa tra 0,3 e 1 mg per 1000 ml di siero, varia a seconda della dieta (aumenta con dieta ricca di proteine), della funzionalità dell'intestino e dell’età. In condizioni patologiche l’aumento della indacanemia è espressione di malattie intestinali con un’aumentata putrefazione delle proteine alimentari o in alcuni casi di malfunzionamento del fegato o di insufficienza renale.
Prodotto metabolico del triptofano, è un sale potassico dell’acido 3-indossilsolforico, presente nel plasma e nelle urine.
Eliminazione di indacano con le urine, in rapporto diretto con i livelli ematici di tale sostanza.
Rallentamento delle funzioni digestive con senso di peso epigastrico, eruttazioni, a volte nausea e vomito, meteorismo, borborigmi, flatulenza, astenia e senso generale di malessere. Può essere un disturbo episodico, provocato da eccessi alimentari, oppure frequente, e tal caso si parla di dispepsia.
Farmaci
Indocollirio, Indom, Indoxen, Metacen.
Indicazioni
Per uso oculistico nelle affezioni infiammatorie blefarocongiuntivali e nell'edema maculare cistoide negli interventi chirurgici di estrazione del cristallino. Per uso generale nelle affezioni infiammatorie e reumatiche dell'apparato muscolo scheletrico, artrite reumatoide, artrosi, spondilite anchilosante, osteoartrite e gotta.
Controindicazioni
Da non usarsi in stato di gravidanza, durante l'allattamento, nei bambini al di sotto dei 14 anni e nei pazienti affetti da gastrite e duodenite di tipo ulceroso, nei casi di persone affette da disturbi psichici, epilessia, morbo di Parkinson e in tutti quei soggetti allergici all'ASA. Il collirio per impiego oculistico deve essere evitato dai soggetti che usano lenti a contatto.
Interazioni
Sono conosciute interazioni con anticoagulanti orali, ACE inibitori, betabloccanti, calcioantagonisti, litio, diuretici, amminoglicosidi, metotrexato.
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