Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Abbozzo del sistema nervoso centrale nell embrione. Di forma cilindrica e munita di cavità centrale, il tubo neurale deriva da una regione ispessita dell'ectoderma, la piastra neurale, attraverso un processo detto neurulazione.
Negli embrioni umani, durante il corso dello sviluppo, l'estremità cefalica del tubo neurale perde la forma cilindrica e si allarga in vescicole encefaliche, abbozzi delle diverse parti dell'encefalo;la restante parte del tubo neurale, discostandosi in misura minore dalla forma originaria, dà origine al midollo spinale.
Canale alimentare dell apparato digerente vedi digerente apparato che origina nella bocca e termina con lo sfintere anale comprende esofago stomaco intestino.
Eminenza ossea piu o meno voluminosa su cui si inseriscono frequentemente legamenti e muscoli.
Dermatiti di probabile natura tubercolare. Sono il lichen scrofulosorum e i tuberculidi papulo-necrotici caratterizzati da relativa benignità del decorso clinico e assenza di micobatteri nelle lesioni.
La tubercolosi (anche detta Tbc o tisi) è una malattia infettiva dovuta al Mycobacterium Tubercolosis (bacillo di Kock). La malattia colpisce i polmoni, ma può interessare qualsiasi organo. L'agente infettivo è un batterio Gram positivo a forma di bastoncino e la via d'infezione più comune è quella aerogena, per inalazione polmonare; i micobatteri si depositano negli alveoli dando origine alla patologia primaria. Ci sono però anche altre vie d'infezione, benché meno frequenti, se non rarissime: per ingestione di latte contaminato, per contaminazione del sangue dopo ingestione del batterio, attraverso il tessuto linfatico (passando per le tonsille), per via congenita (i batteri passano attraverso la placenta), per contatto con materiale infetto. La tubercolosi è oggi una malattia piuttosto rara nei paesi sviluppati, ma ci sono comunque alcuni individui che risultano positivi al Tine-test (tubercolino-positivi); questo significa che sono venuti in contatto con il batterio senza però avere sviluppato la malattia. Nei paesi in via di sviluppo invece la tubercolosi è tutt'ora una patologia diffusa, spesso con esito fatale.
La Tbc primaria è la malattia provocata dal primo contatto fra batterio e soggetto colpito, mentre la secondaria è quella che insorge in soggetti che siano già sensibilizzati nei confronti di questo agente infettivo e che, perciò, hanno acquisito meccanismi di immunità. La tubercolosi primaria spesso non viene diagnosticata; per la scarsità o la poca rilevanza dei sintomi (febbre bassa, sudorazione, astenia, tosse secca insistente) si attribuisce lo stato patologico ad altre cause, come la febbre influenzale, il deperimento organico, la tosse secca. Nel caso della Tbc primaria il batterio scatena un'infiammazione polmonare e dei linfodi ilari, provocando calcificazioni localizzate. A volte i batteri possono rimanere per anni nelle aree di infezione primaria, per poi iniziare una fase di crescita e causare forme di Tbc secondarie; le cause di questo comportamento non sono ancora note. A seconda dell'area dell'organismo colpita per la prima volta dalla patologia si possono distinguere la tubercolosi polmonare e quella extrapolmonare (soprattutto intestinale). Fra le forme secondarie vi sono la tubercolosi scheletrica, urogenitale, delle tonsille e la meningite tubercolare. Si ha tubercolosi miliare (acuta o cronica) in presenza di Tbc diffusa nelle vie linfatiche ed ematiche. Per diagnosticare la tubercolosi si ricorre a diversi esami, fra cui radiografia del torace, allergometria tubercolinica (Tine-test), esami batteriologici, esame dell'espettorato, esami sierologici, diagnosi molecolare (Pcr; consente di rilevare quantità anche minime di Dna batterico).
La terapia antitubercolare si basa sull'utilizzo di battericidi efficaci contro i batteri resistenti agli antibiotici. Generalmente si utilizza una combinazione di tre antibiotici (etambutolo, isoniazide, rifampicina), somministrati quotidianamente per diversi mesi. Nei casi in cui la terapia farmacologica non dia esito si procede a quella chirurgica, con l'asportazione delle lesioni polmonari, il drenaggio del materiale purulento e interventi eventualmente a carico di altri organi interessati. In Italia la tubercolosi è una patologia che va denunciata al servizio sanitario nazionale.
Malattia infettiva causata da vari ceppi di micobatteri, in particolare dal Mycobacterium tuberculosis, chiamato anche Bacillo di Koch.
attacca solitamente i polmoni, ma può colpire anche altre parti del corpo. Si trasmette per via aerea attraverso goccioline di saliva emesse con la tosse.[2] La maggior parte delle infezioni che colpiscono gli esseri umani risultano essere asintomatiche, cioè si ha un'infezione latente. Circa una su dieci infezioni latenti alla fine progredisce in malattia attiva, che, se non trattata, uccide più del 50% delle persone infette.
I sintomi classici sono una tosse cronica con espettorato striato di sangue, febbre di rado elevata, sudorazione notturna e perdita di peso. L'infezione di altri organi provoca una vasta gamma di sintomi. La diagnosi si basa sull'esame radiologico (comunemente una radiografia del torace), un test cutaneo alla tubercolina, esami del sangue e l'esame microscopico e coltura microbiologica dei fluidi corporei. Il trattamento è difficile e richiede l'assunzione di antibiotici multipli per lungo tempo. La resistenza agli antibiotici è un problema crescente nell'affrontare la malattia. La prevenzione si basa su programmi di screening e di vaccinazione con il bacillo di Calmette-Guérin.
Malattia con manifestazioni cutanee di natura tubercolare con aspetti clinici vari. La forma verrucosa piuttosto frequente da autoinoculazione accidentale o professionale infermieri medici ecc. si manifesta con elementi simili a verruche circondati da alone eritematoso violaceo a lento accrescimento. I tubercoloderma luposo e gommoso si identificano rispettivamente con il lupus volgare e con lo scrofuloderma. La varieta fungosa detta anche vegetante e caratterizzata da spiccata iperplasia del tessuto di granulazione specifico mentre quella ulcerosa da ulcerazioni con sedi elettive nel cavo orofaringeo.
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