Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Sinonimo di vitamina PP.
Sindrome caratterizzata da una condizione di disagio e sofferenza psichica, legata generalmente a situazioni conflittuali personali o ambientali.
Le cause possono essere psicologiche, socio-ambientali e biologiche.
Nella nevrosi la persona mantiene il contatto con la realtà e la capacità di critica. La nevrosi è una risposta particolare e abnorme a eventi psichici interni o esterni, che si manifesta con sintomi psichici, comportamentali e somatici quali ansia, astenia, fobie, ossessioni, insicurezza, reazioni inadeguate, riduzione delle prestazioni individuali, sudorazione, tachicardia ecc. Si distinguono diverse forme cliniche in base ai sintomi prevalenti: sindromi ansiose, fobiche, ossessive, isteriche.
Il decorso della nevrosi è in genere limitato nel tempo e favorevole, specialmente se associato a buone condizioni ambientali e sociali; tuttavia è possibile osservare casi di andamento protratto, atipico o complicato; frequente è l'associazione di quadri depressivi. La terapia si basa essenzialmente su interventi psicoterapeutici e di ordine familiare, ambientale e sociale. Utile può essere l'uso di farmaci, soprattutto ansiolitici, eventualmente ipnotici e antidepressivi.
Insieme delle cellule con funzione nutritiva e di sostegno che formano, con i loro prolungamenti citoplasmatici, uno stroma attorno ai neuroni.
Sinonimo di neuropatia.
Vedi neurasse.
Quadro morboso caratterizzato da dolore, causato da lesione del neurone sensitivo periferico a livello di radici o di gangli, è perlopiù a crisi, violentissimo, bruciante, trafittivo; o a livello del nervo, con andamento continuo e tollerabile, accompagnato da parestesie.
La localizzazione ricalca la distribuzione periferica della sensibilità. Molto spesso vi è iperestesia della zona dolorosa, tale per cui, stimolando determinati punti (detti trigger zone, o zone grilletto), è possibile scatenare le crisi dolorose.
Gli esempi più caratteristici di nevralgia possono essere riassunti nei seguenti: nevralgia trigeminale (soprattutto nella forma essenziale), nevralgia brachiale o nevralgia amiotrofica del cingolo scapolare (da interessamento - allergico? - del plesso brachiale), nevralgia sciatica (da interessamento del nervo ischiatico), zona (da Herpes zoster), causalgia (da lesione parziale di alcuni nervi, in particolare il mediano e l'ischiatico).
Sinonimo di neo è una malformazione cutanea o amartoma consistente in alterazioni circoscritte dello sviluppo embrionario della cute. I nevi possono essere presenti alla nascita o comparire più tardivamente; di forma e dimensioni variabili, piane o rilevate, pigmentate o no.
Si distinguono gli amartomi organici od organoidi (i nevi epidermici o verrucosi, annessiali, connettivali, lipomatosi e vascolari, detti anche angiomi) e i nevi nevocellulari. Al primo gruppo appartengono nevi che sono espressione di una alterazione quantitativa dei normali costituenti del tessuto in cui si sviluppano (amartomi organici) oppure di una alterazione quantitativa e qualitativa, nel senso che gli elementi costituenti sono anche immaturi e, come tali, suscettibili di sviluppo tumorale successivo (amartomi organoidi). I nevi nevocellulari, invece, sono veri e propri tumori benigni dei melanociti e/o delle cellule neviche (melanociti che hanno perso i dendriti e possono essere del tutto privi di pigmento melanico). Si presentano generalmente come macchie di colore dal bruno al nero o come noduli di aspetto variabile; tra quelli congeniti, si descrivono le macchie mongoliche (piane, grigio-bluastre, più frequenti nelle razze orientali) e i nevi nevocellulari comuni (dal bruno al nero, piani, da piccoli - diametro inferiore ad 1,5 cm - a giganti - che ricoprono interi distretti corporei ed hanno elevato tasso di trasformazione maligna); tra quelli acquisiti, ricordiamo i nevi blu (piccoli, piani, nero-bluastri), le lentiggini (attenzione alla sindrome di Peutz-Jeghers!), i nevi nevocellulari tuberosi (di aspetto assai variabile), il nevo di Spitz (eritematoso, al volto), il nevo di Reed (variante del precedente) e quello di Clark (con aspetto a uovo fritto, per la presenza di una zona centrale più scura e rilevata). Non esistono criteri assoluti per differenziare i nevi nevocellulari dal melanoma: dimensioni inferiori al centimetro, limiti periferici netti, uniformità del colore e assenza di desquamazione, di fenomeni infiammatori e di disturbi soggettivi sono elementi in linea di massima a favore della natura nevica di una lesione. Oggi è disponibile un esame specifico per la diagnosi differenziale delle formazioni neviche, lo skinview. Nei casi dubbi, tuttavia, è indispensabile l'esame istologico: il nevo va in ogni caso biopsiato asportandolo tutto e con un buon margine di tessuto sano intorno. I nevi nevocellulari congeniti sono statisticamente più soggetti a trasformazione maligna.
E'anche possibile che le formazioni più piccole nell'età avanzata scompaiano.
|
<
|
dicembre 2024
|
>
|
L |
M |
M |
G |
V |
S |
D |
| | | | | | 1 |
2 |
3 |
4 |
5 |
6 |
7 |
8 |
9 |
10 |
11 |
12 |
13 |
14 |
15 |
16 |
17 |
18 |
19 |
20 |
21 |
22 |
23 |
24 |
25 |
26 |
27 |
28 |
29 |
30 |
31 |
|
|
|
|
|
|